Forno crematorio: Comitato contraddice Poli
Il presidente Vincenzo Mottola evidenzia le imprecisioni del sindaco
Per il comitato “No al forno crematorio a Spino d'Adda", la lettera scritta dal sindaco Luigi Poli ai cittadini spinesi contiene "inesattezze e imprecisioni".
La lettera incriminata
Lo afferma Vincenzo Mottola, presidente del comitato costituitosi lo scorso 29 dicembre, nonché amministratore dell'omonimo gruppo Facebook.
"La lettera del Sindaco di Spino D’Adda Poli è piena di inesattezze e imprecisioni - ha commentato Mottola - Il sindaco recita nella lettera che solo il 13 ottobre gli viene chiesto se è disponibile ad accettare la realizzazione del crematorio, ma durante il Consiglio comunale è emerso che già da luglio 2020 maggioranza e opposizione erano al corrente del progetto. Nella lettera emerge l’impossibilità causa covid19 di organizzare assemblee per informare la cittadinanza; direi sarebbe bastata una videoconferenza, come è stato fatto per informare sulle restrizioni covid-19".
I dubbi sulla perizia
Non solo tempistiche e logistica nelle criticità evidenziate da Mottola. Secondo il presidente del comitato, i dati forniti durante la videoconferenza alla quale hanno assistito Amministratori, consiglieri e associazioni sarebbero di parte.
"La videoconferenza del Prof. Conti a cui accenna nella lettera il sindaco è chiaramente di parte, assicura che non c’è inquinamento né del suolo, né della falda e ciò che esce dal camino di fatto non altera le caratteristiche ambientali - si legge infine - Peccato che nella delibera della mozione, la Giunta il 19 dicembre “ammette implicazioni alla salute pubblica”. Il sindaco precisa nella parte finale della lettera che non succederà nulla che non sarà voluto dagli spinesi. La cittadinanza e il sottoscritto, nel momento in cui siamo venuti a conoscenza del progetto, nella seconda settimana di dicembre, ci siamo opposti con tutte le nostre forze alla manifestazione d’interesse, e durante lo stesso accesissimo consiglio, senza mai avere ascolto, quindi tutto quello che è stato fatto finora è stato fatto contro la volontà degli spinesi".