C’è stato un tempo in cui i denti del giudizio venivano considerati un fastidio inevitabile, da rimuovere quasi per prassi. Oggi, invece, la scienza odontoiatrica invita a un approccio più prudente e ragionato: non sempre, infatti, i terzi molari (detti anche “ottavi”) devono essere estratti, e anzi in molti casi possono convivere senza problemi con il resto della dentatura. La differenza la fa la valutazione clinica, che stabilisce se e quando intervenire. È questa la filosofia che guida il lavoro del dottor Paolo Piacentini, chirurgo odontoiatra con studi a Romano di Lombardia e Cividate. «L’estrazione dei denti del giudizio deve avvenire solo quando e dove serve» chiarisce Piacentini, sottolineando come la rimozione indiscriminata sia non solo inutile, ma potenzialmente dannosa. «Sicuramente, non si procede a tappeto, senza una reale motivazione: chi agisce in questo modo lo fa, probabilmente, per un mero interesse economico».
I casi in cui l’estrazione è necessaria
La decisione di intervenire non è mai automatica, ma deriva da un’attenta valutazione clinica e radiografica. Ci sono però situazioni in cui l’estrazione diventa imprescindibile, ovvero:
• Mancanza di spazio e posizionamento anomalo: quando l’arcata dentale non è abbastanza ampia, i terzi molari possono crescere inclinati o restare inclusi, con il rischio di danneggiare i denti vicini.
• Inclusione parziale e pericoronite: se il dente non riesce a erompere del tutto, si creano tasche gengivali che favoriscono infezioni ricorrenti.
• Carie e infezioni recidive: la difficoltà di pulizia rende gli ottavi terreno fertile per carie e ascessi, che possono estendersi anche ai molari adiacenti.
• Rischio parodontale e sintomi acuti: dolore, gonfiore, difficoltà ad aprire la bocca sono segnali che impongono un intervento tempestivo.
• Prevenzione: l’estrazione, quando necessaria per una delle cause suddette, ha anche un valore preventivo. «Se eseguita prima del consolidarsi dell’età dello sviluppo (tra i 18 e 21 anni) – spiega Piacentini – la guarigione è più rapida e completa, perché l’osso e la gengiva reagiscono meglio».
In alcuni casi, la rimozione è indicata per evitare l’affollamento dentale e garantire il successo di trattamenti ortodontici.
Diagnosi accurata e sicurezza
Ogni intervento viene preceduto da esami radiografici imprescindibili come ortopantomografia e la tac dental scan 3d, indispensabili per valutare la posizione del dente e la vicinanza a strutture delicate come i nervi. Se necessario, il dentista esegue anche una radiografia endoorale ai fosfori per valutare se il dente è cariato oppure sano.
«Mi occupo personalmente delle estrazioni – aggiunge Piacentini – ma solo dopo un’attenta valutazione medica. L’approccio meticoloso è la chiave del successo: come ogni intervento chirurgico, anche l’estrazione di un terzo molare comporta un decorso post-operatorio che può variare sensibilmente da paziente a paziente. In linea generale, è bene prevedere un periodo di recupero che va dai tre ai sette giorni, durante i quali possono comparire sintomi come gonfiore, dolore – solitamente ben controllabile con antidolorifici – e, in alcuni casi, la formazione di un lieve ematoma.
«Ogni caso è a sé – spiega il dottor Piacentini – ma spesso consigliamo l’assunzione di analgesici e antibiotici per favorire una guarigione rapida e senza complicazioni. Non è raro, tuttavia, che il decorso sia pressoché asintomatico, soprattutto nei pazienti più giovani e in assenza di infiammazioni pregresse».
Una filosofia chiara
La linea adottata dagli studi del dottor Piacentini è, dunque, ben definita: estrarre i denti del giudizio solo in presenza di patologie accertate o di reali necessità ortodontiche. Nessun automatismo, nessuna logica economica. «Considerando che la mia attività principale è la chirurgia – conclude Piacentini – ribadisco che ci occupiamo di queste estrazioni solo quando e dove serve».
I denti del giudizio, dunque, non sono un nemico da eliminare a priori, ma una realtà clinica da gestire con competenza, responsabilità e buon senso.
«Se desiderate una valutazione complessiva sui vostri “ottavi”, nonché sullo stato della vostra salute orale, sono a disposizione ogni giorno, insieme a tutto il mio team, negli studi di Romano e Cividate per prime visite e consulenze senza impegno.
Basta poco per risolvere problemi al momento piccoli, ma che con il tempo potrebbero ingigantirsi, con conseguenze dolorose sia per la bocca, sia per per la salute in generale, sia, infine, per il portafoglio», conclude il dottor Piacentini.
Gli Studi del dottor Piacentini si trovano a Romano di Lombardia in via Schivardi 54 (tel. 0363.910196) e a Cividate in via Sentieri 9 (tel. 337.1585841).