Rsa, salta la firma entro i termini e la minoranza chiede la "testa" del sindaco
Il sindaco Enzo Galbiati ha deciso quindi di rescindere l’accordo con la società "Residenze Lombarde"
Rsa tutto da rifare. Non arriva la firma della convenzione e Riccaboni chiede le dimissioni di Galbiati. Il 15 gennaio era l’ultimo giorno disponibile per la firma della convenzione per la Rsa a Spino d'Adda e per dare inizio quindi ai lavori di costruzione, ma i termini sono scaduti e della firma nessuna traccia. Il sindaco Enzo Galbiati ha deciso quindi di rescindere l’accordo con la società "Residenze Lombarde".
Salta definitivamente la firma per la nuova Rsa
"Purtroppo nulla da fare per la firma della convenzione riguardante la Rsa – ha spiegato Galbiati - Dopo diversi incontri con le società interessate, “Compagnia Residenze Lombarde”, la “Rocca Ans” e il notaio, tutto era stato pronto per la firma, mancava però il versamento da parte del finanziatore che secondo loro sarebbe in itinere. L’amministrazione e il Comune si sono mossi per tempo per permettere la firma della convenzione, ma questa stessa puntualità non è stata rispettata dalla parte privata. Abbiamo ribadito che per noi la data del 15 gennaio era l’ultima proroga utile, evidenziando l’inadempienza delle società coinvolte a seguito del ritardo nel versamento dovuto. Nei prossimi giorni gli uffici prepareranno i documenti necessari da portare come integrazione nel prossimo Consiglio comunale (che si è tenuto giovedì 23 gennaio, mentre il nostro Giornale era in stampa, ndr) che segnerà la revoca definitiva della convenzione. La Rsa, come ribadito più volte, è stato e rimarrà un obiettivo stabilito nel nostro programma elettorale, come rimane nostro obiettivo chiudere la pratica ormai ventennale di viale Ungaretti. Ci rimboccheremo le maniche e cercheremo altre soluzioni per raggiungere gli obiettivi preposti".
La minoranza chiede le dimissioni del sindaco
Le spiegazioni del sindaco non sono state per nulla gradite alla minoranza, il capogruppo di "Spino futura" Paoblo Riccaboni ha chiesto le dimissioni di Galbiati.
"Una nuova convenzione “urgente” voluta dal sindaco, pronta da marzo 2022 e mai firmata da nessuno in quasi tre anni – ha replicato Riccaboni - Proroghe su proroghe, per concedere sempre più tempo a un privato che in 20 anni non ha mai fatto l’interesse di Spino e degli spinesi. Tantissimo tempo e moltissimi soldi persi in cambio di cosa? Nulla. Il 15 gennaio è scaduta l’ennesima proroga, conclusasi con un clamoroso fallimento. La casa di riposo in via Ungaretti (almeno per il momento) non si farà. Il fallimento della vicenda Rsa rappresenta un danno economico e sociale ingente per la comunità. Non si può ignorare che le responsabilità ricadano sull’Amministrazione Galbiati che, in questi anni, ha preferito agevolare il privato piuttosto che garantire un risultato concreto per la comunità spinese. Dopo vent’anni di attese e rinvii, questo approccio ha condotto a un nulla di fatto, con una gestione che reputiamo insoddisfacente. Chiediamo al sindaco di spiegare in tutte le sedi competenti le ragioni di questo stallo, le motivazioni dietro l’apparizione e la sparizione di documenti, e il ruolo dei soggetti esterni coinvolti nell’operazione. Questi elementi devono essere chiariti, e il sindaco deve assumersi le proprie responsabilità per le decisioni prese. Chi ha tratto vantaggio da questa situazione? Non lo sappiamo, l’unica certezza è che gli spinesi hanno perso. Riteniamo che un sindaco degno di questo ruolo dovrebbe trarre le conseguenze di questo clamoroso fallimento politico e amministrativo e valutare le proprie dimissioni. Crediamo che il mancato raggiungimento di un accordo, nonostante le numerose proroghe, dimostri l’inefficacia di un approccio che ha privilegiato il privato, a scapito dell’interesse pubblico. Abbiamo avuto ragione anche questa volta, proprio come accaduto con il forno crematorio. I cittadini meritano una gestione più trasparente, efficiente e orientata al raggiungimento di risultati concreti".