Serre, in Aula voto unanime: restano i limiti comunali a tutela del paesaggio
Approvata sabato 12 ottobre la Variante generale al Piano di governo del territorio, presentate 32 osservazioni
Respinta la richiesta di recepimento della disciplina regionale sulle serre da parte dell’«Orticoltura Bellina Manuel» e dell’«Azienda agricola Cortenuova». Era una delle 32 osservazioni presentate da enti, società e privati cittadini dopo l’adozione, otto mesi fa, della Variante al Piano di governo del territorio (Pgt) di Martinengo: restano i limiti comunali a tutela del paesaggio.
Serre: resta il limite del 40%
Il Consiglio si è riunito sabato 12 ottobre, in mattinata, per ascoltare le controdeduzioni della maggioranza e procedere al voto. La prima parte dell'osservazione presentata dalla due aziende è stata respinta.
"Si chiede la modifica delle norme che hanno garantito la tutela e la salvaguardia del vostro comparto primario, soprattutto dal punto di vista degli aspetti paesaggistici, ci riferiamo alle serre - ha spiegato l’architetto Alberto Benedetti - invece è stata mantenuta l’attenzione rispetto ai rapporti di copertura e siamo andati anche migliorare alcuni aspetti. Rispetto alle specifiche richieste di variare i parametri del Pgt del 2012, che sono stati mantenuti, si propone il respingimento per lasciare inalterate le tutele come il limite del 40% di copertura dei terreni e le distanze di 3,5 metri, caratteristiche che abbiamo condiviso sia in fase di adozione che di approvazione".
«È importante mantenere questi obiettivi» ha sottolineato il sindaco Pasquale Busetti.
Ricorso ancora pendente
A chiedere la parola è poi stato il consigliere di minoranza Marco Ratti.
"In merito a questo tema, ci sono degli aggiornamenti rispetto al contenzioso pendente davanti al Consiglio di Stato?".
Nel 2017 la Giunta regionale ha infatti deliberato un limite del 60-70%, consentendo anche ai proprietari di poter computare, all’interno della superficie utile copribile, tutti i terreni di proprietà dell’azienda, anche nei Comuni confinanti - il che significa che per esempio, un’azienda di Martinengo con cento metri quadrati di terra nel territorio comunale più altri ottomila su quello di Cortenuova potrebbe coprire il 60-70% di quei cento più ottomila - così nel 2022 l'«Azienda agricola Cortenuova» ha contestato la disposizione comunale che stabilisce che il proprietario può istallare serre sul 40% dei suoi terreni solo a Martinengo.
A rispondere è stato l’ex responsabile dell’Ufficio tecnico Francesco Benfatto.
"No, siamo ancora in attesa che il ricorso sia iscritto a ruolo e quindi venga poi discusso - ha spiegato - purtroppo i tempi sono lunghi. Tuttavia tale ricorso era stato presentato contro una norma che, da domani mattina, non sarà più in vigore (dal momento che il ricorso si fonda su articolo specifico che, con la Variante, è cambiato ndr). il mio dire " da domani mattina", è chiaramente riferito al fatto che quando la Variante al PGT sarà pubblicata la norma vecchia cesserà".
Eliminata la previsione viabilistica a Cortenuova
L'osservazione ha chiesto anche di eliminare la previsione viabilistica che interessa i terreni di proprietà delle aziende.
"L’unico elemento che abbiamo approfondito è la perduranza della viabilità di carattere comunale, a Cortenuova - ha precisato il tecnico - infatti la reiterazione del vincolo di esproprio avrebbe dovuto trovare ricaduta nel Piano triennale delle Opere pubbliche, andando a identificare risorse per addivenire all’esproprio effettivo. Pertanto, rispetto agli indirizzi dell’Amministrazione e la necessità evidenziate dall’azienda, proponiamo l’accoglimento ma con l’indicazione che tale necessità sarà comunque valutata dal punto di vista paesaggistico e viabilistico in fase di revisione del Piano suddetto".
Messo al voto il parziale accoglimento dell’osservazione nel suo complesso, l’opposizione si è astenuta.
