Ghisalba

Nuovo polo commerciale, Pezzoli attacca: "Dilettanti allo sbaraglio?"

Il capogruppo di minoranza ha espresso più di una perplessità sull'operazione

Nuovo polo commerciale, Pezzoli attacca: "Dilettanti allo sbaraglio?"
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"La strana vicenda del nuovo polo commerciale: dilettanti allo sbaraglio?". Non va per il sottile «Lista civica per Ghisalba» sull’operazione che porterà sul territorio comunale una logistica, supermercati e bar, in merito alla quale ha presentato osservazioni.

Nuovo polo commerciale: scoppia la polemica

"La minoranza guidata da Gianmaria Pezzoli non esprime valutazioni di merito alla parziale conversione in commerciale della zona produttiva (già “FIP” e ora “Nicoli”) - si legge in una nota - limitandosi a considerare che un assembramento commerciale meno denso e una viabilità meno invasiva avrebbe reso l’ipotesi insediativa più di carattere riqualificativo, e non speculativo come appare".

Poi ha espresso perplessità sull’iter seguito.

"È iniziato con l’adozione del PA da parte della Giunta con delibera 67 di luglio, pubblicata però come deliberazione del Consiglio - ha continuato velenoso il capogruppo - Infatti nell’esaminare il PA ho rilevato, contrariamente a quanto riportato sia nel titolo che nel testo della delibera dalla Giunta (assente l’assessore Dino Rossoni, avvocato), come risultasse di tutta evidenza che il Piano non fosse conforme al Pgt ma ne proponesse varianti sostanziali. Prevedeva infatti la trasformazione di 960 mq di zona agricola in produttiva e un’aggiuntiva edificabilità di 1.287 mq, entrambi ammissibili solo con deliberazione del Consiglio, e successivi assensi da organi sovracomunali». Poi ha tirato fuori la mannaia: «La Giunta, davanti all’evidenza, ha modificato il PA, riportando l’area a zona agricola e stralciando l’edificabilità aggiuntiva. Disattenzione? Negligenza? Che altro? Errori tanto macroscopici fanno sorgere forti dubbi sull’affidabilità degli atti dell’Amministrazione".

Sempre Pezzoli ha fatto osservare che "nel PA non erano indicate alcune aree di proprietà comunale".

"Si è dato l’assenso al PA senza richiedere all’operatore un adeguato corrispettivo per la messa al servizio del Piano delle aree comunali - ha puntualizzato il gruppo - Solo a seguito dell’osservazione è stata inserita la previsione di una compensazione a favore del Comune. Non certo un bel modo di curare gli interessi della comunità». Da Pezzoli è stato osservato altresì come nel disciplinare le fasi attuative del PA «non si sia tenuto conto dell’indirizzo operativo fissato dal Consiglio nel 1998, per assicurare un sicuro e regolare compimento dei Piani".

E a questo punto "la Giunta ha modificato la convenzione del PA secondo le indicazioni dell’indirizzo del quale evidentemente ignorava l’esistenza". Una disanima feroce:

"È stato fatto osservare che il Piano consente l’inserimento di 5500 mq di medie superfici commerciali, pur in presenza del limite di 5000 mq previsti dalla vigente programmazione commerciale che, in una funambolica interpretazione, vengono definiti “non impeditivi ma solo mero dato iniziale. Siamo stati così messi al corrente che la Programmazione commerciale di Ghisalba non programma un bel niente. Conseguentemente l’osservazione è stata respinta".

"Stupisce tanta generosità verso un’operazione immobiliare"

Infine l’osservazione sugli aspetti economici della proposta insediativa.

"Le opere di urbanizzazione previste a carico del Piano sono solo di natura primaria, da realizzarsi in parte all’interno del PA e in parte all’esterno - si osserva ancora nella nota - queste ultime principalmente consistenti in una rotatoria sulla Soncinese e un’uscita in destra dalla Francesca, entrambi funzionali all’accesso ai nuovi insediamenti. Il costo di realizzazione delle urbanizzazioni primarie a carico dell’operatore è stato previsto a scomputo di tutti i contributi dovuti al Comune per le edificazioni e non dei soli oneri primari. La scelta poi di scomputare il costo delle opere esterne dal contributo relativo al costo di costruzione, in quanto opere non al servizio del nuovo insediamento, appare risibile. Scomputo quindi poco giustificabile. L’osservazione è stata respinta dalla Giunta (assente di nuovo Rossoni) con la deliberazione 103 del 13 ottobre di definiva approvazione del Piano, consentendo così agli operatori immobiliari di risparmiare ben 727mila 980 euro di oneri di urbanizzazione secondaria, oltre a 828mila 498 di contributi per costo di costruzione, per un totale di 1 milione 556mila 478 euro. Non può che stupire tanta generosità verso un’operazione immobiliare da parte della Giunta, inflessibile con i cittadini contribuenti. Anche sulla legittima validità della deliberazione di adozione la Lista si riserva di approfondire nelle opportune sedi".

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