Covid-19: casi in aumento ma non c'è troppo da preoccuparsi
«Non è come due anni fa, la nostra popolazione ha sviluppato difese immunitarie nei confronti di questo coronavirus». Precauzioni utili solo per i molto fragili
Il dottor Marco Rizzi appare piuttosto tranquillo. Il primario di Infettivologia al Papa Giovanni dice che dal punto di vista ospedaliero le cose vanno abbastanza bene e che il Covid-19, nonostante il rialzo dei casi, resta abbastanza inoffensivo.
Afferma il dottor Rizzi, citato da PrimaBergamo:
«L’indice Rt è risalito, i contagi aumentano, è un dato di fatto, lo leggiamo su tutti i giornali. Ma bisogna considerare che lo scenario è cambiato profondamente rispetto a un anno o a due anni fa. Oggi siamo una popolazione che, per via dei vaccini o a causa dell’esposizione diretta al virus, ha comunque sviluppato difese immunitarie di una certa rilevanza. A questo dobbiamo aggiungere che forse queste sottovarianti della Omicron risulterebbero meno aggressive rispetto ai virus precedenti... ma questa è un’ipotesi che ancora non è confermata dal punto di vista scientifico, mentre il primo aspetto, quello di una certa immunità della popolazione, risulta evidente».
La popolazione ora ha una difesa immunitaria
La popolazione di oggi non è quella del febbraio 2020, quando la malattia imperversò nella Bergamasca, e non solo, tra persone che non avevano ancora sviluppato alcuna difesa immunitaria nei confronti di quel particolare coronavirus. I risultati li ricordiamo bene, purtroppo. Oggi i sistemi immunitari di praticamente tutti gli individui della nostra terra sono allertati e preparati e linfociti, monoliti, granulociti e compagnia bella sono pronti a intervenire anche contro le varianti della malattia. Ci sono delle eccezioni e riguardano, naturalmente, le persone molto fragili, di solito soggetti tanto anziani e per di più sofferenti per diverse patologie.
L'indice di trasmissione sopra 1
Il fatto che l’indice di trasmissione sia tornato sopra l’1 significa che il virus ha ripreso a diffondersi in maniera notevole, ma bisogna sempre considerare che un conto è la diffusione del virus e un conto sono l’espansione della malattia o la gravità della stessa. Sappiamo che in numerosissimi casi il contagio non comporta la malattia, e che i “positivi” sono asintomatici, cioè stanno bene, nemmeno una linea di febbre.
Comunque, dicono gli esperti, è bene sempre avere prudenza. In particolare, Marco Rizzi afferma:
«La prudenza è necessaria con le persone fragili. Per chi ha patologie gravi, è bene evitare di trovarsi in luoghi troppo affollati, per questi soggetti consiglio ancora l’uso della mascherina e dei disinfettanti per le mani, quindi è bene avere sempre il gel a portata. Ma questo discorso riguarda le persone molto fragili. Per gli altri la situazione è diversa e credo si debbano riconsiderare un po’ tutte le norme relative a contagi, positivi, tracciamenti (...).