"L’astensione riguarda solo l’aspetto viabilistico - ha spiegato Ratti - Parliamo di una bretella che era stata pensata per evitare che il traffico passasse per il centro abitato. Rimaniamo in attesa di capire quali intenzioni viabilistiche ci sono per superare i problemi che hanno riscontrato i cittadini".
Le osservazioni della Parrocchia
La parrocchia ha presentato ben quattro osservazioni.
La prima è una richiesta di riclassificare l’area di via Montegrappa 2 da attrezzature per servizi religiosi ad ambito prevalentemente residenziale, parzialmente accolta all’unanimità.
"In fase di redazione del Pgt la Sovrintendenza ai Beni culturali ha posto un vincolo - ha spiegato l’architetto Benedetti - si tratta di una porzione di casa. Per tutelare il bene e venire incontro alla richiesta si ritiene coerente riclassificare l’area come Nuclei di antica formazione esterni al “Vallo Colleonesco".
La seconda è una richiesta di riclassificare una porzione dell’ambito di trasformazione in via De Gasperi At01 in ambito Ac, aree agricole di interesse comunale, ed è stata respinta all’unanimità.
"Si chiede la riclassificazione del comparto SubB - ha chiarito il tecnico - ma, sin dall’adozione della Variante, l’intento è di addivenire all’attuazione dell’At01 e alla cessione dell’ambito in prossimità del centro sportivo con l’obiettivo del suo ampliamento. Riconfermata tale volontà dall’Amministrazione si propone il respingimento".
"Una scelta dovuta" ha commentato il sindaco.
La terza è la richiesta che l’oratorio «San Luigi Gonzaga» potesse avere una connotazione promiscua per consentirne lo spostamento delle funzioni scolastiche dall’«Istituto Paritario Maddalena di Canossa», e che fosse possibile, tramite un intervento edilizio convenzionato con il Comune, l’ampliamento volumetrico e quello della superficie coperta. Mentre per la scuola materna «Sacro Cuore» si è chiesta la possibilità di effettuare la ristrutturazione edilizia degli spazi scolastici tramite un intervento edilizio e di incrementare le funzioni infantili tramite il recupero di porzione di immobili oggi non utilizzate, oltre alla possibilità di un ampliamento volumetrico per la costruzione di una nuova palestra, tramite un intervento edilizio convenzionato con il Comune di Martinengo. Ma anche questa osservazione è stata respinta all’unanimità.
"Si chiede qualcosa che tecnicamente non è ammissibile, ovvero introdurre un retino (colore che identifica la destinazione d’uso dell’area ndr.) indica flessibile, che in funzione delle necessità possa adattarsi - ha chiarito l’architetto - al netto di alcuni accorgimenti che si possono attuare, il retino deve essere coerente con la funzione in essere. Il Piano dei servizi del resto identifica già degli indici come dei tessuti che garantiscono comunque l’ampliamento delle strutture esistenti. Si propone il respingimento perché la norma già comprende queste possibilità. Oltremodo si domanda la possibilità di attivare dei percorsi convenzionati con l’Amministrazione per metabolizzare determinate necessità, anche questo già previsto dalle norme: per tutelare i servizi e la loro continuità la legge regionale 12 prevede il permesso di costruire in deroga. Qualora la parrocchia abbia necessità di cambiare tipologia di servizio non deve proporre una Variante al Pgt. Basta una delibera del Consiglio comunale".
La quarta è collegata alla precedente, si è chiesto infatti per l’Istituto paritario che possa avere una connotazione promiscua, tra l’ambito denominato nel Pgt adottato «Servizi per l'istruzione di base e secondaria - I» fino al suo mantenimento e ambito «Servizi e attrezzature di interesse collettivo – IC». Ma anche che fosse possibile, tramite un intervento edilizio convenzionato con il Comune, l'ampliamento volumetrico e quello della superficie coperta, per far fronte alle necessità future in funzione dei servizi da insediare. L’osservazione è stata parzialmente accolta all’unanimità.
"È possibile andare incontro all’osservante - ha precisato Benedetti - perché la tipologia di servizio presente è compatibile con la riclassificazione in “Servizi e attrezzature di interesse collettivo”. Per l’ampliamento vale quanto già detto".
Unanime il sì all’approvazione definitiva della Variante.
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