Anche Carretta a Milano per la protesta contro Trenord FOTO

"Ho proposto in Aula una mozione con all’interno anche una proposta di referendum perché il disastro Trenord riguarda tutti".

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Pendolarti, politici e cittadini, tutti insieme davanti al Pirellone per protestare contro Trenord. Tra loro anche il consigliere regionale bergamasco Niccolò Carretta.

Protesta contro Trenord

La protesta è scattata oggi, 23 gennaio 2020, alle 12 davanti all'ingresso del Pirellone in via Fabio Filzi a Milano. Il gruppo animato dal desiderio di un servizio di trasporto pubblico più trasparente e aperto alla libera concorrenza è sceso in strada con bandiere e striscioni.

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A Milano anche Niccolò Carretta

Al fianco dei partiti organizzatori +Europa tramite l’esponente radicale regionale Michele Usuelli, Azione e Italia Viva rappresentata dalla consigliera Patrizia Baffi si è schierato anche il Civico Niccolò Carretta, da sempre a favore di una vera e propria gara europea per l’affidamento del servizio ferroviario.

“Ho proposto in Aula una mozione con all’interno anche una proposta di referendum da sottoporre ai cittadini poiché il disastro Trenord riguarda tutti, pendolari e non. Stiamo parlando di un contratto che vale mezzo miliardo di euro all’anno e di una società che trasporta circa 850 mila persone al giorno. I risultati – ha continuato Carretta – sono sotto gli occhi di tutti e nella delibera del 23 dicembre, casualmente due giorni prima di Natale e nell’indifferenza generale, insieme a 7 milioni di penali è arrivata la certezza del rinnovo da parte di Regione Lombardia.

Quella di oggi – ha concluso il Consigliere bergamasco – è un’iniziativa molto interessante perché ha visto scendere in piazza le forze liberali del Paese e credo sia più che giusta, se non doverosa, una buona e sana collaborazione tra queste per criticare le scellerate decisioni leghiste e portare nuove soluzioni”.

Baffi: "Una gara europea per stimolare nuove aziende"

“Sono molto soddisfatta per l’esito della bella manifestazione di stamattina contro il rinnovo della concessione a Trenord, alla quale sono intervenuta - ha commentato invece Baffi - Si è vista la partecipazione di tanti cittadini e di tanti utenti di un servizio scadente che va rimesso in discussione. Con la manifestazione di oggi nasce un fronte ampio, che va al di là delle singole forze politiche che l’hanno promossa: chi è sceso in piazza oggi lo ha fatto guardando solo al bene comune. Una battaglia che non ha colore politico e che vogliamo allargare sempre più: l’obiettivo è mettere in atto una virtuosa pressione popolare sulla Giunta regionale, che può ancora decidere di bandire una gara pubblica.

Le obiezioni che abbiamo fin qui sentito non reggono alla prova dei fatti: i treni nuovi già ordinati verrebbero consegnati in ogni caso, visto che l’ordine si basa sul contratto di servizio oggi in vigore - prosegue - E non è vero che indire una gara equivarrebbe ad assegnare il servizio ad aziende straniere: la storia recente dimostra che, se venissero bandite delle gare veramente aperte, si stimolerebbe anche la nascita di nuovi operatori italiani, come avvenne con Italo Treno ai tempi della liberalizzazione delle tratte ad Alta Velocità.

La decisione della Regione non solo non giova a Trenord, che non risulta in alcun modo stimolata a rendere un servizio migliore, ma finisce per impedire la nascita di nuove aziende italiane. E’ questa la logica con cui vuole operare quella che si autodefinisce la locomotiva d’Italia?”

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