Mario Suardi fa chiarezza: “Accordo per recitare un ruolo da protagonisti”

A Romano cresce la tensione tra i protagonisti della politica in vista del ballottaggio di domenica e lunedì.

Chiarezza

Dopo le critiche e gli attacchi arrivati dagli ex alleati di coalizione civica il candidato sindaco “civico” Mario Suardi ha deciso di fare chiarezza e motivare la sua scelta.

“La nostra decisione è stata presa dopo aver ascoltato le idee sia di Paola Suardi, che ringrazio per avermi contattato più volte, sia di Gianfranco Gafforelli. Entrambe le proposte ricevute non attribuivano alcuna "poltrona" di rilievo né a me né ai miei collaboratori, solo qualche ruolo "marginale". - ha detto -La “Città nelle tue mani” ha lavorato per cinque anni sul territorio, parlando con i romanesi e ascoltandoli nei gazebo fatti nelle piazze, ben prima della campagna elettorale, quando l'amministrazione uscente era ancora in carica. Quello che io e i membri del mio gruppo abbiamo percepito dalla cittadinanza è il desiderio di cambiamento”.

Ruolo da protagonista

“Ora i nostri elettori, tanti o pochi che siano, ci chiedono di fare leva sulle preferenze ricevute e dare il nostro contributo attivo per il bene di Romano. - continua Mario Suardi - Non possiamo farlo da spettatori. Pertanto, abbiamo incontrato sia Paola sia Gianfranco. Dopo un’attenta valutazione e dopo aver preso atto che nessuno dei componenti della mia compagine avrebbe avuto ruoli istituzionali, abbiamo deciso, democraticamente, di appoggiare il candidato sindaco che avrebbe potuto dare una svolta alla situazione creatasi negli ultimi dieci anni”.

Attacchi e repliche

“Ciascuno dei membri della mia squadra era ed è pienamente consapevole delle critiche che, in merito a questa decisione, sarebbero potute arrivare. - conclude Mario Suardi - Qualcuno su social ha scritto: "Vi siete venduti per un piatto di lenticchie" e sono arrivate, da più parti, accuse di incoerenza, anche attraverso pesanti attacchi personali... ci sta, fa parte del gioco. Gianfranco Gafforelli ha voluto il mio supporto, conscio della mia conoscenza di Romano e dei romanesi, ed io, ringraziandolo per l'opportunità, ho deciso che non c'era altro modo per contribuire al cambiamento se non mettendomi in gioco. Il vero tradimento al nostro elettorato, sarebbe stato sedersi comodamente alla finestra, ovvero, sulla seggiola di consigliere d’opposizione, con un ruolo passivo”.

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