Sanità locale

Il Terzo settore e le associazioni saranno centrali nelle nuove Case di Comunità e della Riforma della Sanità locale

Cosa cambia nella Bassa bergamasca? In arrivo quattro nuove strutture

Il Terzo settore e le associazioni saranno centrali nelle nuove Case di Comunità e della Riforma della Sanità locale
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Coinvolgere gli enti del Terzo settore e delle associazioni di volontariato per integrare le future Case di Comunità sul territorio bergamasco. È quanto prevede la "lettera d'intenti" siglata oggi a Bergamo dalla vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti. Firmatari del documento l'Ats Bergamo, le ASST Papa Giovanni, Bergamo Est e Bergamo Ovest (l'azienda trevigliese, con il dg Peter Assembergs), il Consiglio di rappresentanza dei sindaci, l'assemblea dei sindaci di distretti di Bergamo, Bergamo Est e Bergamo Ovest, gli ordini delle Professioni Sanitarie, le associazioni di volontariato e gli enti del Terzo settore della provincia che hanno proposto o già avviato progetti all'interno delle Case di Comunità.

"La lettera di intenti siglata prevede che i firmatari si impegnino a garantire, in un'ottica di sussidiarietà, il riconoscimento e la promozione del ruolo degli enti del Terzo settore e delle associazioni di volontariato, nella loro funzione complementare del prendersi cura delle persone e della comunità" spiega la Regione in una nota. L'obiettivo della lettera d'intenti è quello di evidenziare la strategicità del ruolo del Terzo settore e del mondo del volontariato a completamento di una azione di presa in carico".

Moratti: "Bergamo si è rialzata anche grazie all'insegnamento morale dei volontari"

"In questa città, che tanto ha sofferto - ha sottolineato la vicepresidente e assessore al Welfare  Moratti - e che è stata capace, anche grazie all'insegnamento morale della sua storica rete di volontariato, di risollevarsi, la firma di questa lettera d'intenti, che valorizza il ruolo del Terzo settore e del Volontariato all'interno delle Case di Comunità, ha un grande valore simbolico".

Saranno 218 le Case di comunità lombarde

"Sta prendendo forma quella rete territoriale - ha concluso Moratti - che ci siamo posti l'obiettivo di costruire e che alla fine conterà 218 case e 71 ospedali di comunità. Il 40% sarà realizzato entro la fine di quest'anno. È un grande impegno economico che però per diventare efficace ha bisogno di una visione condivisa e della capacità di lavorare insieme: sindaci, operatori sanitari, medici e infermieri, operatori del terzo settore e volontari. La capacità di lavorare in team è fondamentale".

La riforma sanitaria nella nostra zona

Nella nostra zona le Case della Comunità saranno quattro, gestite dall'Asst Bergamo Ovest. Ecco come cambierà il panorama della sanità locale con la Riforma. E' del 15 dicembre, infatti, la delibera regionale che approva la localizzazione degli immobili destinati alla realizzazione delle case di comunità, degli ospedali di comunità e delle centrali operative territoriali.

Ospedali di comunità

“Partendo proprio dagli Ospedali di comunità – aveva spiegato allora il direttore generale dell'Asst, Peter Assembergs – la nuova geografia vede confermate quello a Martinengo (nell’ex Ospedale di Piazza Maggiore) e quella di Ponte San Pietro (nella sede ex INAM di Piazza Libertà) ma approva anche quella all’interno del Presidio Ospedaliero di Treviglio-Caravaggio. Qui, nell’area accanto all’Oncologia tuttora a rustico (circa 1500 mq), prenderà vita un Ospedale di comunità con ingresso indipendente dall’ospedale stesso grazie alla costruzione di una nuova rampa di scale e ascensori dedicati".

Case di comunità

"Vi sono poi le quattro Case di comunità già annunciate - aveva proseguito Assembergs - a Treviglio nella sede Ex Inam di Via Matteotti, a Dalmine in quella del Presst di Via Betelli, a Ponte San Pietro e Martinengo nella stessa sede dell’Ospedale di Comunità. L’ulteriore passo avanti è l’approvazione di quattro Centrali operative territoriali”. Leggi di più QUI

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