Uccide il cugino a martellate, resta in carcere la donna arrestata
Le indagini sull'omicidio familiare a Pedrengo, di domenica scorsa.
Resterà in carcere Eliana Mascheretti, la donna arrestata domenica della scorsa settimana a Pedrengo accusata di aver ucciso il cugino Giuliano Mascheretti, classe 1947, professore in pensione, a martellate, al termine di una lite domestica. Ne dà notizia PrimaBergamo.it.
Il raptus, l'omicidio e il pentimento
La donna, 61 anni, ingegnere in una ditta di Grassobbio, si sarebbe poi pentita del gesto compiuto e avrebbe aiutato l’uomo, 73 anni, professore in pensione di lettere, tamponandogli le ferite e cercando di alleviargli il dolore con un antidolorifico. Il pensionato ha però perso coscienza ed è stato a quel punto che la sessantunenne ha chiamato, invano, i soccorritori del 118.
Emorragia interna fatale
L’accusa nei confronti della donna è di omicidio preterintenzionale, confermata dal giudice Massimiliano Magliacani al termine dell’interrogatorio di ieri. Adesso si attende l’esito dell’autopsia sul corpo del pensionato. È probabile che la causa della morte sia dovuta a un’emorragia interna riconducibile alla frattura di alcune costole; altre lesioni superficiali sono state trovate in diverse parti del corpo e in un punto della nuca. Davanti al giudice la donna ha confermato la versione data agli inquirenti, parlando della lite e della reazione violenta ma negando la volontà di uccidere il cugino, che ospitava in casa da ormai cinque anni. Poi, presa dal panico, aveva chiamato i soccorsi dicendo che suo cugino si era sentito male in casa.
Una convivenza difficile
Giuliano aveva chiesto ospitalità alla cugina cinque anni fa (nessuno dei due si era mai sposato), quando, a causa di alcune difficoltà economiche, aveva lasciato la sua abitazione in via Piatti a Bergamo. Una convivenza solo apparentemente felice. Negli anni la situazione si sarebbe esasperata, visto che Eliana si è di fatto trovata a prendersi cura del cugino e ad accudirlo. Una coppia conosciuta e stimata in paese, soprattutto Eliana, che nel 2010 aveva ricevuto l’onorificenza al merito della Repubblica in memoria del padre Silvio dal prefetto Camillo Andreana e dall’allora presidente della Provincia Ettore Pirovano.