Delpini a Treviglio per una messa in suffragio delle vittime del Covid-19
Le regole per la sicurezza: niente questua, mascherina per tutta la celebrazione e comunione solo in mano.
Articolo aggiornato
Mercoledì prossimo 20 maggio, alle 18, l'arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini sarà a Treviglio per celebrare una messa in suffragio dei defunti di Treviglio e Castel Rozzone, falcidiati dal Covid-19 in questi mesi.
Delpini a Treviglio per una messa in suffragio delle vittime
La liturgia sarà celebrata alle ore 18 nel Santuario della Madonna delle Lacrime e sarà aperta ai fedeli, particolarmente ai famigliari dei defunti di queste settimane che non hanno avuto il funerale.
Per evitare assembramenti, come previsto dall'ordinanza regionale le messe dovranno essere celebrate seguendo regole piuttosto stringenti, per quanto necessarie.
- Non può partecipare alla santa messa chi ha febbre superiore a 37,5, tosse o nei giorni precedenti è stato in contatto con persone positive al COVID 19.
- È obbligatorio indossare la mascherina per tutto il tempo della Celebrazione.
- Ogni fedele deve prestare massima attenzione a distanziarsi almeno 1,5 metri dalle altre persone presenti, soprattutto nella fase di ingresso e di uscita.
- Si potrà accedere alla chiesa solo dal portone principale e invitiamo tutti i fedeli a prendere posto cominciando dalle file davanti. Si potrà uscire utilizzando tutte le porte disponibili".
- Durante la celebrazione ognuno avrà il proprio posto e non sarà possibile rimanere in piedi in altre postazioni.
- Sarà vietato spostare le sedie mentre sulle panche sarà ben indicato dove prendere posto, distanziati un metro l’uno dall’altro, in orizzontale e in verticale.
- I nuclei familiari con bambini potranno occupare l’intera panca, avendo però cura di rispettare le distanze consentite con le altre persone intorno.
La comunione in sicurezza e niente questua
Uno dei momenti più delicati sarà l'eucaristia. "Al momento della comunione, i fedeli che desiderano ricevere l’Eucarestia, si metteranno in fila, avendo l’attenzione di distanziarsi di almeno 1,5 metri - continua monsignor Donghi - Sacerdoti, diaconi e ministri straordinari dell’Eucarestia, prima di distribuire la Comunione, igienizzano le mani e indosseranno guanti monouso e mascherina. I fedeli, al loro turno, abbasseranno la mascherina per il tempo necessario. La Comunione sarà data soltanto in mano. Al termine di ogni Celebrazioni tutte le panche e le sedie saranno pulite con detergente adatto e non si terrà la "questua": le offerte saranno consegnate direttamente dai fedeli in luoghi indicati in ciascuna parrocchia.