Uno striscione per la pace sul Municipio crea scompiglio
La mozione che il Pd ha presentato in Aula sulla scorta di una proposta arrivata da un gruppo di cittadini ha sollevato un acceso dibattito
Uno striscione che inneggi alla pace sulla facciata del Municipio di Caravaggio. A proporre l’iniziativa è il Pd, e in Consiglio comunale, d’accordo sulla sostanza, scoppia il parapiglia sulle modalità e il luogo dell’affissione.
Uno striscione per la pace
La guerra è un’atroce realtà che non smette di torturare il mondo. Ma, com’è ovvio nell’umano sentire, le guerre più vicine sono quelle che interessando maggiormente, esempio ne è il conflitto in Ucraina, che ha squarciato il cuore dell’Europa dopo un lungo periodo di pace. È altrettanto palese che ci sono conflitti che invece toccano corde politico-ideologiche e religiose, com’è il caso di quello israelo-palestinese, che da decenni insanguina il Medio Oriente e che dal 7 ottobre scorso, dopo l’attacco di Hamas - movimento militante islamico e uno dei due principali partiti politici dei Territori palestinesi insieme ad Al-Fatah, che detiene la presidenza dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) - e della presa in ostaggio di civili, ha conosciuto una nuova fase acuta. Per entrambi poi sono fondamentali i pesanti riflessi economici, ed ecco perché sulle cronache nazionali c’è un aggiornamento quotidiano. Temi che «scottano», approdati anche in Consiglio comunale giovedì della scorsa settimana con la mozione presentata dal consigliere del Pd Enrico Premoli.
La mozione
"Hamas è un’organizzazione politica nazionalista e teocratica, maggioranza del Consiglio legislativo palestinese e causa della guerra civile del 2007 tra Hamas stessa e l’Olp, che è una coalizione che contiene partiti socialdemocratici e formazioni marxiste-leniniste - ha esordito Premoli - questo Consiglio condanna apertamente le azioni intraprese da Hamas il 7 ottobre. Diversi cittadini caravaggini hanno sottoscritto e presentato al sindaco, nella seduta del Consiglio del 21 dicembre 2023, la richiesta di esporre uno striscione su Palazzo Gallavresi recante la scritta “Cessate il fuoco nella Striscia di Gaza”, giudicato troppo militare da alcuni membri di questo Consiglio. Di comune accordo con i colleghi di maggioranza allora è stato deciso di scegliere la parola pace, obiettivo ultimo del nostro agire». Poi ha precisato: «Un cessate il fuoco però è molto auspicabile. Dal 7 ottobre sono stati uccisi dai 27mila ai 32mila civili palestinesi, i dati sono incerti. Di questi circa 11mila sono bambini e circa 1.500 sono i civili israeliani rimasti senza vita. La guerra continuerà, aumentata dall’odio religioso e da un’azione da genocidio di massa da parte dell’esercito israeliano, colpevole anche di fermare diversi aiuti umanitari, sparare sui mezzi della Mezzaluna Rossa e bombardare indiscriminatamente ospedali, con la pretestuosa motivazione di colpire basi segrete di Hamas, uso di armi vietate dalle convenzioni internazionali. Una risposta decisamente sproporzionata contro una popolazione inerme".
Il consigliere ha anche espresso considerazioni forti.
"A differenza dell’escalation della guerra russo-ucraina, dove è avvenuta una totale levata di scudi in favore di una delle due parti - ha sottolineato - si sono susseguite una serie di giustificazioni per le azioni dell’esercito israeliano o tentativi di insabbiamento delle vicende, filtraggio mirato delle notizie su giornali e tg, tentativi di equiparare Hamas allo Stato palestinese e censura di artisti che esprimono solidarietà alle vittime del genocidio». Infine una chiara presa di posizione.
«Io, e spero anche voi, non ci sto - ha dichiarato perentorio - non voglio passare alla Storia come chi si girò dall’altra parte e lo voglio dire a gran voce: esprimiamo solidarietà alle vittime di questo conflitto, è giunto il momento di fermare il genocidio palestinese nella Striscia di Gaza, di chiedere la pace in Medio Oriente. Spero che ogni persona, ad ogni livello delle istituzioni, si impegni per raggiungere questi obiettivi".
I dubbi della Lega
A prendere per primo la parola è stato il capogruppo leghista Giuseppe Prevedini.
