L'autostrada Treviglio-Bergamo "spacca" i sindaci
Il fronte del "no", mercoledì a Ciserano, ha incontrato le segreterie di partito, le associazioni di categoria e i sindaci dei Comuni toccati dal tracciato
E’ davvero ancora possibile bloccare il progetto della Treviglio-Bergamo? Oppure, adesso, l’unica carta da giocare è quella di far sentire la propria voce per un progetto che possa salvaguardare il più possibile il territorio?
Treviglio-Bergamo, incontro tra favorevoli e contrari
Il fronte del "no" che, mercoledì a Ciserano, ha incontrato le segreterie di partito, le associazioni di categoria e i sindaci dei Comuni toccati dal tracciato, non vuole alzare bandiera bianca, anche se nelle ultime settimane è aumentata la consapevolezza che il progetto sta proseguendo velocemente e fermarlo sarà difficile.
"Come amministratori locali abbiamo sentito l’esigenza di incontrare tutti gli attori coinvolti dal progetto della Bergamo-Treviglio - ha spiegato il sindaco di Ciserano Caterina Vitali - Siamo molto preoccupati dall’accelerazione che ha subito in queste ultime settimane l’avvio della procedura per la cantierizzazione dell’infrastruttura (l’obiettivo è di posare la prima pietra già nel 2024). Riteniamo che un progetto vecchio di 11 anni, che prevede costi pari a 560 milioni di euro, di cui 146 milioni di fondi pubblici stanziati da Regione Lombardia, per 15 chilometri di autostrada a pedaggio, non risolva i problemi della viabilità tra Bergamo e Treviglio".
Sindaci "spaccati"
Una posizione condivisa dagli altri firmatari dell’invito: Raffaele Assanelli (Fara d’Adda), Maickol Duzioni (Levate), Edilio Pelicioli (Osio Sopra), Corrado Quarti (Osio Sotto), Simone Tangorra (Stezzano) e Silvano Zanoli (Verdellino) che, però, non era presente sostituito dal capogruppo di maggioranza Livio Sporchia.
Assenti, invece, i sindaci favorevoli all’infrastruttura, dal primo cittadino di Treviglio Juri Imeri a quello di Dalmine Francesco Brambani, da Manuel Calvi di Casirate a Osvaldo Palazzini di Boltiere.
Unica presenza quella di Gigliola Breviario, prima cittadina di Pontirolo, che ha ribadito le posizioni del 2012 confermando - di fatto - l’appoggio alla realizzazione dell’opera.
Il fronte del "no"
Opera che - come ha sottolineato il segretario provinciale del Pd Davide Casati - potrebbe essere fermata puntando sul fatto che la tratta D della Pedemontana non verrà realizzata e di conseguenza la connessione tra il casello di Osio Sotto e Brebemi non ci sarà più.
"No" netto anche dal segretario provinciale del M5S Danilo Rocchetti e dal deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Devis Dori, mentre il segretario provinciale di Italia Viva Raffaello Teani ha proposto l’utilizzo del "dibattito pubblico" previsto dal Codice degli appalti. Si tratta di un processo di informazione, partecipazione e confronto pubblico su opere di interesse che si svolge nella fase iniziale di progettazione, quando le alternative sono ancora aperte e la decisione, se e come realizzare l'opera, deve essere ancora presa.
Il sostegno al fronte dei "no" è arrivato anche da Coldiretti e da Confagricoltura mentre il vicepresidente del Consorzio di Bonifica Mario Scaini ha sottolineato le criticità derivanti dalla regimazione idraulica collegate alla realizzazione di un’autostrada in trincea che andrà a intersecare diverse rogge primarie e secondarie con ripercussioni sull’irrigazione e sul deflusso e scarico delle acque.
Il fronte del "sì"
Unico presente per la forze di centrodestra il coordinatore provinciale e di Forza Italia e consigliere provinciale Umberto Valois.
"Siamo favorevoli allo sviluppo di infrastrutture come questa che sostengono anche lo sviluppo delle aziende del territorio - ha spiegato - Negli anni ci sono state le occasioni per manifestare il dissenso, ma la stessa Provincia di Bergamo (allora guidata dal centrosinistra prima con Matteo Rossi e poi Gianfranco Gafforelli) non ha mai prodotto un documento contrario, nemmeno nel 2019, quando richiamando la conferenza dei servizi del 2012, ha dato il via libera a Regione Lombardia per proseguire con l’iter. Cercare di bloccare ora l’opera è anacronistico. Ciò che ci vede tutti uniti dev’essere l’impegno a garantire la miglior tutela ambientale per il territorio. E perché no pensare anche a una scontistica sui pedaggi per i territori interessati dal tracciato".