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Suicidi, con la pandemia triplicate le richieste d’aiuto: tre consigli di Telefono Amico

Telefono Amico Italia si occupa da anni di prevenzione del suicidio e ha diffuso anche alcuni consigli su come reagire in caso si abbia la sensazione che un congiunto possa avere pensieri di questo tipo.

Suicidi, con la pandemia triplicate le richieste d’aiuto: tre consigli  di Telefono Amico
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Suicidi, con la pandemia sono triplicate le richieste d’aiuto. Il campanello d’allarme di Telefono Amico e i tre consigli per aiutare un amico e un parente che si sospetta abbia pensieri suicidari.

Tremila richieste d’aiuto a Telefono Amico Italia

Sono state circa tremila persone che in Italia, nella prima metà del 2021, si sono rivolte all’associazione di volontariato Telefono Amico Onlus, una delle più antiche e radicate istituzioni attive nel nostro paese per la prevenzione del suicidio. Tremila persone attraversate dal pensiero del suicidio, oppure preoccupate per la salute psicologica di un proprio caro. Il triplo degli utenti, rispetto alle segnalazioni del periodo pre-Covid e con un peggioramento di circa il 50% rispetto al 2020.

Anche per questo, l’associazione ha deciso di organizzare un evento online, in occasione della Giornata mondiale per la Prevenzione del suicidio, che cadrà venerdì 10 settembre. Alle 18,30, in diretta su Facebook, si parlerà del problema (ma ci saranno anche alcuni interventi live di ospiti e artisti, quali Mose, Enula e Leo Gassmann. Non solo: a Bergamo, dove è presente uno dei 20 centri locali di Telefono Amico Italia, la Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio sarà celebrata con l’illuminazione della Porta San Giacomo di Città Alta.

Pensieri suicidi, a chi chiedere aiuto

Telefono Amico raccoglie da anni richieste d’aiuto da parte di chi è coinvolto per vari motivi in pensieri o intenzioni legate al suicidio. I canali attivi sono diversi: esiste un il numero telefonico, 02 2327 2327, una chat WhatsApp al 324 0117252 e anche “Mail@mica”: attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito www.telefonoamico.it si può raccontare la propria situazione.

Donne e giovani i soggetti che contattano di più

Le richieste sono arrivate per la maggior parte da donne (il 51,2%) e da giovani tra i 19 e 25 anni (21,3%) e tra i 26 e i 35 (19,6%).
La pandemia ha peggiorato la nostra salute mentale, spiega la professoressa Michela Gatta, Direttrice dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Ospedale-Università di Padova:

“Se si pensa che ai fini della salute mentale hanno rilievo vari fattori – tra i quali, le relazioni sociali, la partecipazione all'ambiente collettivo e l’adattamento alle condizioni esterne, una percezione positiva di sé, un equilibrio del mondo interno e la consapevolezza di propri emozioni, sentimenti e modalità relazionali – è facilmente comprensibile come la pandemia da Covid-19, che ha comportato stress e incertezze per il futuro, solitudine, isolamento sociale, cambiamento delle abitudini e delle routine con perdita dei riferimenti, riduzione delle interazioni e delle attività, possa aver impattato negativamente la salute mentale delle persone negli ultimi 18 mesi, specie coloro con meno risorse interne ed esterne”.

Pensieri suicidi: i segnali cui prestare attenzione

“I segnali a cui prestare attenzione – spiega– sono quelli che ci dicono che la persona soffre psicologicamente in modo intollerabile e insopportabile e si sente senza soluzioni e senza possibilità di aiuto, quindi, ad esempio, cambiamenti affettivo-comportamentali, soprattutto chiusura e ritiro; verbalizzazioni di autosvalutazione e negativismo estremi; demotivazione e disinvestimento da attività, oggetti, persone; autolesionismo. È importante parlarne, evitare che la persona si senta sola, ed eventualmente attivare un percorso di valutazione psicologico-psichiatrica” conclude  Gatta.

La Giornata mondiale per la prevenzione del Suicidio

L’evento di venerdì si chiama “ La tua vita conta” e si terrà dalle 18.30 in diretta sulla pagina Facebook dell’organizzazione. Il programma della serata prevede momenti di approfondimento con la dottoressa Gatta e testimonianze da parte di familiari di persone che si sono tolte la vita, ma anche momenti di sensibilizzazione attraverso la musica e la poesia. I giovani cantautori Enula e Leo Gassmann regaleranno al pubblico due speciali esibizioni live, Mose racconterà la sua canzone “Ho paura”, la poetessa Irene Mascia leggerà una poesia tratta da un libro il cui ricavato sarà in parte devoluto a Telefono Amico Italia, l’attore e volontario Mimmo La Rana reciterà un monologo di Giorgio Gaber. Tra gli ospiti anche Alessandro Buffelli, presidente di StayAleeve, la prima associazione no profit in Italia gestita interamente da ragazzi e ragazze per informare e sensibilizzare, in particolare i giovani, contro la depressione, l’autolesionismo e il suicidio.

