Blu Basket, il botta e risposta tra il presidente Mascio e gli ex soci
Intanto sul progetto di realizzare il nuovo palazzetto a Caravaggio è polemica politica in città
Le esternazioni del presidente Stefano Mascio, patron e main sponsor della Blu Basket 1971, durante la trasmissione speciale "Ora Basket" - pubblicata sulla pagina Youtube della società - della scorsa settimana hanno fatto discutere. Non solo per l'annuncio che il nuovo palasport da 25 milioni di euro sorgerà a Caravaggio, invece che in città. Cinque ex soci e lo storico dirigente della pallacanestro cittadina Alberto Mattioli hanno replicato al presidente Mascio. La cui risposta non si è fatta attendere.
Blu Basket, la replica degli ex soci
Sul ripianamento del debito della Blu Basket 1971, in particolare, gli ex soci Piervincenzo Mazza, Paolo Luinetti, Gianfranco Testa, Angelo Soliveri e Luigi Resmini hanno preso posizione con un comunicato stampa.
"Stefano Mascio, fra l’altro con espressioni colorite a nostro avviso poco confacenti, nello specifico ha dichiarato che il nucleo di soci “storici” della Blu Basket, di cui facciamo parte, avrebbe lasciato la Società in condizioni precarie, e di averlo abbandonato in mezzo ai debiti, lui dice “scappando dalla finestra”. Non è assolutamente vero, è vero l’esatto opposto - scrivono -. I soci, in primis i “vecchi” soci, come documentano gli atti notarili nel 2021 hanno tutti contribuito pro quota a ripianare le perdite registrate dalla Società (per lo più “eredità” del Covid), ed alla ricostituzione del suo capitale sociale, con ingenti versamenti di denaro nelle casse sociali, né più né meno di quanto fatto, sempre pro quota, anche dal Presidente Mascio. Nel corso dei due anni successivi, poi, semplicemente molti di noi, preso atto che le decisioni un po’ a tutti i livelli non venivano più prese collegialmente come era sempre stato fino ad allora, ma solo dal Presidente in prima persona, hanno fatto scelte diverse, cedendo le loro quote a Stefano Mascio, fra l’altro a prezzo simbolico".
Il comunicato si chiude con il riferimento alla situazione finanziaria "in equilibrio", lasciata nelle mani dell'imprenditore.
"Non è qui in discussione che il Presidente abbia fatto significativi investimenti, di cui gli va dato atto. Ma non si possono ignorare le basi solide che ha trovato, frutto del sacrificio economico, di impegno e di dedizione di molti di noi, che lo hanno preceduto - conclude il comunicato -. Alla Società Blu Basket, oggi gestita dal Presidente Mascio, abbiamo lasciato una situazione in equilibrio a seguito della copertura perdite, che oltre a beneficiare del titolo sportivo e di quello che rappresenta, fruisce annualmente di attivi non trascurabili (i parametri dei giocatori in attività presso altre società). Augurando sempre il meglio per la BLU BASKET e per il Gruppo Mascio".
Alberto Mattioli si smarca sulla scelta di coach Carrea
Anche lo storico dirigente del basket trevigliese, nonché ex consigliere federale e responsabile del settore squadre Nazionali, Alberto Mattioli, citato da Stefano Mascio riguardo alla scelta di coach Michele Carrea ha voluto replicare al presidente della Blu Basket 1971.
"Preciso in senso contrario alle dichiarazioni di Stefano Mascio, che non ho in alcun modo contribuito alla scelta del primo allenatore ingaggiato durante la “sua” gestione, Michele Carrea - ha scritto Mattioli -. Della scelta ho saputo a cose fatte. Nemmeno mi risulta che Carrea fosse in ballottaggio con Marco Ramondino. Per inciso aggiungo che se mi fosse stato chiesto un parere, non avrei avuto dubbi sulla scelta di Ramondino (e non di Carrea, come invece ha dichiarato Mascio), che ho conosciuto ed apprezzato sin da quando collaborava con me al settore squadre nazionali".
Mattioli ha voluto poi "riportare anzitutto ordine nella storia della Società, che conosco bene ed è fatta di tante promozioni (ben 9) tutte conquistate sul campo: l’ultima quella in serie A2, ottenuta appunto al termine della stagione 2014/15 (non per un inesistente ripescaggio). Il titolo sportivo conseguito (fra l’altro per una seconda volta dopo che la promozione della stagione 2012/13 era stata di fatto vanificata da una decisione organizzativa presa dalla Federazione a campionato ormai concluso) è quello di cui ancora attualmente si fregia la Società".
L’ultima smentita sul settore giovanile che, al suo arrivo ai vertici societari, Mascio ha sostenuto non ci fosse.
