L'annuncio

"Regione al lavoro per riaprire le chiese" VIDEO

Si parla di un possibile accordo con il Comune di Milano, la Prefettura e l'Arcidiocesi. Ma potrebbe essere il punto di partenza per un allentamento del divieto generale.

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"Regione Lombardia è al lavoro con Prefettura, Comune e Arcidiocesi di Milano per sostenere la possibilità di riaprire le chiese per le celebrazioni religiose in una cornice di massima sicurezza, all'insegna del distanziamento e dell'uso dei dispositivi di protezione".

Messe, "Regione al lavoro per riaprire le chiese"

Lo comunica in una Nota la Regione Lombardia, dopo le polemiche di queste ore sul nuovo decreto del Presidente del Consiglio del ministri Giuseppe Conte che non ha previsto alcun tipo di "riapertura" per quanto riguarda le messe e le celebrazioni religiose, se non per i funerali.  Si parla per ora, pare, di un possibile accordo con il Comune di Milano, la Prefettura e l'Arcidiocesi. Ma potrebbe essere il punto di partenza per un allentamento del divieto generale.

"L' auspicio - prosegue la Nota - e' quello di giungere al più presto ad una soluzione condivisa che possa tenere conto tanto delle esigenze di cautela, quanto della necessità di tornare a garantire il diritto di culto ai cittadini" prosegue la nota.

Messe vietate, il dibattito è serrato

Intanto il confronto è serrato. Nella Bassa, settimana scorsa aveva fatto discutere il caso di don Lino Viola, parroco di Gallignano (Soncino), che ha celebrato una messa "abusiva" di fronte a fedeli, sfidando anche i carabinieri intervenuti per sospendere la celebrazione. Sulla vicenda è intervenuto in questi giorni anche Vittorio Sgarbi, schierandosi come già il Popolo della famiglia  in favore del sacerdote.

A livello locale, tra gli esponenti politici che si sono esposti pubblicamente per sostenere il sacerdote soncinese e per chiedere a gran voce un allentamento delle misure di sicurezza anti-Covid per garantire la libertà di culto, c'è stato il sindaco di Calvenzano Fabio Ferla, che ha anche retwittato stamani il comunicato stampa della Conferenza episcopale italiana.

«La situazione che si è venuta a creare nella chiesa di Gallignano si poteva risolvere con un po’ di buon senso e, invece, è stato commesso un sacrilegio. Non sto difendendo don Lino, un parroco 80enne equilibrato e moderato, contesto però il modo con cui le forze dell’ordine sono intervenute durante una celebrazione religiosa. Un fatto increscioso, come lo stesso sacerdote lo ha definito» ha detto Ferla.

 

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