Avis Treviglio, il bilancio del 2022 si chiude con un (piccolo) passivo
Il presidente Cesare Cattaneo: "Per chiudere il bilancio ricorriamo alle risorse accantonate".
L'Avis Treviglio chiuderà il bilancio del 2022 con un (piccolo) confermando quindi la situazione di difficoltà in cui si trova l'associazione in Lombardia, come sottolineato dal presidente regionale Oscar Bianchi.
Avis Treviglio e l'allarme del Regionale
"Quello delle tariffe da rivedere è un problema indiscutibile, che dura da anni. E se l'Avis Treviglio, afferendo direttamente all'Asst Bergamo Ovest per la raccolta del sangue, è un po' più fortunata delle altre sezioni della provincia, anche noi quest'anno dovremo chiudere con un leggero passivo". Non ha dubbi il presidente dell'Avis cittadina Cesare Cattaneo, commentando le parole del presidente regionale, il romanese Oscar Bianchi: un intervento per mettere in sicurezza le casse di un'associazione fondamentale per la tenuta stessa del Sistema sanitario lombardo, non può essere rimandato oltre.
Il presidente Cattaneo: "Le spese sono tante"
"Come Avis Treviglio riceviamo un compenso per la sola promozione associativa, mentre l'Avis provinciale ha anche il problema della raccolta con i relativi costi - spiega Cattaneo - Ma certo anche noi abbiamo la gestione del nostro ufficio in ospedale, che gestisce le convocazioni, e di quello che entra resta ben poco per le attività sociali". Nel 2022 i donatori trevigliesi sono stati del resto 1846, e complessivamente le donazioni effettuate sono state 3939. Dati sostanzialmente in linea con il 2021. Per ogni sacca di sangue "entrano" in Avis Treviglio circa 22 euro, ma di questi solo 17 restano in città: gli altri vengono redistribuiti al Provinciale, da anni in difficoltà di bilancio. E poi ci sono le spese fisse: solo togliendo quelle per l'ufficio convocazioni ne restano 13. Per le sole spese postali (per l'invio dei referti sanitari ai donatori) l'Avis Treviglio spende ogni anno circa seimila euro. In più c'è la gestione della sede in piazza del Mercato, con i relativi costi vivi.
Per andare avanti si attinge dalle risorse accantonate
Alla fine, per l'attività sociale vera e propria e per la promozione della donazione restano poco più che briciole. Per andare avanti con l’attività sociale (e Avis Treviglio è da sempre una delle associazioni più presenti e attive della città) si ricorre alle risorse accantonate in anni di lavoro. Un trend che non promette bene, soprattutto considerato che Avis Treviglio non si limita, in città, alla gestione delle donazioni, ma svolge da sempre una strutturata attività sportiva, culturale, e solidale. Basti pensare al progetto di collaborazione inaugurato solo lo scorso anno con "Il Germoglio" per incentivare l’autopromozione umana dei senzatetto che frequentano i dormitori di Treviglio, o le tradizionali borse di studio a sostegno degli studenti più brillanti tra soci e figli di soci. "Bianchi ha ragione: anche a Treviglio, già in passato, abbiamo dovuto attingere ai fondi dell'associazione locale, per quadrare i conti", conclude Cattaneo.
Errata Corrige
Nella prima versione di questo articolo, e nell'edizione del Giornale di Treviglio in edicola, è citata l'associazione La Quercia di Mamre, in riferimento alle collaborazioni attive tra Avis Treviglio e la città. In realtà, l'accordo siglato nell'inverno 2021 coinvolge "Il Germoglio", associazione impegnata nel reinserimento sociale di diversi senzatetto che frequentano i dormitori di Treviglio. Ci scusiamo per l'imprecisione con gli interessati e con i lettori.