Ludopatia

No a un'altra sala slot: scatta la raccolta di firme

A Inzago è nato un comitato spontaneo di cittadini. Nella Bassa, però, i tentativi di limitare le aperture di sale slot sono stati tutti bocciati.

No a un'altra sala slot: scatta la raccolta di firme
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L'apertura di una sala slot a Inzago preoccupa i residenti e molti abitanti della zona. I cittadini non intendono restare a guardare e hanno risposto in massa all'appello di Inzago città aperta firmando una raccolta firme indirizzata al sindaco Andrea Fumagalli e per conoscenza al prefetto. Ne dà notizia Primalamartesana.it

Inzago insorge contro la sala slot

Un fronte compatto di centinaia di persone che hanno risposto all'appello lanciato dal gruppo di opposizione Inzago città aperta firmando una petizione da mandare al sindaco e al prefetto. Non solo: i portavoce hanno già chiesto anche al questore di intervenire per valutare l'iter di approvazione e, se possibile, impedire l'avvio dell'attività.

Alla ricerca di luoghi sensibili

Facendo riferimento alla normativa regionale numero 8 del 21 ottobre 2013 (“Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d'azzardo patologico"), la petizione chiede di trovare un appiglio per impedire l'apertura. Che andrebbe cercato nel divieto di vicinanza a luoghi sensibili entro cinquecento metri.

Il sindaco: "Se qualcuno in Comune ha sbagliato, dovrà risponderne"

Per il primo cittadino, però, non ci si può opporre: "I dipendenti hanno le conoscenze e l’esperienza per valutare ogni caso - ha spiegato Fumagalli - Ho chiesto più volte di spaccare il capello in quattro perché anche io sono contro il gioco d’azzardo, ma mi è sempre stato risposto che è tutto in regola e la società ha dei diritti che non si possono contestare se non si vuole poi incappare in eventuali ricorsi. Ma se qualcuno in Municipio ha sbagliato, dovrà rispondere e sarà oggetto di provvedimenti disciplinari".

Mercoledì si è tenuto il primo banchetto per la raccolta firme (che si trova anche online sul sito Change.org) al mercato di Inzago.

La crociata anti-slot (fallita) nella Bassa

Anche la Bassa bergamasca nel corso degli ultimi mesi ha tentato una crociata collettiva per limitare l'attività delle  nuove sale slot e disincentivarne l'apertura, nel timore che nuovi punti di gioco possano aumentare il tasso (già alto) di ludopatie sul territorio. Una dopo l'altra, però, le ordinanze firmate in massa dai sindaci dell'Ambito sono state affossate dal TAR.

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