Pieranica, la commissione elettorale non si scioglie
Respinta la mozione per la rielezione della commissione elettorale. Stefanutto al sindaco Raimondi: «Dittatore era e dittatore rimane»
Una seduta travagliata, quella dello scorso 11 dicembre in Consiglio comunale di Pieranica. Discussa e bocciata la mozione per la rielezione della commissione elettorale, avanzata dal gruppo consiliare «Pieranica Nuova». In consiglio comunale, lotta senza esclusione di colpi.
La mozione
«A seguito delle dimissioni di due consiglieri comunali la commissione elettorale si è trovata senza la rappresentanza della minoranza. Dopo alcune verifiche, si è constatato che le attuali norme non prevedono possibili sostituzioni. L'unico modo è la totale decadenza della commissione. A seguito delle dimissioni di tutti i componenti» ha detto il capogruppo di opposizione Bruno Stefanutto, leggendo il testo della mozione.
L'escamotage
Un vizio di forma del regolamento comunale rende infatti impossibile riempire il posto vacante con una normale delega. Ciò che serve è collaborazione fra le parti. Ma in un clima come quello del consiglio di Pieranica, è difficile scendere a patti. Tuttavia, Stefanutto ritiene la faccenda di massimo rilievo, specialmente in virtù delle prossime elezioni e si è appellato, quindi, al principio di tutela della minoranza.
Botta e risposta con il sindaco
«La commissione elettorale non è un organo paritetico. Le sue funzioni sono tecniche e non hanno a che fare con la rappresentanza degli schieramenti. Non è un atto strettamente necessario» ha risposto il sindaco Valter Raimondi. «Quella che invochiamo è la semplice tutela della minoranza, che è imprescindibile per la democrazia - ha tuonato il capogruppo di minoranza, prima di aggiungere, a mozione respinta – Ma a quanto pare dittatore era e dittatore rimane».