"Io non sono certo contrario alla pace, è giusto che prevalga in tutte le nazioni afflitte dalla guerra - ha replicato - Il nostro gruppo non è contrario nemmeno all’esposizione di uno striscione. Dobbiamo però dire che non è che il mondo abbia così voglia che in quell’area regni la pace: oggi ci sono centinaia di migliaia di civili che sono spinti verso l’Egitto, che non li fa entrare, idem il Libano. Quindi qualcosa ci sfugge, a noi che non viviamo quello che succede laggiù dal 1948. Se lo striscione rappresenta puramente un simbolo che possa far aprire gli occhi a qualcuno che conta sta bene, ma cerchiamo di essere pratici: chi può intervenire in quella situazione? Certamente non noi, con lo striscione possiamo offrire un supporto ma è una cosa più grande, su un altro livello. E dal mio punto di vista intervenire potrebbe scatenare un’altra guerra con l’Iran e altre nazioni vicine che hanno tutta l’intenzione di mantenere Hamas".
Accuse di demagogia
Prevedini ha continuato picchiando duro.
"Se però per Premoli è sufficiente esporre uno striscione con la scritta “Pace”, se è convinto che questo possa essere d’aiuto e non sia solo pubblicità per i propri elettori va bene - ha affermato velenoso - La pace serve a tutti, dall’Africa, come ha fatto notare il papa, all’Ucraina, ci sono guerre in tutto il mondo. Quella in Medio Oriente andava fatta anche prima del 7 ottobre. Comunque siamo favorevoli".
L’atmosfera si è scaldata e dalla maggioranza si è posto l’accento sulla sensibilizzazione al tema, sulla consapevolezza della cittadinanza. Ma a dar manforte al leghista è arrivato il capogruppo di «Insieme con Baruffi», Daniel Facchinetti, che ha estratto la mannaia.
"Anche noi voteremo a favore della mozione - ha premesso - ma allora questo striscione dovrebbe essere esposto perennemente... Ritengo, dando ragione a Prevedini, che ci sia un po’ di demagogia".
"Non sono mai stato un demagogo, questa mozione non ha meri scopi elettorali - ha ribattuto Premoli - Lo striscione può benissimo rimanere esposto per sempre e per tutte le guerre, ma ribalto la domanda: perché non l’avete fatto voi allora? La scritta può sembrare banale ma io sono partito dal documento presentato dai cittadini. Questo Consiglio non cambierà il mondo però partiamo noi, poi pian piano qualcuno ci seguirà...".
Contrasti sulle modalità di affissione
Sembrava che si potesse giungere al voto ma Prevedini ha sottolineato le difficoltà dell’operazione.
"Se ci fosse un’altra mozione che chiedesse di esporne un altro? E poi un altro ancora? - ha obiettato - o fissiamo la durata o scegliamo un altro luogo che possa essere idoneo, magari un edificio scolastico".
Il presidente del Consiglio Carlo Mangoni ha proposto allora le scuole medie, perché «diventi un’operazione che lasci un segno, creando la coscienza critica nelle nuove generazioni» ma la consigliera di «Lista civica Per Caravaggio con Bolandrini sindaco» Elisabetta Avila si è opposta.
"Sul Municipio è significativo e non offende nessuno - ha rimarcato - non è concepibile essere in difficoltà per l’esposizione della scritta Pace".
Posizione che ha trovato d’accordo il leghista Rocco Lombardo che però ha bocciato, al pari dei colleghi di minoranza, l’esordio di Premoli. Il capogruppo del Carroccio dal canto suo ha insistito sulla necessità di fissare delle regole anche per la manutenzione dello striscione, evitando "che venga dimenticato e rimanga esposto in cattive condizioni" così da mantenere il decoro del palazzo. Diversi gli interventi sul modus operandi e Facchinetti ha proposto di ripresentare la mozione, suscitando tuttavia la reazione piccata di Premoli.
"Sarà ricordato come colui che voleva il rinvio per una quisquilia burocratica, basta un’integrazione" ha esclamato.
Il voto
"Se ci dividiamo anche sull’affissione di uno striscione e magari sul colore della scritta come possiamo pretendere di essere ascoltati quando, come istituzione, invochiamo la pace? - ha tagliato corto il sindaco Claudio Bolandrini - votiamo oggi, risolveremo i problemi relativi alla durata dell’esposizione e alla sovrapposizione con altri striscioni: useremo il buon senso".
Il voto è stato unanime.