La tappa finale dei mondiali di Enduro venerdì ha riempito il paese della Bassa e incoronato l’Italia regina del fuoristrada.
Un piccolo paese al centro del mondo
Covo venerdì è diventato il cuore pulsante del motociclismo internazionale. Il gran finale della 99ª edizione della Sei Giorni di Enduro ha portato nel paese migliaia di tifosi, trasformando piazze e strade in una festa tricolore. Sul circuito MXE.45 si è consumata l’apoteosi azzurra, con l’Italia capace di imporsi in tutte le categorie e di riportare a casa il titolo più ambito del fuoristrada.
Trionfo azzurro davanti a una folla in festa
Guidata da Andrea Verona, la nazionale italiana ha dominato la classifica generale: Kevin Cristino, Alberto Elgari e il giovane talento di Parre, sotto la direzione di Manuel Verzeroli, hanno chiuso in 8h57’53”, davanti a Francia e Australia. È il 16° Vaso d’Argento per l’Italia. Nel Junior Trophy, Bernardini, Lesiardo e Morettini hanno completato l’impresa, portando gli azzurri a quota 42 titoli nella storia della Sei Giorni. Un tripudio che il pubblico di Covo ha accompagnato con cori e applausi, rendendo la vittoria ancora più memorabile.
L’impatto sulla comunità
La scelta di Covo come sede finale, dopo la rinuncia dell’Australia, ha rappresentato una sfida vinta dal Moto Club Bergamo. In pochi mesi è stato organizzato un evento che ha richiamato 150 mila appassionati e generato oltre 25 mila pernottamenti.
“Un orgoglio per il nostro paese e per tutta la Bergamasca” ha dichiarato il sindaco Andrea Capelletti. Dello stesso tenore le parole del consigliere regionale Giovanni Malanchini, che ha parlato di: “Straordinario successo mondiale”.
















