Treviglio

Star bene in terza età: dal posto del cuore alle sane abitudini per un invecchiamento attivo

Ultimo appuntamento ieri, mercoledì, allo Spazio Hub di piazza Garibaldi con il ciclo di incontri di Famiglie InForma.

Star bene in terza età: dal posto del cuore alle sane abitudini per un invecchiamento attivo
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Chi dice che la terza età non può essere vissuta bene e a pieno? Se n'è parlato nel terzo e ultimo appuntamento del ciclo di incontri promosso dall'associazione trevigliese Famiglie InForma andato in scena ieri sera nello Spazio Hub di piazza Garibaldi a Treviglio. E il gruppo è già all'opera per i prossimi progetti (qui il form per lasciare proposte e suggerimenti).

Terzo incontro con Famiglie InForma

Dopo la gestione dello stress e la tappa sull'adolescenza, ieri l'attenzione è stata dedicata alla terza età con una grandissima partecipazione di pubblico e tante domande. Ad aprire i lavori la psicologa e presidente dell'associazione Famiglie InForma Michela Corti insieme al vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Pinuccia Prandina che ha illustrato i servizi che il Comune offre ogni anno alle persone più anziane. Il tema è stato poi sviscerato sotto diversi aspetti dalla psicologa Sara Manzoni, la dietista Diana Severgnini e il fisioterapista Alessandro Volpe, tutti dello Studio Mec di Treviglio.

Terza età: malinconia e posto del cuore

"La terza età - ha esordito la psicologa Sara Manzoni - inizia dai 65 anni ed è un periodo caratterizzato da cambiamenti fisici e psicologici, oltre che da un cambio di ruolo all’interno della società. A livello psicologico, le persone anziane sono più malinconiche, provano sentimenti di solitudine e noia, oltre che a un isolamento sociale. La terza età è legata al concetto di tempo che ha duplice valenza: da un parte si ha più tempo perché si è in pensione, dall’altro si ha meno tempo perché si arriva alla fine della vita può portare a un sentimento di malinconia".

Per prevenire queste sensazioni malinconiche, la psicologa ha spiegato come possa essere utile ricordare i momenti della propria vita e individuare il proprio "posto del cuore".

"Può essere un luogo, una persona, dei momenti di vita o un oggetto, che a pensarci trasmettono felicità, affetto e anche dei ricordi - ha proseguito - In genere, dopo questo esercizio la persona si sente più serena e ha voglia di condividere questo ricordo".

Non solo. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel 2002 ha definito il concetto di invecchiamento attivo come l’insieme di strategie per conquistare il benessere in terza età. Le strategie possono essere sia sociali come praticare il volontariato, personali come coltivare i propri interessi personali, una qualità della vita sana e fare movimento.

L'importanza di una sana alimentazione

Ripartendo proprio dalla qualità della vita è intervenuta la dietista Diana Severgnini che propone un approccio non "grassofobico", quindi non focalizzato sul peso.

"L’aumento di peso è normale durante la terza età e di per sé non è indice di patologia, bisogna però capire quali siano le reali cause dell’aumento di peso - ha spiegato - Le diete in terza età, invece, aumentano il rischio di carenze, malnutrizione e deterioramento precoce. L’approccio corretto prevede che l’aumento di peso non sia la causa primaria dei problemi di salute, bisogna capire quale sia la causa del problema alla radice e se sia modificabile."

Gli obiettivi dell’alimentazione devono tendere a curare i fattori di stili di vita non sani, curare l’alimentazione - che è diverso da controllare la dieta e il cibo - e lasciare che il corpo autoregoli il proprio peso secondo ciò che è salutare e fisiologico per il corpo. Gli errori alimentari più comuni nella terza età sono bere e mangiare poco, introdurre scarse proteine o troppi derivati animali, un eccesso di cibi salati, mangiare cibi poco nutrienti e avere un’alimentazione monotona e poco variegata.

"E' importante seguire la dieta mediterranea associata a integratori generali, indicazioni specifiche per i propri bisogni e lavorare sul rapporto con il cibo e l’immagine corporea", ha concluso Severgnini.

Camminare, nuotare e... ballare

Di pari passo con un'alimentazione sana c'è anche la presenza costante dell'attività fisica. Ne ha parlato il fisioterapista Alessandro Volpe, che si occupa di prevenzione, cura, riabilitazione e informazione nell’anziano e nel bambino. In particolare svolge riabilitazione neurologica, ortopedica e viscerale.

"L’attività fisica è l’elemento chiave per raggiungere un invecchiamento sano e attivo tramite delle strategie - ha evidenziato - Affinché l’attività fisica funzioni bisogna essere motivati. L'Oms suggerisce di svolgere 150 minuti di attività motoria alla settimana in più giorni, circa 30 minuti al giorno".

Volpe ha anche dato qualche consiglio pratico: scegliere sport e movimenti dolci come il nuoto, la ginnastica, il tai-chi, camminare almeno 7500 passi al giorno, nordic walikng e il ballo, perché questa è un’attività completa in quanto permette di migliorare la resistenza, la coordinazione, l’equilibrio, la forza e - non da ultimo - la socializzazione. Insomma un'attività che fa bene al corpo e allo spirito.

Per chi fosse interessato a riguardare l'evento è possibile richiedere la registrazione inviando una mail a famiglieinforma@gmail.com.

 

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