crisi di maggioranza?

Martinengo, la maggioranza traballa sulle deleghe a Covino

Una spaccatura interna minaccia l’Amministrazione, i consiglieri comunali chiedono più coinvolgimento

Martinengo, la maggioranza traballa sulle deleghe a Covino
Pubblicato:
Aggiornato:

Ipotesi di ritiro delle deleghe all’assessore, è scontro tra Covino e Seghezzi: Maggioranza verso la spaccatura a Martinengo?

Consiglio infuocato

Consiglio comunale di fuoco, quello di mercoledì 3 novembre. Il sindaco Mario Seghezzi ha dovuto fare i conti con un’inattesa «fronda interna» alla Maggioranza, che –  secondo rumors insistenti – si starebbe allargando sempre più.

A capeggiare la "rivolta" – se così può essere definita –  è l’assessore Alessandro Covino, con delega alla sicurezza. L’oggetto del contendere sarebbe proprio la presenza di Covino stesso all’interno della Giunta. Una sua rinuncia alle deleghe sarebbe cosa gradita al sindaco, che però – da quanto è emerso –  preferirebbe una cessione spontanea degli incarichi da parte dell’assessore, anziché un ritiro ufficiale tramite decreto sindacale. Covino quindi ha cercato di mettere il sindaco con le spalle al muro, sebbene quest’ultimo abbia smentito tutto, sostenendo una (presunta) atmosfera di concordia all’interno dell’Esecutivo martinenghese.

Ma andiamo con ordine.

A giocare il ruolo di "kingmaker" durante lo scorso Consiglio comunale è stato il consigliere di maggioranza Emanuele Cattaneo, finora figura marginale all’interno del dibattito politico del Consiglio. Ecco perché i suoi interventi sono apparsi quanto meno inusuali. Soprattutto perché questi, in più occasioni, avevano lo scopo di scuotere la Maggioranza, o per lo meno di punzecchiarla. Dapprima le critiche alla modifica del regolamento della Tari, poi un intervento abbastanza duro contro il Dup, in particolare per la parte relativa al capitolo "agricoltura". Oltre a sottolineare gli errori, Cattaneo – parafrasando il suo discorso – ha suggerito all’Amministrazione comunale di impegnarsi maggiormente per sostenere gli agricoltori martinenghesi (Cattaneo appartiene proprio a questa categoria). La tempesta sembrava superata: Seghezzi aveva incassato con garbo politico i giudizi negativi sul suo operato, pensando che di lì a poco si sarebbe concluso il Consiglio comunale. Cattaneo, però, in extremis, ha chiesto una correzione al Dup nella parte operativa. "Tra gli assessori compare anche Covino, ma mi risulta che a questo siano state tolte le deleghe". Capito a cosa si stesse riferendo, Seghezzi ha cercato di salvarsi in corner, rispondendo in maniera secca:"L’affermazione, qua e ora, non sussiste".

Seghezzi, però, una volta concluso il Consiglio comunale (e quindi terminata la registrazione del dibattito consiliare disponibile alla cittadinanza) ha permesso a Covino, già indispettito dall’atteggiamento tenuto durante la serata da alcuni membri della Giunta, di fornire la sua versione dei fatti.

La versione di Covino

In pratica, dopo la chiusura del Consiglio, l'assessore Covino, alla presenza degli altri consiglieri di maggioranza e minoranza, avrebbe raccontato di essere stato convocato dal sindaco in seguito all’episodio relativo alle minacce di cui è vittima da circa due anni, divenuto recentemente fatto di dominio pubblico dopo un'intervista. In sostanza, ha sostenuto Covino, il sindaco in quell'occasione avrebbe chiesto all'assessore di dare le sue dimissioni.

L'assessore ha rifiutato, invitando, quindi, il sindaco a revocare lui stesso la sua nomina, nel caso in cui non lo avesse ritenuto più all'altezza del compito affidatogli. Cosa che il sindaco non ha fatto.

 

Leggi di più su RomanoWeek in edicola oppure QUI

Seguici sui nostri canali