Sindaco "a tempo pieno", ironia in Aula. L’opposizione: "Timbrerà il cartellino?"
La decisione del primo cittadino è stata annunciata nel corso dell’ultimo Consiglio comunale
Andrea Rota, sindaco di Bariano, passa in aspettativa e diventa “sindaco a tempo pieno”. Ironia dalla minoranza in Consiglio comunale: "Il sindaco timbrerà il cartellino?".
La decisione del sindaco
La decisione del primo cittadino è stata annunciata nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, quando l’assise si è trovata a discutere del bilancio dell’ente: tra le variazioni, appunto, l’applicazione di una quota di avanzo vincolato per ridurre la Tari a carico dei cittadini, fondi statali e l’indennità del sindaco, passata dal 50 al 100%. Una voce, questa, subito sottolineata dal capogruppo di opposizione Marino Lamera, che ha chiesto spiegazioni.
La motivazione
"Visto il costo dei permessi che sto utilizzando per condurre la carica, ho chiesto l’aspettativa dal lavoro e per questo motivo riceverò l’indennità piena da sindaco anziché al cinquanta percento con l’altro cinquanta percento sotto forma di permessi - ha risposto Rota - Non percepirò più lo stipendio da assistente sociale, per cui avrò delle entrate più basse, ma ho deciso di dedicare ancora più tempo all’incarico di sindaco rispetto a quanto già messo in campo in questi due anni. La possibilità di mettersi in aspettativa, del resto, è prevista dalla Costituzione che garantisce il diritto di disporre del tempo necessario all’adempimento del mandato".
L'opposizione
Spiegazione alla quale il gruppo di «Futuro e Tradizione» ha risposto con una provocazione da cui è poi scaturita un’accesa discussione. "Quindi lei, sindaco, diventerà una sorta di dipendente comunale? Timbrerà il cartellino? Possiamo dire che si è risparmiato sulla pulizia delle strade per dare un indennizzo pieno al sindaco, ma questa è una battuta e rimane tale", ha commentato Lamera, che ha poi sottolineato quello che secondo lui è il vero focus della questione: "C’è davvero bisogno di una figura a tempo pieno per un Comune di quattromila anime? Io stesso sono in aspettativa da oltre vent’anni: tutti abbiamo sacrificato qualcosa in tutti i sensi per il Comune, e non son stati certo i 180 euro che percepivo come assessore nel precedente mandato a cambiarmi la vita", ha concluso il consigliere, ricordando inoltre che l’indennità percepita dal primo cittadino e dalla Giunta deriva da soldi pubblici.
La Maggioranza
Compatto, il gruppo di maggioranza è intervenuto a difesa di Rota, prima con l’assessore esterno Luigi Gastoldi che ha sottolineato la scelta del sindaco di essere tale a tempo pieno rinunciando anche a qualcosa sotto il profilo economico per la propria famiglia, poi con il capogruppo Pietro Sassi. "Se il sindaco fosse stato un libero professionista come me o lei, Lamera, avrebbe percepito l’indennità piena, il doppio di quella percepita fino ad ora da Rota perché non avrebbe avuto permessi da lavoro", ha fatto notare il consigliere. A chiudere la discussione è intervenuto ancora Rota, che ha ribadito la legittimità della scelta. "Conosco tanti colleghi che hanno fatto questa stessa scelta fin da inizio mandato con popolazioni simili alla nostra - ha affermato - Inoltre, anche con la precedente Amministrazione, quando il sindaco Fiorenzo Bergamaschi è andato in pensione negli ultimi mesi del suo mandato ha percepito, come previsto dalla legge, l’indennità piena".