Elezioni Treviglio, la "regola dell'8%" fa scalpitare Fratelli d'Italia
In attesa di ufficializzare la (scontata) candidatura di Juri Imeri come candidato sindaco del centrodestra, nella coalizione proseguono (quasi) nell’ombra le grandi manovre. Con due punti fissi: la Giunta non si tocca e un «no» deciso all’eventuale ingresso di «Cambiamo».
In attesa di ufficializzare la (scontata) candidatura di Juri Imeri come candidato sindaco del centrodestra, nella coalizione proseguono (quasi) nell’ombra le grandi manovre. Con due punti fissi: la Giunta non si tocca e un «no» deciso all’eventuale ingresso di «Cambiamo».
Due consiglieri per un posto in Giunta
A tenere banco nelle ultime settimane sarebbero i malumori di Fratelli d’Italia (anche interni secondo i ben informati), partito in forte ascesa a livello nazionale, che ovviamente vorrebbe rivendicare più spazio nella coalizione. A tal proposito, la scorsa settimana si è tenuta un cena durante la quale il capogruppo leghista Franco Giussani avrebbe fissato dei paletti: la Giunta, in caso di vittoria alle elezioni, rimarrà la stessa. Eventuali modifiche dipenderanno dagli esiti alle urne: la concessione di un assessorato per le varie liste scatterebbe solo in caso di elezione di almeno due consiglieri (ovvero circa l’8% dei voti).
Fratelli d'Italia e Forza Italia
Una regola che, a quanto pare, è sempre stata in vigore nel centrodestra, ma che è stata ribadita per evitare probabilmente pretese post voto. Una soglia che, però, rischia di lasciare ai margini proprio FdI e Forza Italia, che è rientrata all’ovile dopo lo strappo del 2016. Ma se nel caso del partito azzurro il vincolo pare, all’apparenza, essere stato accettato di buon grado, per i militanti del partito di Giorgia Meloni desta parecchie preoccupazioni.
Cambiamo!
E "Cambiamo"? La discesa in campo anche a Treviglio del movimento fondato da Giovanni Toti, secondo rumors interni al centrodestra, è ormai data quasi per certa. Lo stesso Toti avrebbe chiesto personalmente ai suoi di presentare una lista non solo a Treviglio, ma in tutti i Comuni bergamaschi, o quantomeno i maggiori, che andranno al voto nel 2021. Ma a Treviglio, almeno nella maggioranza uscente, di aprire le porte al movimento i leghisti non ne vogliono proprio sapere.
Leggi di più sul Giornale di Treviglio in edicola oppure QUI sullo sfogliabile online