Piscine, il Comune ricorre in appello
"Un atto dovuto", commenta il sindaco Chiara Drago decisa a far valere le ragioni dei cittadini.
Caso piscine, dopo l’annuncio, il Comune di Cologno ha presentato il ricorso in appello, alla Corte di Brescia, dopo la sentenza di assoluzione nel processo di primo grado nei confronti degli imputati Maria Teresa Violante, Cinzio Boscolo e Donato Sangalli.
Piscine, tutti assolti
La sentenza risale a dicembre, quando i tre imputati sono stati assolti perché, secondo il giudice, il fatto non sussiste.
L’udienza del 9 dicembre del 2019, in primo grado, si è conclusa infatti con un esito non sperato per il Comune di Cologno, parte lesa. Il processo per truffa a carico dei rappresentanti di «OnSport», la società collegata alla realizzazione delle piscine comunali si è concluso con l’assoluzione di tutti gli imputati. Il Comune in quella sede aveva chiesto nove milioni di risarcimento.
Il Comune presenta il ricorso
L’incarico di consulenza, assistenza e rappresentanza legale è stato affidato all’avvocato Maria Cristina Luliri CellaQuando la sentenza è stata resa nota, il sindaco Chiara Drago aveva annunciato che si sarebbe chiesto il ricorso in appello, e così dopo circa sei mesi arriva l’ufficialità. A commentare il fatto è stato il primo cittadino stesso.
"Il ricorso in appello è ovviamente un atto dovuto – ha dichiarato – visto il danno subito dal Comune. Serve anche per avanzare la richiesta di risarcimento".
L’istanza è voluta dagli amministratori per far valere le ragioni dei colognesi.
"A nostro avviso i cittadini di Cologno – ha proseguito il sindaco – hanno subito un ingente danno nella vicenda del centro natatorio. Opere mai completate o realizzate in modo difforme da quanto previsto, a fronte del mutuo interamente erogato alla società “On sport”, poi fallita. Ora il muto pesa sui colognesi per 350mila euro all'anno per 28 anni. Presentiamo quindi questa istanza di appello per far valere le ragioni dei colognesi".
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