Cronaca

Via l’Isee dai requisiti per le borse di studio, esclusi anche i ripetenti: polemica in Consiglio

Mapelli attacca: "Il concetto di merito lo confondete con l’infallibilità. Per voi i ragazzi non possono avere una fragilità"

Via l’Isee dai requisiti per le borse di studio, esclusi anche i ripetenti: polemica in Consiglio

Acceso dibattito tra maggioranza e opposizione  a Rivolta d’Adda per la riforma del regolamento sulle borse di studio: via l’Isee e stop ai ripetenti.

La miccia accesa dalla riforma del regolamento

Una seduta infuocata quella dell’ultimo Consiglio comunale di Rivolta d’Adda, dove la modifica al regolamento delle borse di studio ha acceso un duro scontro tra maggioranza e opposizione. A far scattare la miccia è stata la proposta del vicesindaco Marianna Patrini, che ha portato in aula le modifiche discusse in commissione regolamenti. Tra le novità più significative, l’abolizione del valore Isee come criterio per partecipare al bando e una nuova modalità per risolvere i casi di pari merito: in caso di punteggio identico, la borsa andrà al candidato più giovane, e non più a quello con l’indicatore economico più basso. Una scelta che non è piaciuta al gruppo di minoranza “RivoltiAmo”. In particolare Francesca Mapelli, consigliera comunale, non ha usato mezzi termini: «Secondo noi per il pari merito sarebbe stato meglio mantenere il criterio dell’Isee».

Il nodo dei ripetenti e il concetto di merito

Ma non è tutto. A finire nel mirino è anche l’articolo 2, punto 7 del nuovo regolamento, che esclude dalla possibilità di partecipare i ripetenti. Un criterio che per Mapelli risulta profondamente discriminatorio.

“Nella vostra testa – ha proseguito la Mapelli – il concetto di merito lo confondete con l’infallibilità. Per voi i ragazzi non possono avere una fragilità. Voi dite: siete stati bocciati? Questa cosa la società non lo accetta. Voi promuovete l’esclusione”.

Immediata la replica del vicesindaco Patrini.

“Parecchie segnalazioni davano come indicazione quella di non agevolare sempre le situazioni di merito scolastico affiancate ad una fragilità economica. L’Isee è uno strumento di disuguaglianza, perché molti che non hanno motivo di compilarlo vengono esclusi da tutta una serie di agevolazioni. Vista l’indicazione di tavolo e consulte e vista l’esperienza di questi anni si è deciso di togliere l’Isee come criterio per l’assegnazione delle borse di studio. Non c’è nessun caso di esclusione sociale anzi”.

Patrini è poi tornata sulla questione dei ripetenti.

Divisioni interne e voto finale

“Rispetto a quello che per noi è il valore del merito non è una questione di mancato riconoscimento delle difficoltà che lo studente adolescente affronta nella sua crescita scolastica e di vita. Mi sembra proprio un voler classificare quella come un’età di quasi incapacità ad affrontare i problemi quando invece ci sono ragazzi che ci dimostrano che c’è una generazione che vuole emergere ed impegnarsi”.

A rafforzare la protesta della minoranza è intervenuto anche il consigliere Andrea Vergani:

È allucinante penalizzare ragazzi che hanno vissuto un insuccesso scolastico“. Il voto finale ha visto la minoranza compatta nel voto contrario, ma la vicenda ha anche sollevato tensioni interne al gruppo “RivoltiAmo”. Come ha fatto notare la stessa Patrini:

“In commissione regolamenti – ha precisato la Patrini a margine della seduta consiliare – la sua rappresentante (la capogruppo consiliare Elisabetta Nava) aveva espresso voto favorevole mentre in Consiglio comunale (la Nava era assente alla seduta) la minoranza ha votato contro”.