Martinengo

Martinenghì Borg di och stravince il Palio 2024

La compagine biancorossa ha trionfato in tutte le gare

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Una città in festa Martinengo per la due giorni dedicata al 44esimo Palio dei Cantù, dominato dal Martinenghì Borg di och che ha trionfato in tutte le gare.

In migliaia al Palio dei Cantù

Nella 44esima edizione della manifestazione organizzata dal «Gruppo folcloristico Bartolomeo Colleoni», la squadra ha sbaragliato gli avversari conquistando la vittoria nel corteo con annessa rappresentazione storica, nel concorso per il migliore vestito d’epoca e nella corsa degli asinelli con la simpatica ciuchina Batuffolina.

La due giorni di festa che ha animato la città è cominciata sabato scorso, con il tradizionale «Marendì del palio», l’atteso appuntamento enogastronomico sotto i portici colleoneschi, che attira sempre una folla di buongustai, pronta ad acquistare il bellissimo piatto celebrativo raffigurante la «Casa del capitano» per gustare le prelibatezze proposte nel menù. Domenica invece via a alle “gare”, con i cinque cantù Ssura, Ssota, San Firèm, Martinenghì Borg di och e Vallere Mürnighèl che si sono sfidati a colpi di recite ambientate in epoca medievale sfoggiando abiti sontuosi e curati nei minimi dettagli: uno stuolo di figuranti ha riportato il borgo indietro di secoli, incantando il numerosissimo pubblico, sotto gli occhi attenti dei sette componenti della giuria, giunti da San Secondo Parmense e Firenze. Poi il momento clou della giornata, la corsa degli asinelli, preceduta dalla magistrale esibizione degli sbandieratori e dei tamburini della Contrada Prevostura di San Secondo Parmense.

Gli asinelli si piantano sulla pista

L’ingresso degli animali nella “pista” allestita in piazza Maggiore era atteso alla stregua di quello dei cavalli del Palio di Siena. Una folla festante ha sostenuto i propri beniamini a squarciagola, incitando gli 11 ciuchini (il 12esimo ha dato forfait) a più non posso. Ma se alcuni somarelli hanno assecondato il loro fantino, quasi tutti gli altri con la loro proverbiale testardaggine si sono “piantati” in mezzo alla pista, e non ne hanno voluto sapere di correre, nonostante il tifo da stadio. Alla fine i due giri previsti non sono stati completati, la classifica è stata stilata dopo una ventina di minuti, a tre quarti del primo giro, tra gli applausi di tutti e l’abbraccio di Marco Moioli alla sua asinella. Il trionfo di Martinenghì Borg di och è stato celebrato sul palco allestito davanti al Palazzo comunale, alla presenza delle autorità comunali, dove il fantino, alla sua prima vittoria dopo 30 partecipazioni, ha mostrato una maglia goliardica con la scritta “L’era ura” stampata sulla schiena, e dopo aver lanciato l’oca simbolo del cantù stretta nella mano ai suoi sostenitori, ha sollevato orgoglioso la coppa e poi ha ricevuto l’ambito dipinto del Palio 2024. Coppe anche per il secondo, il cantù Ssota e il terzo, il cantù Ssura. Premiato anche il cantù San Firèm, ultimo classificato nella corsa, con una targa in memoria di Andrea «Rino» Plebani, uno dei fondatori del «Gruppo folcloristico Bartolomeo Colleoni».

"Un gesto che ha voluto essere un riconoscimento del coraggio e della determinazione di ogni partecipante che ha messo il cuore e l’anima in questa esperienza - ha detto Francesco Brighetti leggendo le motivazioni - Andrea Plebani è stato il primo capitano e fantino del cantù Vallere, un uomo che ha incarnato lo spirito e la tradizione di questa manifestazione: la sua passione per la corsa degli asini e l’amore per la comunità di Martinengo rimarranno per sempre nel suo cuore e con questo premio celebriamo non solo il suo ricordo ma anche l’impegno di tutti coloro che come lui hanno contribuito a rendere questa corsa così speciale".

A consegnarla è stato Alessandro Plebani. Un piatto decorato a nome del «Gruppo folcloristico Bartolomeo Colleoni» è poi arrivato allo stesso Brighetti dalle mani dello speaker Claudio Asperti, per il grande aiuto prestato nell’organizzazione del Palio.

Il Martinenghì Borg di och domina

Il Martinenghì Borg di och ha fatto man bassa di trofei, ritirando anche quelli per l’abito migliore e per la rappresentazione storica, precedendo sul podio Vallere Mürnighèl e San Firèm, con la messa in scena di tre «facezie» tratte da un libro di di Poggio Bracciolini, umanista, letterato del 1400: i giullari invitati al banchetto del signore Guglielmo da Martinengo hanno recitato tre storielle irriverenti per allietare il pubblico, nobili e popolani. Al termine lancio delle monete di cioccolato con una catapulta per lo spasso dei bambini. Bottino pieno che ha fatto esplodere di gioia tutti i membri del cantù presenti in piazza, tra cori e sventolio di fazzoletti biancorossi, i colori di scuderia.

L’appuntamento ora è per l’anno prossimo.

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