"Non è vero, l’attività giovanile è sempre stata fatta, e anche con risultati estremamente lusinghieri - ha concluso Mattioli -. La Scuola Basket Treviglio era infatti parte integrante del progetto Blu Basket. Se successivamente la proprietà ha fatto scelte diverse, è legittimo, per quanto io trovi queste scelte discutibili".
In una nota la controreplica del presidente Mascio agli ex soci
Ieri, giovedì, attraverso una nota il presidente Stefano Mascio ha replicato al comunicato dei cinque ex soci biancoblu.
"Come già detto in trasmissione, è vero che gli ex soci hanno ripianato una parte delle perdite, ma non per intero e non si tratta di ingenti somme come affermano. E’ stata versata da ciascuno una somma di 23mila euro, che comprendeva la copertura della perdita di esercizio della stagione 2019/2020 e la ricostituzione del capitale sociale. Gli altri debiti sono stati coperti e li sta coprendo attualmente il Gruppo Mascio - la posizione dell’imprenditore -. Sulle decisioni che non venivano più prese collegialmente, per portare avanti il progetto come presidente mi sono preso a carico tutta la responsabilità degli investimenti e di future perdite mallevando i soci. Mi sembra quindi chiaro che le decisioni possano essere prese da me. Mi stupisce anche che Luigi Resmini sia coinvolto in questa questione, poiché nella stagione in corso continua una piena collaborazione con la società Blu Basket. Resmini ha infatti sottoscritto un contratto di sponsorizzazione come Gold Sponsor e la Blu Basket tutt’oggi si serve dei servizi di Ego Club. Dubito che Resmini sia coinvolto nel comunicato degli ex soci e mi aspetto una smentita ufficiale. Invito gli ex soci ad ascoltare bene le parole che ho detto durante la trasmissione e a riflettere…".
Il nuovo palazzetto a Caravaggio, è scontro politico a Treviglio
Non sono mancate le reazioni politiche all’annuncio che la nuova casa della Blu Basket, un palasport da 8 mila posti che richiederà un investimento di 25 milioni di euro, potrebbe sorgere a Caravaggio. Per il Pd, in particolare, la città rischia di perdere una grande occasione.
"Sorprende l’atteggiamento tenuto dalla maggioranza con cui i privati si sono interfacciati - ha commentato la capogruppo dem Matilde Tura -. Innanzitutto stoppando l’ipotesi avanzata dal privato stesso di realizzare l’intervento di rifacimento dell’attuale PalaFacchetti, ormai vecchio di 30 anni. Ma non solo. Si parla di un’altra area che era stata individuata, poi scartata, perché “l’iter urbanistico sarebbe stato lunghissimo”. Ma come? Abbiamo un Pgt in corso di definizione, nel quale con un’osservazione ad hoc si sono inserite persino aree logistiche da 30mila mq, e non si è riusciti a trovare dove far atterrare un investimento come questo? Un po’ strano".
Secondo la capogruppo di opposizione, l’Amministrazione non vede di buon occhio il progetto perché la concorrenza con il polo fieristico.
"Forse la vera ragione di questa opportunità che se ne va via da Treviglio sta in quei “mal di pancia” cui allude il patron della Blu Basket - ha sottolineato Tura - ovvero il fastidio da parte della Lega di tirarsi in casa una struttura in grado di far concorrenza alla Fiera col bilancio in rosso da quando è stata inaugurata? In ogni caso un peccato per Treviglio, che perde quello che avrebbe potuto essere un intervento di qualità, capace di aumentare il valore della nostra città".
Pronta la risposta del sindaco di Treviglio Juri Imeri che ha chiarito la posizione dell'Amministrazione comunale.
"La proposta di demolire il PalaFacchetti era irricevibile perché svolge un’importante funzione pubblica e in questi anni è sempre stato oggetto di costante manutenzione e investimenti che ne fanno una struttura polivalente apprezzata e molto utilizzata e richiesta - ha replicato il primo cittadino -. Il presidente Mascio è libero di fare le affermazioni e le scelte che ritiene. La nostra Amministrazione aveva formulato un’ipotesi alternativa alla demolizione del PalaFacchetti, ma evidentemente non è stata presa in considerazione. Non si parli però di iter urbanistici o di strane ricostruzioni: da parte nostra c’è sempre stata chiarezza nel dialogo e nelle posizioni. Alla luce di tutto questo fa sorridere il commento della capogruppo della minoranza che oltre a esprimersi rispetto al presunto “iter urbanistico lunghissimo” si dichiara favorevole all’abbattimento di una struttura pubblica per realizzarne una privata e riesce a infilare anche in questa polemica la fiera, che nulla centra in questa vicenda. Anzi per noi la proposta alternativa alla demolizione del PalaFacchetti era la realizzazione del nuovo impianto sportivo a sud della città, ritenendolo addirittura complementare e non concorrenziale".