"Così ho salvato quell'uomo che voleva buttarsi dal ponte sull'Adda"
Una persona, purtroppo l'ennesima, aveva deciso di lanciarsi cadere nel vuoto del San Michele a tra Paderno e Calusco d'Adda
Un uomo, l'ennesimo purtroppo, ha tentato di uccidersi lanciandosi nel vuoto dal ponte San Michele di Calusco d'Adda, nei giorni scorsi. L'enorme e spettacolare infrastruttura che collega le sponde bergamasca e lecchese del fiume, tra Calusco e Paderno, è infatti divenuto famoso negli anni per essere stato teatro di tanti, troppi suicidi. In questo caso, però, c'è stato un lieto fine: il 54enne che voleva togliersi la vita è stato salvato da un altro uomo, che ha dimostrato una prontezza di riflessi davvero incredibile. Si tratta di Vincenzo Greco Manuli (nella foto in alto), imprenditore di 58 anni di Lomagna, che ha sventato l'ennesimo estremo gesto. A PrimaMerate ha raccontato la sua storia.
L'ennesimo tentato suicidio dal ponte sull'Adda
«Ero in auto e stavo tornando da Bottanuco, dove ho il mio ufficio, con mia moglie Daniela, mia mamma Adele e il nostro cane Bice - spiega l’imprenditore ricostruendo l’accaduto -. All’improvviso ho notato una bicicletta appoggiata al guardrail in malo modo: mi è subito scattato un campanello d’allarme, perché non è un posto normale per lasciare una bici».
Il tempo di guardarsi attorno, qualche frazione di secondo, e ha notato un uomo che stava cercando di gettarsi dal ponte: «Ho inchiodato con l’auto, mentre mia moglie ha aperto la portiera e si è messa a urlare per richiamare l’attenzione. Lo stesso ha fatto la nostra cagnolina, che è un lagotto romagnolo ed è di indole molto tranquilla, ma si è messa ad abbaiare come una matta».
"Una situazione economica difficile"
Vincenzo Greco Manuli, senza nemmeno il tempo di riflettere, si è quindi messo a correre verso l’aspirante suicida:
«Era di schiena, aveva già scavalcato il guardrail e con una gamba stava cercando di superare le barriere laterali. L’ho tirato per la giacca verso di me mentre gli urlavo “Ma cosa stai facendo?” e sono riuscito ad allontanarlo e a farlo sedere».
L’uomo però non era tranquillo e in altri due momenti si è rialzato e si è avvicinato alle barriere cercando ancora di compiere l’insano gesto.
«L’ho fermato e per fortuna è arrivata anche una donna sulla quarantina che mi ha dato una mano. Ci siamo seduti con lui e lei è stata molto brava a calmarlo, gli parlava e gli cingeva le spalle» prosegue.
Una storia drammatica quella raccontata dall’uomo che stava cercando di buttarsi dal ponte:
«Mi ha parlato di una situazione economica difficile, della paura che non gli rinnovassero il contratto di lavoro e del fatto che nel suo paese tutti lo apostrofano come un lazzarone. Mi ha fatto molto dispiacere».
Tanti gli automobilisti che nel frattempo si sono fermati e che con pazienza hanno atteso, per una buona mezz’ora, che la situazione tornasse alla normalità.
«Sono stati tutti molto educati e pazienti, di questi tempi non è una cosa scontata. A un certo punto è arrivato anche il dottor Claudio Baraggia, medico di base a Villa d’Adda, che pensava ci fosse stato un incidente. Tutti insieme siamo riusciti a gestire la situazione finché non sono arrivati i Carabinieri e l’ambulanza», aggiunge l’imprenditore.
Aveva già salvato una donna
Il 58enne non è nuovo a esperienze di questo genere: ha già salvato la vita a una donna. Racconta:
«Circa sette anni fa tornavo dal lavoro e, sempre sul ponte di Paderno, ho visto una donna che cercava di buttarsi. Ai tempi le barriere erano molto più basse e la donna era già in buona parte protesa verso l’acqua, mentre un uomo la teneva per i piedi. Anche in quel caso mi sono fermato e, insieme a un altro, ho aiutato il primo soccorritore ad allontanare la signora dalle barriere. Purtroppo sul ponte di Paderno si verificano molti episodi come questo. In entrambi i casi non ho avuto nemmeno il tempo di riflettere e ho agito d’istinto, ho fatto quello che avrebbe fatto chiunque e se non fossi intervenuto l’avrebbe certamente fatto qualcun altro».