Fara Gera d'Adda

Uccise la compagna affogandola nell’Adda, Fumagalli a processo

Il processo nei confronti del 49enne inizierà il prossimo 24 febbraio.

Uccise la compagna affogandola nell’Adda, Fumagalli a processo

Rinvio a giudizio per il 49enne Carlo Fumagalli, in carcere dallo scorso aprile, per aver ucciso – annegandola nell’Adda – la compagna Romina Vento. Lo ha deciso ieri, 3 novembre, il gup Federica Gaudino al termine dell’udienza preliminare. Il processo inizierà il prossimo 24 febbraio.

Femminicidio di Fara, 49enne a processo

Ieri gli avvocati della difesa Luca Bosisio e Carmelo Catalfamo hanno avanzato la richiesta di rito abbreviato sollevando una questione di incostituzionalità. Richiesta rigettata dal gup, ma rimasta comunque a verbale. A Fumagalli, infatti, viene contestata l’aggravante del rapporto di convivenza con la vittima che potrebbe costargli l’ergastolo e che – secondo l’attuale normativa – gli impedisce di accedere a riti alternativi. Il 49enne andrà quindi a processo come richiesto dal pm Paolo Mandurino. Nel procedimento si sono poi costituiti parte civile anche la madre, il fratello di Romina Vento e i due figli minorenni della coppia.

Lanciò l’auto nel fiume

I fatti risalgono al 19 aprile scorso quando attorno alle 21.45, alcuni testimoni hanno visto un’automobile – una Renault Megane bianca – uscire di strada e finire nel fiume.

L’auto, hanno raccontato, era finita nell’Adda – il cui livello idrometrico è molto basso, in questo periodo di siccità estrema – dopo essere uscita dalla carreggiata in corrispondenza di uno spiazzo a destra della strada, all’imbocco del grande parcheggio sterrato che si trova proprio in fondo alla via. Pochi secondi più tardi, gli stessi giovani faresi hanno notato un uomo – Fumagalli, si sarebbe appurato più tardi – nei pressi dell’automobile. Urlava “Mio figlio, mio figlio!” . Poi, l’uomo si è gettato a sua volta nel fiume, in modo apparentemente inspiegabile.  Nel buio e nell’acqua gelida, Fumagalli ha nuotato fino all’ “isolotto” che si trova di fronte alla riva, e da lì è risalito sulla terraferma, sparendo poi in mezzo al bosco che ricopre l’isolotto e l’intera area naturalistica dell’Adda.  Di lui, da quel momento, si sono perse tutte le tracce quasi fino all’alba.

A tarda notte Fumagalli è stato raggiunto dai carabinieri. L’uomo, originario di Vaprio d’Adda come Romina, e dipendente di un’azienda tessile del paese d’origine, è stato interrogato dagli inquirenti. Per lui l’accusa era di omicidio volontario.