Indagato per traffico di rifiuti, si toglie la vita in casa
Lo sfogo della moglie che punta il dito contro le condizioni di detenzione agli arresti domiciliari: "Me l'ha ucciso la legge".
Indagato per traffico di rifiuti, si toglie la vita in casa. Tragedia mercoledì mattina a Pagazzano. Un imprenditore, attivo con il fratello di un'azienda di autotrasporti con sede in paese, è stato trovato senza vita nella sua abitazione in paese, casa in cui si trovava da alcuni mesi agli arresti domiciliari.
Indagato per traffico di rifiuti
L'uomo era rimasto coinvolto a giugno in un'inchiesta giudiziaria relativa al traffico illecito di rifiuti. Le indagini, condotte dal Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Milano avevano individuato una presunta rete dedita alla gestione e smaltimento illecito di rifiuti provenienti prevalentemente dalla Campania e da varie Regioni del Nord Italia.
Lo sfogo della moglie
Distrutto dalla vicenda giudiziaria, l'imprenditore non ha più retto e si è tolto la vita. Ne è convinta la vedova, che disperata punta ora il dito proprio sulle condizioni della detenzione ai domiciliari.
"Me l'ha ucciso la legge - denuncia - Aveva chiesto in diverse occasioni di poter uscire di casa per lavorare, ma non gli hanno dato il permesso. L'hanno trattato come un criminale".
Oggi, 31 gennaio 2020, i funerali nella chiesa parrocchiale di Pagazzano.
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