Crema

Sabrina, le bugie di Pasini e quella casa riempita con il gas per farla esplodere

Emergono dettagli sempre più inquietanti a carico del fermato Alessandro Pasini.

Sabrina, le bugie di Pasini e quella casa riempita con il gas per farla esplodere
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Giallo di Crema, emergono ad ogni ora dettagli sempre più inquietanti a carico del fermato Alessandro Pasini. Dopo probabilmente aver ucciso Sabrina Beccalli ed averla fatta sparire, ha messo in campo svariati tentativi di depistaggio, tra cui quello di saturare di gas il presunto luogo dell'omicidio - l'appartamento della sua ex - rischiando di causare una vera e propria strage.

La prima bugia: "Ho bruciato il cadavere di Sabrina nell'auto". Falso

A raccontarlo è il colonnello Lorenzo Carlo Maria Repetto, comandante provinciale dei carabinieri di Cremona. Secondo la versione di Pasini, una versione che evidentemente non sta in piedi, Sabrina non sarebbe stata uccisa, ma sarebbe morta per un malore, a seguito di un'overdose. Lui avrebbe soltanto bruciato il cadavere, insieme all'automobile abbandonata a Vergonzana nel pomeriggio del giorno di Ferragosto. Ma se è vero che l'auto l'ha bruciata lui, che il cadavere all'interno dell'abitacolo distrutto fosse quello della donna è escluso: "E' stato acclarato che era quello di un cane - ha detto il colonnello Repetto - Pasini pensava, probabilmente, che i resti non potessero essere identificati. Evidentemente ha occultato il corpo da altre parti, per far sì che non avessimo tracce di atti violenti".

L'omicidio nella casa della ex,  a Crema

Quello che i carabinieri sospettano - ma Pasini non collabora, non parla e non vuole dire dove si trova davvero il cadavere della giovane mamma cremasca - è che l'omicidio sia avvenuto a casa della ex fidanzata dell'uomo, come lui residente nel quartiere di San Bernardino. E' infatti certo che i due la notte di Ferragosto fossero insieme in quell'abitazione (ma senza la proprietaria di casa: quest'ultima è estranea ai fatti e anzi dopo la rottura aveva diffidato il Pasini, che tuttavia aveva ancora le sue chiavi di casa).

Una vicina ha sentito grida di aiuto

Nella notte del 15 agosto Sabrina e Pasini erano lì che sarebbe avvenuto l'omicidio. Non si sa ancora se generato da un raptus o da un preciso folle disegno. Di certo, c'è una testimone: una vicina di casa che ha sentito, quella notte, delle grida di aiuto.

Le indagini del Ris nell'appartamento del delitto

Cosa sia successo tra quelle mura lo appureranno le indagini, e i riscontri del Reparto investigazioni scientifiche nei prossimi giorni. Le prime indagini del Ris confermerebbero però - ha detto Repetto - i risultati delle indagini tradizionali. "Già dalle prime evidenze il lavoro dei Ris di Parma ci fa capire che la strada delle indagini è quella giusta" .

Tentata strage: ha saturato la casa di gas

Di certo, per ora a carico del fermato ci sono indizi pesantissimi che potrebbero anche far scattare un'ulteriore capo di imputazione: quello di tentata strage.

Dopo l'omicidio, secondo la ricostruzione dei carabinieri, l'uomo avrebbe fatto sparire il cadavere di Sabrina, non si sa dove. Poi, attorno alle 15 del giorno dopo, Ferragosto, ha portato l'auto della donna a Vergonzana, come testimoniato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Poi, se ne va in monopattino e torna di nuovo la sera, attorno alle 21. E dà fuoco a tutto. Per far sparire inoltre anche ogni tipo di traccia dall'appartamento della ex, teatro dell'assassinio, ha poi tagliato il tubo del gas.

"Abbiamo rischiato una strage - ha confessato il colonnello dei carabinieri - Dopo quattro giorni, la casa era satura di gas. Solo grazie al fatto che i Vigili del fuoco hanno deciso di entrare dalla finestra e si sono accorti del gas, ha evitato un'esplosione che avrebbe potuto probabilmente distruggere l'intera palazzina".

Un possibile movente: un rifiuto a un'avance

Anche il movente resta un mistero. Tra le ipotesi, c'è quella che l'uomo abbia agito dopo un rifiuto a un'avance sessuale da parte di Sabrina Beccalli.  Intanto, si continua a cercare il corpo, che potrebbe essere proprio in quella grande vasca di liquami che i carabinieri hanno deciso di svuotare. Ci vorranno diverse ore.

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