Daphne Bornaghi vince tre ori a 14 anni. E ora sogna i Mondiali
La giovane trevigliese ha corso ai Giochi giovanili per sordi organizzati in Brasile. E ora l’obiettivo è Tokyo 2025
Essere selezionati per la Nazionale di Atletica Italiana a soli 14 anni non è da tutti. Tornare dalle gare dei Giochi mondiali giovanili per sordi con tre medaglie d'oro ancora meno. Ma Daphne Bornaghi, trevigliese in forze all' Atletica Estrada, ce l' ha fatta.
Daphne Bornaghi
Lo scorso weekend, contro circa un migliaio di sfidanti da un centinaio di Paesi di tutto il mond, Daphne Bornaghi ha brillato nella sua categoria in tre diverse specialità, conquistando l'oro nei 100, nei 200 e nei 400 metri (con tanto di nuovo Record personale). Nel dettaglio, ha corso i 100 metri in 13 secondi e 22, i 200 metri in 27 secondi e 11 e i 400 metri in un minuto, due secondi e 24. Le gare - organizzate dalla Confederazione sportiva brasiliana sordi e l’International Committee of Sports for the Deaf - si sono svolte a San Paolo del Brasile, ed era la prima rassegna di questo genere, riservata agli Under18.
La passione per l'atletica e lo studio delle lingue
Studentessa del Weil, al primo anno del liceo Linguistico, Daphne Bornaghi è parzialmente sorda. Una condizione che non le impedisce di gareggiare anche con atleti normodotati con la Estrada, che si conferma una fucina di talenti impressionante sotto la direzione tecnica di Paolo Brambilla (nella foto di copertina con la 14enne). «Mi alleno quattro volte a settimana per due ore - racconta la giovanissima atleta che compirà 15 anni ad agosto - Un impegno importante, ma che riesco a fare convivere abbastanza facilmente con il liceo. Bisogna sapersi organizzare...». Lei stessa, davanti al Palmares italiano che ha contribuito ad alimentare, non si capacita quasi. «Sono andata molto meglio di quanto sperassi, a San Paolo, e la soddisfazione è molta. Ero agitatissima, ma si è subito creato un clima molto amichevole con tutti i compagni e con gli accompagnatori», ha detto.
La dedica alla famiglia
La triplice vittoria? «La dedico in primis alla mia famiglia, perché è grazie a loro se faccio atletica. E poi al mio allenatore, che mi segue con grande costanza». All' Estrada del resto Daphne è arrivata da bambina. Poi, dopo qualche anno nel mondo della danza classica, alla fine della scuola Primaria ha deciso ti tornare a correre. Il sogno nel cassetto, parlando di sport, è ora duplice. Il primo obiettivo è Tokyo 2025: i Campionati del mondo di atletica leggera con la maglia azzurra della Federazione italiana sport sordi. Mentre con Estrada, la testa è ora sui campionati italiani del prossimo autunno.