Un altro passo indietro

Gioco d'azzardo, il Tar dà ragione ai gestori e annulla le limitazioni orarie

Un anno fa i Comuni dell'Ambito di Treviglio avevano già dovuto ridurre le limitazioni da 13 a 6 ore: ora dovranno abolirle completamente.

Gioco d'azzardo, il Tar dà ragione ai gestori e annulla le limitazioni orarie
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Nella lotta al gioco d'azzardo il Tar della Lombardia fa segnare un punto ai gestori annullando le limitazioni orarie che erano state introdotte nei Comuni dell'Ambito di Treviglio. Tra questi anche Castel Rozzone e Arcene che ora dovranno annullare le ordinanze emesse lo scorso anno. E non si tratta del primo passo indietro: già nel febbraio 2020 i Comuni avevano dovuto ridurre i limiti orari da 13 a 6 ore.

Il caso di Castel Rozzone e Arcene

Come riporta Agipronews, il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso presentato da una società di noleggio slot machine - rappresentata dall'avvocato Massimo Piozzi - e ha annullato l'ordinanza del sindaco di Castel Rozzone con la quale è stato disposto lo stop gli apparecchi da gioco dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12.30 alle 14.30, e dalle 23 all'1. Così come nella decisione analoga di dieci giorni fa, relativa all'ordinanza di Arcene, il tribunale amministrativo ricorda che in generale "le fasce orarie sono idonee a intervenire sul fattore di rischio" e a prevenire la ludopatia. Il punto "è però se la riduzione degli orari di gioco sia una misura realmente necessaria" per contenere il gioco patologico collegato collegato a slot e videolottery.

Il Tar: "Non c'è emergenza a Castel Rozzone"

Per il Tar, "non vi è nel Comune di Castel Rozzone un’emergenza sanitaria, in quanto sono soltanto 3 i residenti in cura". Secondo una stima del Comune vi sarebbero 70 giocatori problematici, ma "trattandosi di un numero stimato, la consistenza del fenomeno è solo ipotetica". Tale dato "è quindi utile per impostare politiche di sensibilizzazione rivolte ad alcuni segmenti della popolazione, ma troppo disomogeneo e impreciso per costituire il fondamento di misure limitative del gioco". Per il Collegio c'è poi un ulteriore elemento sottovalutato dall'ordinanza, "costituito dalle potenzialità tecnologiche degli apparecchi AWP e VLT". La nuova generazione di apparecchi prevista dalla legge di stabilità 2016 dà la possibilità "di procedere verso una situazione di accesso selettivo al gioco" e di una maggiore tutela dei consumatori.

Inoltre, così come previsto dalla Conferenza Unificata, "è quantomeno necessario che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli venga consultata dagli enti locali prima dell’introduzione di una disciplina restrittiva". In questo confronto, conclude la sentenza, "può essere utile anche il coinvolgimento dei gestori, o dei rappresentanti dei gestori, per comprendere in quale misura l’introduzione di nuove soluzioni tecnologiche possa in concreto prevenire o limitare il fenomeno del gioco d'azzardo patologico".

La stessa sorte toccherà quindi alle ordinanze emesse anche dai Comuni di Arzago, Brignano, Calvenzano, Canonica, Caravaggio, Casirate, Fara Gera d’Adda, Fornovo, Lurano, Misano, Mozzanica, Pagazzano, Pognano, Pontirolo, Spirano e Treviglio.

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