Il cancro orale consiste in tumori maligni che interessano labbra, lingua, guance, pavimento della bocca e orofaringe.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2024), questa patologia rappresenta circa il 3% di tutti i tumori diagnosticati a livello globale.
I principali fattori di rischio sono i seguenti: il consumo di tabacco, l’abuso di alcol e l’infezione da papillomavirus umano (HPV).
La diagnosi precoce riveste un ruolo determinante: se individuato nelle fasi iniziali, il tasso di sopravvivenza supera l’80%, mentre scende sotto il 30% quando la malattia viene riconosciuta in stadi avanzati (Warnakulasuriya, 2023).
I segnali da non sottovalutare
Gli specialisti individuano cinque indicatori principali che possono suggerire la presenza di un carcinoma orale:
1 – Ulcere persistenti della bocca: lesioni che non guariscono entro due settimane e resistono ai trattamenti convenzionali. Possono essere dolorose o indolori, ma la loro persistenza deve destare attenzione.
2 – Chiazze rosse o bianche (eritroplachia e leucoplachia): alterazioni della mucosa che possono rappresentare condizioni precancerose. L’eritroplachia, in particolare, è associata a un rischio più elevato di trasformazione maligna rispetto alla leucoplachia (Rivera, 2024).
3 – Sanguinamento o dolore inspiegabili: episodi frequenti di sanguinamento senza traumi o fastidio orale persistente possono segnalare un’invasione epiteliale o fragilità vascolare tipica delle fasi iniziali del carcinoma.
4 – Gonfiore, noduli o tessuto ispessito: masse palpabili o indurimenti persistenti della mucosa orale devono essere valutati con attenzione, soprattutto se accompagnati da intorpidimento o mobilità dentale non correlata a malattia parodontale.
5 – Coinvolgimento muscolare o nervoso: la diffusione delle cellule tumorali nei muscoli o nei nervi del cavo orale può determinare limitazioni nei movimenti e dolore persistente.
La sfida diagnostica
La difficoltà principale nella diagnosi del cancro orale consiste nel distinguere le lesioni precoci da condizioni benigne, come ulcere aftose o candidosi.
Molti pazienti, purtroppo, tendono a sottovalutare i sintomi iniziali, rimandando la visita odontoiatrica fino a quando la malattia è già in fase avanzata.
In questo contesto, il ruolo del dentista è determinante: attraverso screening di routine, valutazioni del rischio e biopsie delle lesioni sospette, infatti, il professionista può intercettare precocemente alterazioni significative.
Strumenti diagnostici innovativi
La ricerca scientifica ha messo in evidenza l’utilità di metodiche aggiuntive per migliorare l’accuratezza della diagnosi precoce. Tra queste si annoverano la colorazione con blu di toluidina, l’autofluorescenza e le biopsie con brushing, che consentono di individuare con maggiore precisione le anomalie della mucosa (Farah et al., 2024).
L’impiego di tecnologie di imaging digitale e fluorescenza rappresenta un ulteriore passo avanti nella visualizzazione delle lesioni sospette.
Raccomandazioni cliniche
Gli esperti sottolineano alcune raccomandazioni fondamentali:
1 – informare i pazienti sui segnali d’allarme e sui fattori di rischio;
2 – eseguire screening di routine per il cancro orale a ogni visita odontoiatrica;
3 – promuovere programmi di disassuefazione dal fumo e dall’alcol;
4 – inviare tempestivamente i pazienti a biopsia e valutazione specialistica in caso di lesioni persistenti; utilizzare tecnologie avanzate di imaging e fluorescenza per la rilevazione precoce delle anomalie.
Un tumore prevenibile e curabile
Il cancro orale, se diagnosticato precocemente, è una patologia prevenibile e curabile.
La capacità di riconoscere segni come ulcere persistenti, chiazze rosse o bianche e dolore inspiegabile può migliorare in modo significativo la prognosi dei pazienti. È quindi essenziale che dentisti e operatori sanitari mantengano la massima attenzione durante gli esami di routine, garantendo diagnosi tempestive e interventi mirati.
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