Treviglio

Fu investito da un camion, ora Tommaso Fabi insegna educazione stradale

Lo studente del liceo Weil di Treviglio e il compagno di scuola Tommaso Ruggeri protagonisti di un evento a Cassano d'Adda

Fu investito da un camion, ora Tommaso Fabi insegna educazione stradale
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Non rispettare le regole, pensare solo a se stessi e distrarsi possono costare caro. E’ in sintesi il messaggio trasmesso da due amici, due compagni di classe del liceo classico "Simone Weil" di Treviglio.

Studenti del Weil protagonisti

Tommaso Ruggeri, di Canonica, e Tommaso Fabi, di Treviglio, lo scorso 25 marzo 2024 hanno esposto le loro riflessioni sulla sicurezza degli utenti della strada agli alunni di terza elementare dei plessi "Quintino Di Vona" e "Guarnazzola" di Cassano d’Adda. Un incontro che rientra nel Pcto (percorso per le competenze trasversali e l'orientamento) messo in campo dal liceo Weil e dal Comune di Cassano. Arrivati al TeCa (Teatro Cassanese), i giovani studenti sono stati accolti dal sindaco Fabio Colombo, dal comandante della Polizia locale Massimo Caiani, dal vicecommissario Daniele Camisasca e dai due relatori 16enni: Tommaso Ruggeri, che ha presentato il progetto basato sul "pensiero circolare" e Tommaso Fabi, travolto da un mezzo pesante dopo una caduta dalla bici nel 2021, incidente che lo ha costretto a un convalescenza lunga un anno.

L'evento a Cassano

Il primo cittadino cassanese ha sottolineato l’importanza degli agenti, "che aiutano a vivere in modo corretto rispettando le regole che ci siamo dati come comunità".

"Ringrazio il dirigente del Liceo Weil e dell’istituto cassanese e la mamma di Tommaso Ruggeri (Diamela Di Donato, dipendente degli Affari generali del Comune, ndr) per aver permesso lo svolgimento di questo incontro - ha aggiunto Caiani - Le slide del 16enne mi hanno subito colpito: l’idea geniale del pensiero circolare è il percorso giusto dato che viviamo in un mondo che gira attorno a noi e che non possiamo ignorare".

Il giovane ha condiviso il frutto del suo lavoro: "Ognuno di noi è un anello di una catena e se uno si spezza lo stesso accade a quest’ultima - ha spiegato - Molti agiscono senza pensare alle conseguenze per gli altri, invece facciamo parte di un sistema".

Il pensiero circolare di Tommaso Ruggeri

Da qui la proposta di un cambio di prospettiva, passando dal pensiero lineare a quello circolare in cui si è consapevoli che ogni elemento è interconnesso, agendo per garantire la sicurezza di tutti. Sono poi state illustrate alcune norme e forniti i dati degli incidenti suddivisi per fasce d’età, genere, tipo di utente (pedone, ciclista, automobilista e così via, includendo anche chi viaggia sui monopattini elettrici).

"Le tre cause principali di incidenti sono la distrazione, la velocità e in non fermarsi ai segnali di stop o precedenza - ha proseguito lo studente del liceo Weil - Nel 2022 si sono verificati ben 165.889 sinistri. Ricordate che siamo tutti sulla stessa barca, anzi, strada".

Prima di passare la parola all’amico, il 16enne ha fornito utili consigli, dall’evitare di indossare cuffie mentre si attraversa, perché non consentono di sentire un avviso di pericolo come il suono del clacson.

Il racconto di Tommaso Fabi

«Due anni e mezzo fa mi stavo allenando per il triathlon, quando sono caduto dalla bicicletta e un camion mi ha investito - ha raccontato Fabi - Mi sono rotto la tibia, il bacino e l’uretra, motivo per cui ho dovuto portare il catetere per un anno. Sono stato operato 14 volte. Pian piano ho ripreso ad allenarmi e la mia vita è tornata alla normalità, ma da quest’esperienza ho imparato che quando si è sulla strada l’attenzione dev’essere sempre al massimo. E se non avessi indossato il casco, chissà cosa sarebbe potuto accadere. Non date nulla per scontato, neanche le piccole cose come il poter fare la pipì. Se vedete qualcuno che non osserva le regole, chiedetegli di rispettarle, anche per il loro bene".

Gli alunni hanno raccontato le storie di chi conoscono e che è rimasto vittima di un incidente e hanno posto molte domande ai due studenti del liceo Weil.

"Sono sollevata ora, ma ho avuto tante preoccupazioni - ha aggiunto mamma Tiziana - Sono stati due anni intensi. Tommaso è forte, anche di testa, ha affrontato e superato le conseguenze dell’incidente con la motivazione giusta".

I due giovani sono disponibili a illustrare il progetto anche in altre scuole, per coinvolgere il maggior numero di persone possibile.

 

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