Treviglio, a bordo dell'ambulanza rubata c'era anche una soccorritrice
La Croce rossa si riserva azioni legali nei confronti della ladra 23enne di Verdello, che giovedì sera della scorsa settimana ha rubato un mezzo del 118. Con a bordo un'operatrice...
Ci sono state un po' di polemiche, online, dopo il clamoroso furto di un'ambulanza avvenuto settimana scorsa all'ospedale di Treviglio. Ora, a raccontare quanto accaduto e a smorzare le accuse di aver lasciato "incustodito" il mezzo con le chiavi nel quadro, interviene anche la stessa Croce rossa di Treviglio, con un post sulla propria pagina ufficiale di Facebook.
Treviglio, ruba un'ambulanza per tornare a casa dal Pronto soccorso
Sanificazione in corso
La versione della Croce rossa integra la dinamica dei fatti - resi noti anche a mezzo di un comunicato stampa dell'Arma, nella stessa giornata di giovedì - con alcuni dettagli che rendono la vicenda ancora più surreale. Intanto, l'ambulanza non era vuota: "non è mai stata lasciata incustodita, in quanto a bordo della stessa era presente una soccorritrice intenta ad espletare tutte le operazioni di sanificazione nel vano sanitario" spiegano i volontari del Comitato trevigliese. Per questo, dunque, le chiavi erano inserite nel quadro: non inavvertitamente, ma perché il motore doveva restare acceso, durante la sanificazione,
E' in questi minuti che la donna poi denunciata piede libero è salita a bordo, inizialmente senza nemmeno accorgersi che nel vano posteriore, a portelloni aperti, c'era la soccorritrice al lavoro. "Una volta partita con l’ambulanza la signora ha immediatamente preso coscienza della presenza della soccorritrice a bordo la quale, accortasi della partenza anomala del mezzo, ha istantaneamente e con freddezza e professionalità intimato alla stessa di fermare la sua corsa" continua la nota della Croce rossa. Ma la ladra non ha sentito ragioni, tirando dritto per la sua strada. Solo quando ha capito che nel frattempo la soccorritrice aveva avvisato telefonicamente i colleghi all'interno del Pronto soccorso, ha finalmente deciso di fermarsi per farla scendere. Salvo poi, com'è noto, ripartire da sola per rientrare a casa, a Verdello.
Il resto della storia è nota: l'allarme ai carabinieri, la geolocalizzazione tramite il Gps e infine l'inseguimento e il fermo dell'ambulanza in via Matteotti ad Arcene.
Un gravissimo atto criminale
A qualche giorno dai fatti, Croce rossa annuncia ora che si riserverà ogni azione legale nei confronti della ladra. "L’equipaggio del nostro mezzo di soccorso e con esso tutta la Croce Rossa ha, ancora una volta, subito un gravissimo atto criminale costituito non solo dall’indebita appropriazione del proprio mezzo e dall’incredibile sequestro, sia pure per pochissimi minuti, di un proprio appartenente" spiegano. Un furto che "ha messo in pericolo i nostri volontari, ma ha anche causato una improvvida quanto criminale interruzione di un servizio pubblico di emergenza in un momento, come quello attuale, di grave emergenza nazionale".
"Nessuna leggerezza"
"Sarà la Magistratura ad accertare lo svolgimento dei fatti e a darne la corretta interpretazione giuridica, ciò che, tuttavia, è pacifico è che nessuna leggerezza è stata commessa dall’equipaggio del mezzo che, anzi, pur vittima di tale assurdo episodio, si è comportato con competenza e professionalità per salvaguardare l’incolumità della popolazione, propria e, naturalmente, della stessa malvivente" conclude la nota della Croce rossa, esprimendo infine solidarietà e vicinanza ai volontari in servizio quella sera, alla Sala operativa regionale ,ai carabinieri e al personale dell'Asst Bergamo Ovest al lavoro giovedì scorso in Pronto soccorso.