Investimenti: sale la febbre da criptovalute, ma come ridurre l'impatto ambientale?

Il settore degli investimenti in criptovalute non conosce soste: tra alti e bassi di breve periodo le valute digitali sono sempre uno degli asset preferiti dai risparmiatori, poiché nei più svariati contesti di mercato riescono comunque a presentare delle interessanti opportunità operative. Anche nei momenti in cui le quotazioni sembrano essere arrivate in un fase di stallo, come accaduto nei mesi scorsi -e molte altre volte in passato- quando i prezzi si sono adagiati in un canale laterale per molto tempo, basta una piccola scintilla per riaccendere il sentiment degli investitori e dare nuova linfa al settore. Inoltre, data l'abbondante disponibilità di materiale formativo open source su come comprare criptovalute, come quello offerto da Finaria.it, anche un principiante può riuscire a crearsi senza troppe difficoltà una buona base di conoscenze da cui partire per creare una strategia resiliente.
Dall'acquisto diretto sul mercato al trading in CFD
L'efficacia della presenza di valute digitali all'interno di un'allocazione di portafoglio, come elemento di decorrelazione da sottostanti tradizionali, è ormai stata sdoganata persino dagli investitori istituzionali più scettici, anche se, a parte il future sul Bitcoin, non esistono altre importanti piazze di scambio regolamentate. Un risparmiatore, infatti, può oggi inserire all'interno della propria asset allocation statica non solo i sottostanti più capitalizzati -calibrando le percentuali in base al proprio profilo di rischio-, che ormai hanno un buon track record da poter valutare, ma soprattutto quei token -predisponendo micro investimenti- che dimostrano di aver un buon progetto alle spalle e che hanno le potenzialità per replicare in futuro le performance delle criptocurrencies attualmente più importanti.
Per adottare questo tipo di approccio, la modalità operativa più indicata è offerta dagli exchange: attraverso la fruizione di tali piazze virtuali, che fanno incontrare domanda e offerta, si può acquistare infatti direttamente il sottostante e detenerlo in un e-wallet per un orizzonte temporale lungo. Tuttavia non mancano i risparmiatori che, in considerazione dell'alta volatilità caratterizzante l'asset, preferiscono implementare strategie più speculative. In questo caso si possono utilizzare i Contratti per Differenza su criptovaluta, particolari derivati che replicano il prezzo di un sottostante senza possederlo direttamente. I broker online che offrono la negoziazione di tali strumenti, permettono di fruire anche dello short selling, un meccanismo atto a trarre vantaggio dai trend al ribasso, che mette il trader nella condizione di disporre di un ampio ventaglio di possibilità al fine di individuare spunti operativi in tutte le condizioni di mercato.
Come ridurre l'impatto ambientale delle criptovalute
Assieme alle modalità appena indicate per negoziare crypto, vi sono altri sistemi per ottenere token: oltre allo staking -che premia la detenzione di un sottostante per un certo periodo di tempo con l'erogazione di ulteriori asset- vi è infatti l'attività di mining. Come è noto, all'interno della blockchain, per eseguire una transazione è necessario decriptare un complesso algoritmo: i minatori, attraverso software potentissimi, svolgono questa funzione ed il compenso per la loro operatività è appunto valuta virtuale; tuttavia l'estrazione ha un forte impatto ambientale sia in termini di energia consumata sia di calore e anidride carbonica immessi nell'ambiente, per tale motivo oggi sono in fase di studio processi e meccanismi di approvvigionamento energetico alternativi. Per approfondire questo argomento, legato all'aspetto green del settore, puoi leggere qui le proposte più importanti attualmente in fase di valutazione.
Inoltre, in un momento storico in cui gli investimenti eco sostenibili ricoprono una posizione importante all'interno del dibattito finanziario, anche gli sviluppatori dei progetti stanno facendo la loro parte, al fine di ridurre gli effetti negativi, appena evidenziati, della tecnologia crypto sull'ambiente. Ad esempio le blockchain di ultima generazione hanno provveduto a sostituire il protocollo Proof of Work -utilizzato ancora da Bitcoin- che serve a validare le transazioni dei nuovi blocchi, con uno più efficiente, e soprattutto meno impattante, denominato Proof of Stake.