Maier Cromplastica, dopo l'incontro in Provincia il territorio chiede tempo per salvare lo stabilimento
In bilico il futuro dei 92 dipendenti: il mondo politico e le istituzioni chiedono l'utilizzo degli ammortizzatori sociali.
Attivare la cassa integrazione straordinaria per consentire a istituzioni, politica e organizzazioni di attivarsi per dare un futuro all’azienda: questa la richiesta, pressoché unanime, emersa dal tavolo di confronto convocato ieri mattina in via Tasso sulla situazione della Maier Cromoplastica di Verdellino, e rivolta ai liquidatori che hanno partecipato all’incontro.
Maier Cromoplastica, un tavolo in Provincia
Se infatti da un lato i liquidatori hanno riferito che da parte della proprietà non vi è preclusione a valutare eventuali proposte, dall’altro hanno indicato nella data del 31 luglio la cessazione della produzione, che sarà seguita da un periodo di chiusura per ferie, al termine delle quali non pare esserci alcun futuro per l’attività e per i 92 dipendenti. Da qui la richiesta, da parte del mondo politico, istituzionale e sindacale, di avere più tempo a disposizione per trovare imprenditori che possano fare una valutazione per l’acquisizione dell’azienda, tempo che potrebbe essere concesso attraverso l’attivazione delle procedure per gli ammortizzatori sociali.
All’incontro convocato dal presidente della Provincia Pasquale Gandolfi erano presenti i consiglieri provinciali Roberto Amaddeo e Umberto Valois, la Dirigente del Mercato del Lavoro Elisabetta Donati, i parlamentari Elena Carnevali, Alberto Ribolla, Simona Pergreffi, Alessandra Gallone, Daniele Belotti, il consigliere regionale Niccolò Carretta e il dirigente regionale Carlo Bianchessi, il sindaco di Verdellino Silvano Zanoli e la consigliera comunale di Verdellino Helga Ogliari, i rappresentanti di Cgil Cisl e Uil e le Rsu dell’azienda, e per Confindustria Stefano Malandrini, responsabile relazioni sindacali.
Serve più tempo
Proprio a Confindustria è stato rivolto un appello perché faciliti l’interlocuzione con imprenditori potenzialmente interessati (informalmente ce ne sarebbero due al momento), mentre la Regione si è detta disponibile anche a mettere in campo l’aiuto di società advisor specializzate nelle valutazioni aziendali. Premessa indispensabile però, è il non doversi muovere in pochi giorni, per di più nel mese di agosto.
“Devo dire che non posso nascondere la mia delusione, mi aspettavo una disponibilità maggiore, invece questi tempi non ci danno margine di manovra – ha detto il presidente Gandolfi, che al termine dell’incontro si è recato insieme ai rappresentanti sindacali davanti al Palazzo di via Tasso per parlare coi lavoratori in presidio - . Chiediamo all’azienda di darci questa possibilità, che non vogliamo perdere per i lavoratori e per un territorio intero. Abbiamo già fatto insieme a Confindustria una prima valutazione e riteniamo che non sarà semplice ricollocare il sito produttivo, e che la sua vera forza sta nei 92 dipendenti capaci ed esperti. Ma non possiamo non provarci e credo sia doveroso accogliere questa nostra richiesta”.
Da parte della Provincia con la rete dei Centri per l’impiego, così come da parte di Confindustria e dei rappresentanti politici presenti, è stato garantito il massimo supporto nell’accompagnare i dipendenti per un’eventuale ricollocazione.
“La Provincia c’è ed è pronta anche su questo fronte, anche se faremo tutto il possibile per scongiurare questa ipotesi” conclude Gandolfi.