Sulle logistiche

È guerra tra Romano e la Provincia di Bergamo (e nel Pd)

La lettera aperta del sindaco Nicoli apre uno squarcio nel centrosinistra sulla gestione dell'invasione delle logistiche nella Bassa, e sul ruolo della Provincia

È guerra tra Romano e la Provincia di Bergamo (e nel Pd)
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Una lettera aperta al presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi, per protestare contro l'invasione delle logistiche nella Bassa e - soprattutto - contro l'ormai quasi certo approdo nella Calciana del nuovo mega Polo  intermodale di Cortenuova, che si estenderà su 300mila metri quadrati di campagna nei pressi delle Acciaierie.  È una lettera di fortissimo impatto, che apre un vero e proprio squarcio nel centrosinistra bergamasco, quella che il sindaco di Romano di Lombardia Sebastian Nicoli (Pd) ha inviato oggi, martedì 17 gennaio, in via Tasso, al presidente e compagno di partito Gandolfi.

Il "manifesto" di Nicoli contro l'invasione delle logistiche

Sebastian Nicoli

Un "j'accuse" contro la Provincia,  complice sembra suggerire Nicoli nell'aver aver sostanzialmente ridotto "ad una mera operazione di facciata" il tanto sospirato studio per il governo urbanistico della Pianura, e al tempo stesso un grido di aiuto per le condizioni, già estremamente complesse, che gli amministratori locali della pianura devono gestire attorno alle tante grandi piattaforme logistiche che in questi mesi sono state realizzate lungo l'asse di Brebemi, portando con sé  moltissimi soldi in oneri di urbanizzazione per i Comuni che le hanno accolte, ma anche pesantissimi disagi sociali, per tutto il territorio della Calciana.  Di seguito il testo a firma del primo cittadino di Romano.

Cortenuova: un render del progetto del Polo intermodale di Msc

La lettera di Nicoli a Gandolfi

"Caro Presidente Pasquale Gandolfi, scrivo questa lettera aperta per manifestare la grossa preoccupazione per ciò che ho letto negli ultimi giorni. In un modo per me difficilmente comprensibile, proprio in occasione della presentazione del primo step della ricerca che la Provincia di Bergamo ha commissionato per redigere il tanto invocato “piano d’area sulle logistiche”, apprendiamo che, insieme al sindaco di Bergamo e a quello di Cortenuova, hai inviato una lettera al Ministero per interessarlo, specificatamente, alla realizzazione dello scalo merci, preludio di un hub intermodale di vastissime dimensioni, da collocare sul territorio periferico al paese di Cortenuova.

Il mio sgomento, inutile dirlo, deriva innanzitutto da un approccio al tema che, nei fatti, contraddice lo spirito del Piano d’Area commissionato proprio dalla Provincia di cui sei Presidente. Quasi come se un intervento di questa portata, che si andrebbe ad aggiungere agli innumerevoli che stanno interessando la pianura bergamasca e che, per sua tipologia, genererebbe ancora una molteplicità di strutture di logistica, nulla c’entrasse con quanto il Piano d’Area dovrebbe dirci. Come se si desse per scontata la realizzazione anche di questa struttura sul nostro territorio derubricando a una mera operazione di facciata lo studio commissionato dall’Ente da te presieduto che tutti noi dovrebbe rappresentare e tutelare".

Il presidente della provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi

"Dalla Provincia mi aspetto un approccio opposto"

"Con questa mia lettera non voglio per l’ennesima volta mettere sotto i riflettori lo scempio che si sta consumando sul nostro territorio, la svendita della nostra pianura, le ricadute sociali che stanno già colpendo la nostra terra. Ciò che voglio rimarcare è che se il problema è proprio generato da una mancata gestione d’insieme del fenomeno perché demandato, in modo assurdo, ai singoli Comuni, proprio dall’Ente Provincia mi aspetto che l’approccio sia l’opposto. Mi aspetto che ci sia una interlocuzione reale con il territorio intero non potendo limitarci al singolo comune che sarebbe interessato dall’insediamento di cui stiamo parlando. Perché ciò che avviene in un comune interessa un ambito territoriale che va bene oltre i suoi confini.

