Cologno, all'Istituto comprensivo "Bravi" è arrivata una nuova dirigente
È Mariateresa Insinga, siciliana, alla sua prima esperienza come preside. Laureata in Psicologia clinica e di comunità, ha preso servizio l'11 novembre.
Finalmente l’Istituto comprensivo "Abate Giuseppe Bravi" di Cologno al Serio ha una dirigente scolastica che rimarrà per i prossimi tre anni (e forse oltre). È Mariateresa Insinga, siciliana doc, alla sua prima esperienza come preside, sposata e con un figlio di 24 anni che studia Medicina all’Università di Siena. Laureata in Psicologia clinica e di comunità, con specializzazione come psicoterapeuta gruppo-analista e quattro master all’attivo, ha preso servizio lo scorso 11 novembre.
L'intervista
Dalla Sicilia alla Lombardia, un incarico parecchio lontano da casa. Se lo aspettava?
"Vengo dalla provincia di Agrigento, in effetti sono stata un po’ catapultata qui al nord dove sono stata accolta benissimo e questo permette di affrontare meglio anche le difficoltà che comporta la distanza. Ho saputo che sarei venuta il 31 ottobre e il 4 novembre ero già qui per trovare casa. Non nego che stare lontano dalla famiglia sia molto duro, rivedrò mio marito e mio figlio durante le vacanze di Natale, ma questa è una professione in cui ho sempre creduto e per anni mi sono dedicata allo studio per ottenere questo risultato. Sono entusiasta, piena di energia e di voglia di fare, sento una grande responsabilità nei confronti del Ministero ma soprattutto verso la comunità".
Qual è stato il suo percorso fino a qui?
"Sono nel mondo della scuola dal 1996, ho maturato esperienze diverse perché ho assunto molti incarichi. Ho lavorato come libera professionista, insegno TFA Sostegno all’università nella sede distaccata di Palermo, ho l’abilitazione per insegnare alle superiori, ed esercitato alla primaria fino a tre anni fa, poi ho superato un bando interno e sono stata distaccata all’Ufficio scolastico regionale come operatore psico-pedagogico territoriale contro la dispersione scolastica: ero responsabile dell’osservatorio del territorio di Sciacca e lavoravo con un’equipe di 49 esperti, il mandato è scaduto giusto prima di assumere questo incarico di dirigente. Abbiamo recuperato tantissimi ragazzi. Tra le altre cose molto mi sono spesa negli sportelli di ascolto scolastici, per esempio durante il Covid, sono stata responsabile del Progetto di sostegno alla genitorialità e prevenzione del disagio giovanile per tre anni, ho assunto incarichi come ispettore Invalsi. Io amo la scuola voglio sfruttare il mio bagaglio di esperienze anche in questo mio nuovo incarico".
Qual è stata l’impressione all’ingresso nella scuola colognese?
"Ho incontrato uno staff che, per quel poco che sto conoscendo, ha dato molto alla scuola, vedo che c’è una grande forza interiore che permette di andare avanti. La scuola o si ama e si fa con passione, stando dentro a tutte le dinamiche, oppure è meglio lasciare perdere: qui abbiamo a che fare con le persone. In-segnare, significa proprio segnare dentro per cui quello che i ragazzi assorbono se lo ritroveranno in futuro, sia nel bene che nel male, bisogna stare molto attenti. Adesso è necessaria una presenza molto costante da parte mia, giornaliera a scuola, e mi rammarico per no aver ancora avuto tempo di fare il giro delle classi e la conoscenza di tutti gli insegnanti per via delle urgenze. Entrare in corsa ad anno scolastico già cominciato è complicato, bisogna tirare le fila di tutte le scadenze che abbiamo. Fortunatamente, come dicevo, lo staff è abile. Il mandato dura un triennio ma se permangono queste condizioni potrei anche rimanere, la mia volontà è questa, poi vedremo quello che accadrà".
E l’impatto con la realtà del paese?
"Molto positivo, ho visto che l’oratorio è una grande risorsa qui, ho fatto una visita e ho visto che ci sono tante iniziative e attività. Nei paesi i ragazzi devono avere un posto in cui ritrovarsi dopo la scuola. Vedo anche che le famiglie ancora reggono, sono presenti e questo mi fa piacere: spero di poter avere un incontro a breve con il comitato genitori per capire le esigenze, le richieste e le difficoltà. Con il Covid alcune situazioni si sono acuite diventando un problema, cercherò di prestare particolare attenzione alle fasce deboli, i ragazzini che necessitano di trovare a scuola figure di riferimento. Ho già conosciuto la sindaca Chiara Drago e ho trovato un’Amministrazione comunale molto collaborativa. La scuola è un microsistema all’interno di una più grande comunità educante, negli anni è mancata un po’ la fiducia nella scuola in generale, va ripensata, non deve essere una controparte rispetto alla famiglia, ma in collaborazione con essa".