“Come ogni anno – commenta la Presidente di Telefono Amico Italia Monica Petra – vogliamo approfittare di questa giornata per accendere una luce su questo delicato fenomeno, per il quale, al mondo, ogni anno perdono la vita più di 700mila persone. Vogliamo soprattutto tendere la mano a chi sta provando un disagio intenso e si sente solo ad affrontarlo, a chi si sente fragile e vulnerabile, a chi considera il suicidio l’unico modo per mettere fine ad un dolore divenuto ormai intollerabile. Con i nostri volontari lo facciamo ogni giorno, ma il 10 settembre è un’occasione per raggiungere anche chi non si sente di usare i nostri servizi di ascolto. Quest’anno un’attenzione particolare andrà alla prevenzione del suicidio tra i giovani, fascia d’età in cui notiamo un preoccupante aumento delle richieste d’aiuto legate a questo fenomeno. La prevenzione – conclude Petra – passa innanzitutto dall’ascolto e dal sostegno psicologico, ma tanto possono fare anche l’arte e la musica, linguaggi attraverso i quali spesso è più facile riconoscere e dare sfogo al proprio dolore. Soprattutto per i più giovani”.

Ascoltare chi chiede aiuto

Telefono Amico Italia si occupa da anni di prevenzione del suicidio e ha diffuso anche alcuni consigli su come reagire in caso si abbia la sensazione che un congiunto possa avere pensieri di questo tipo.

Sei hai la sensazione che un amico o un familiare possa avere pensieri legati al suicidio, non sottovalutare la cosa, anzi, se possibile, cerca di affrontare la questione. È sbagliato ritenere che parlare dell’argomento con qualcuno animato da intenzioni suicide lo porti poi a togliersi davvero la vita. Diverse persone sopravvissute a tentativi di suicidio riferiscono che mancava loro qualcuno che "semplicemente le stesse ad ascoltare".

Prestare ascolto non è però così semplice. Può essere utile approcciare la persona che ha bisogno di sfogarsi con l’atteggiamento di chi desidera capire cosa pensa, astenendosi, per quanto possibile, dal formulare giudizi. È importante sapere che difficilmente si riuscirà a risolvere i problemi di chi ci sta di fronte e che non si è tenuti a farlo, ma già solo il fatto di essere compresa e ascoltata dà sollievo alla persona in difficoltà.  I pensieri legati al suicidio vanno accolti con la massima cautela possibile. Segui questi consigli per poter affrontare meglio una situazione di questo tipo.

  1.  Non giudicare mai i pensieri dell’altro, non sminuirli, non far sentire l’altro anormale perché li ha.
  2.  Prenditi e concedi tutto il tempo che vi serve per poter dialogare, quindi, se in un determinato momento non puoi, fai sapere al tuo interlocutore che ci potrai essere in un altro momento. Dagli un altro appuntamento certo e dedicati al suo ascolto.
  3.  Mentre lo ascolti concentrati sul suo sentito, non sui fatti cercando a tutti i costi di trovare una soluzione. Molto spesso una soluzione non c’è. Ciò che gli/le è successo a te può sembrare di poca importanza rispetto alla sua decisione di farla finita, ma è quello che sente che lo/la porta a volere morire.

Se riuscirai ad entrare in empatia con il suo sentito, vedrai che riuscirà ad aprirsi, perché non si sentirà giudicato né sentirà che stai sminuendo ciò che prova. Solo quando si sarà finalmente confidato, allora potrete provare a trovare insieme una strada da percorrere.
Se non riesci a sopportare il peso di un dialogo a sfondo suicidario chiedi a tua volta aiuto a qualcun altro. Il dialogo è la via più concreta per poter iniziare ad aiutare chi vede la vita come un peso.

I canali di Telefono Amico Italia

Puoi provare a parlarne con noi, tutti i giorni dalle 10 alle 24 al numero 02 2327 2327 o tramite la webcall gratuita all’indirizzo www.telefonoamico.net. Telefono Amico Italia è raggiungibile attraverso il numero 02 2327 2327 e risponde 365 giorni all’anno grazie a 500 volontari. Il servizio è gratuito e attivo in tutta Italia dalle 10.00 alle 24.00.

A carico di chi chiama solo il costo vivo della telefonata: tutti coloro che hanno piani tariffari che prevedono minuti illimitati non devono sostenere nessun costo, tutti gli altri sostengono solo il costo di una qualunque chiamata verso fisso. È possibile accedere al servizio anche via chat, attraverso il numero WhatsApp 324 0117252, e via mail, attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito www.telefonoamico.it.

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