"Chi non paga la mensa pranza a casa sua"
I debiti accumulati nel tempo hanno spinto il sindaco Gianluigi Conti a mettere nero su bianco le norme per l’accesso
Chi non paga la mensa dovrà far pranzare il proprio figlio a casa propria. La maggioranza dice basta alla tolleranza che negli anni ha generato un accumulo di debiti, un guaio sia per le casse comunali di Ghisalba sia per le stesse famiglie che devono rifondere.
Mensa scolastica: nuovo regolamento
Il nuovo regolamento del servizio di refezione scolastica e della relativa commissione mensa è approdato in Consiglio comunale ieri sera, venerdì 6 dicembre, come ultimo punto all’ordine del giorno della seduta che comincerà alle 20.30. La Giunta guidata dal sindaco Gianluigi Conti infatti, ha sentito l’esigenza di tappare una falla nella gestione della mensa, per cercare di arginare un problema che si trascina da anni.
"Il documento che il Comune approva serve per poter iscrivere i propri figli al servizio - ha spiegato il primo cittadino prima della seduta - i diritti e i doveri di ogni famiglia e di ogni alunno sono messi nero su bianco. Norme che prima non erano scritte in un regolamento approvato dal Consiglio comunale, e che definiscono come si presenta la domanda on line, come si effettuano i pagamenti e come si organizzano i controlli su chi eventualmente non versa il dovuto".
Dunque accesso solo via internet, che il sindaco esclude possa rappresentare un problema per i meno esperti nel maneggiare la tecnologia.
"Non è così, nemmeno tra gli stranieri, anzi questi ultimi sono spesso più abili - ha affermato - l’applicazione è stata fornita a tutti i genitori e in ogni caso chi dovesse trovarsi in difficoltà può tranquillamente rivolgersi agli uffici comunali".
Chi non paga dopo due solleciti mangia a casa sua
Per quanto riguarda i cattivi pagatori è stata fissata una procedura di intervento.
"Ai nuclei familiari che hanno accumulato un debito superiore ai 50 euro verrà inviato un sollecito bonario - ha chiarito ancora Conti - se non versa ne verrà inviato un secondo e se, dopo una settimana, ancora non saldano l’importo saranno convocati. Nessuna espulsione dalla mensa con bambini in classe mentre gli altri mangiano, semplicemente i genitori saranno invitati a far pranzare il figlio a casa. Sulla scorta dell’esperienza degli ultimi anni, in cui abbiamo riscontrato che agli avvisi le famiglie che non pagavano non rispondevano e si accumulavano debiti dai quali era più difficile rientrare, abbiamo fatto la scelta di stilare un regolamento. Chi non paga porta il figlio a casa e dopo il pranzo lo riporta a scuola".
Messo ai voti il punto, la minoranza sì è astenuta