Sport - Atletica

Ragazzi ESTRAorDinAri, a tu per tu con Mohamed Reda Chahboun

Nato il 12 agosto del 1997 a Calcinate, vissuto a Romano di Lombardia fino al 2013 quando si è trasferito a Treviglio.

Ragazzi ESTRAorDinAri, a tu per tu con Mohamed Reda Chahboun
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Mohamed Reda Chahboun, saltatore dell’Atletica Estrada, ha origini marocchine ma è il più bassaiolo di tutti per i suoi trascorsi. Nato il 12 agosto del 1997 a Calcinate, vissuto a Romano di Lombardia fino al 2013 quando si è trasferito a Treviglio. Si è avvicinato all’atletica leggera grazie all’ex atleta e allenatrice Marisa Finazzi nell’Atletica Romano dove è rimasto dalla categoria Esordienti fino ai Cadetti. Poi Atletica Cento Torri Pavia e da questa stagione all’Atletica Libertas Unicusano Livorno.

Ragazzi ESTRAorDinAri

Mohamed Reda Chahboun

In tutto questo periodo Chahboun si è sempre allenato all’Atletica Estrada, sotto le cure del direttore tecnico Paolo Brambilla. In questa stagione ha messo al collo la medaglia d’argento agli Italiani Assoluti indoor nel lungo. Da pochi giorni ha iniziato a lavorare alla ET di Bariano dove opera già l’amico e compagno dell’Estrada Federico Manini. Ragazzo eclettico, espansivo, esuberante, ed esplosivo quando sale sulla pedana del salto in lungo.

A tu per tu con Mohamed Reda Chahboun

"Ciao a tutti, mi chiamo Chahboun Mohamed Reda e ho 23 anni. Sono un saltatore in lungo della nazionale Italiana. Vivo a Treviglio con mia madre, una donna fantastica che da molti anni si trova in prima linea contro la violenza sulle donne ed è una delle cose che più mi rende orgoglioso di lei visto che in casa son cresciuto praticamente con sole femmine... Infatti ho quattro sorelle a cui sono molto legato. Al di fuori dell’atletica divido il mio tempo tra lavoro e amici ma in futuro mi piacerebbe riprendere a studiare e frequentare l’università. Sono super tifoso del Milan e mi piace tantissimo seguirlo e giocare a calcio e infatti, in un’altra vita, sarei diventato tranquillamente un calciatore professionista al pari di Ronaldo il fenomeno. Scherzi a parte, penso di avere un altro talento nascosto e cioè quello di giocare a ping pong. Non sono un amante della lettura, però c’è un libro che non mi stancherò mai di rileggere “L’Ombra del Vento” di Zafon. Ascolto tanta musica ma, diversamente da moltissimi sportivi, mai prima delle gare perché mi deconcentra tantissimo. Per il resto, sono un ragazzo normale che fa cose normali sperando, in un futuro non troppo lontano, di diventare un ragazzo normale che fa cose straordinarie in pista e fuori. Grazie!"

Leggi l'intervista completa sul Giornale di Treviglio in edicola.

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