Mi chiedo allora se ti è mai capitato di passare dalle nostre parti perché forse capiresti ciò che sto scrivendo. A qualcuno è chiaro che un numero impressionate di treni verso questo gigantesco polo intermodale passerebbe quotidianamente in pieno centro di una serie di città, tra cui la mia, su una linea ferroviaria completamente oberata dal punto di vista del traffico su ferro?"

"I pendolari hanno rinunciato a prendere un treno in orario..."

Qui nella “Bassa” facciamo i conti ogni giorno con i nostri pendolari che hanno rinunciato da tempo a poter prendere un treno in orario, se arriva…e al di là di come arriva. Quale è quindi il potenziamento che, prima della creazione del polo intermodale, si realizzerà della linea ferroviaria Milano-Venezia? Ho letto che se è “della cura del ferro” che si sta parlando allora questo progetto non può non andare in porto.

Lo scalo merci di Bergamo? Una foglia di fico

Il polo intermodale (perché è di questo che stiamo parlando e non dello scalo merci di Bergamo da spostare utilizzato come una “foglia di fico” per mascherare la vera operazione in serbo) prevede una movimentazione “da ferro a ferro” pari solo al 40% dell’intera merce. La restante quindi, ancora una volta, sarà caricata su dei camion che si andranno ad aggiungere agli innumerevoli carichi che intasano le nostre strade. La BreBeMi non collega la Bassa con il nord della Provincia e nemmeno con la cintura della città di Bergamo, dove si colloca la maggior parte delle attività produttive che, evidentemente, saranno quelle che dovranno approvvigionarsi delle merci giunte a Cortenuova. Quindi? Quali saranno le strade che, prima della realizzazione del polo intermodale, verranno costruite per fare in modo che, banalmente, i cittadini della pianura, per raggiungere il capoluogo di provincia non ci mettano tempi interminabili?

Un enorme polo senza infrastrutture. "E si continua a parlare della Treviglio-Bergamo"

Un altro nodo è infatti quello dell'infrastrutturazione della Bassa orientale, prosegue Nicoli, tirando in ballo anche l'annoso dibattito sull'autostrada Treviglio-Bergamo:

"Si continua a parlare della Bergamo-Treviglio e poi gli insediamenti più impattanti li si pensa nella pianura orientale senza che vi sia alcun progetto infrastrutturale. Qualcuno mi sa dire il senso di questa cosa? Caro Presidente, la strategicità di certi interventi (strategici per chi?) credo che debba essere quanto meno condivisa, discussa, pesata con chi quell’intervento se lo deve caricare sulle spalle. Non voglio passare come colui che “porta avanti battaglie di retroguardia” ma sto ponendo alcune semplici questioni di una portata enorme e che puntualmente non hanno risposte. Perché qui noi ci abitiamo, qui stiamo facendo crescere i nostri figli e, a Dio piacendo, qui immaginiamo il nostro e il loro futuro. E quindi, per questi motivi, ci preoccupiamo di come si stia completamente stravolgendo la natura del nostro territorio alla rincorsa d’interessi privati giganteschi che nemmeno proviamo a governare. Dal mio Presidente mi aspetto un altro approccio, una condivisione e una valorizzazione del nostro essere sindaci o rappresentanti provinciali".

"Al più presto un incontro con i Comuni"

"Proprio per questo, auspico che venga convocato quanto prima un incontro di presentazione dei lavori verso il Piano d’Area con i comuni del territorio interessati, un incontro che sia occasione di una reale interlocuzione e riflessione comune sullo sviluppo del nostro territorio, partendo dal presupposto che è proprio su input della pianura che tale percorso è stato intrapreso. Rimanendo in fiduciosa attesa che tutto ciò avvenga nel più breve tempo possibile, saluto cordialmente" conclude il sindaco.

 

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