Scontro con Roma

Malanchini: "Dal Governo l'ennesimo schiaffo alla locomotiva del Paese"

Sono dure le parole del Consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Lombardia.

Malanchini: "Dal Governo l'ennesimo schiaffo alla locomotiva del Paese"
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Sono dure le parole del Consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Lombardia, lo spiranese Giovanni Malanchini, in merito al decreto emanato dal Governo. Solo ieri lo stesso governatore Attilio Fontana aveva usato le stesse parole per definire la decisione presa dal premier Giuseppe Conte e dal ministro della Salute Roberto Speranza.

"Uno schiaffo alla Lombardia"

“I cittadini e le imprese della quarta regione d’Europa, della regione che ogni anno versa 110 miliardi a Roma e che ne regala altri 54 di residuo fiscale, non merita questo - ha commentato Malanchini - Il Governo centrale si assuma la piena responsabilità delle gravi decisioni assunte ieri, in barba alle richieste avanzate dal Governatore Attilio Fontana e sulla base di dati vecchi e non aggiornati. A non voler pensare male, mi verrebbe da dire che siamo governati da incapaci. Incapaci di intendere che la Lombardia é la locomotiva d'Italia. Incapaci di comprendere che se si fermano le nostre attività economiche si ferma tutta la nazione”.

"Ristori subito, la pazienza è finita"

“Nonostante il dolore con cui la Lombardia, e la Bergamasca in particolare, hanno dovuto fare i conti e nonostante gli sforzi fatti per rispettare tutte le norme anti Covid, ieri dal Governo è arrivato l’ennesimo schiaffo, quando si stavano osservando i primi segnali positivi in seguito alle limitazioni applicate. Ora basta con le parole: da Roma – conclude – pretendiamo ristori immediati per le nostre attività produttive. Il tempo della pazienza, per i lombardi, ormai è finito”.

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