Dopo le aspre polemiche delle ultime settimane tra il sindaco Claudio Bolandrini e i vertici del Pd per la sostituzione dell’assessore ai Servizi sociali Claudia Ariuolo di Caravaggio, la diretta interessata ha salutato l’Aula, commossa.
La vicenda
Finora a parlare del suo posto in Giunta, che sarà presto vacante, sono stati tutti tranne lei. Già perché, preso atto delle sue difficoltà personali, il primo cittadino si è attivato per tempo per sostituirla, sondando il terreno e contattando tra gli altri la consigliera trevigliese del Pd Matilde Tura. Mossa che ha scatenato un vero e proprio terremoto nel partito: malcontento del circolo locale – con i consiglieri che siedono tra i banchi della maggioranza non presi in considerazione – irritazione della segreteria provinciale, che si è sentita bypassata, diffidenza legata al passaggio di Bolandrini nelle fila di Forza Italia in Provincia dopo che il Pd lo aveva scaricato, con l’ombra del marito di Tura, il deputato forzista Alessandro Sorte, a fare da sfondo a un’operazione la cui paternità gli è stata già affibbiata da qualcuno. In chiave elezioni comunali, un caso che ha spaccato in due il partito. Tura ha già dato il suo assenso alla proposta, a condizione che il Pd dia la sua “benedizione”, che per ora non è ancora arrivata. E probabilmente, dopo l’ultimo maldestro tentativo di accordo, non arriverà mai.
L’assessore saluta commossa
Intanto il tempo passa e lunedì 29 settembre, al termine del Consiglio comunale, a parlare è stata anche Ariuolo. Il suo intervento è però stato tutt’altro che politico, d’altra parte la scelta di lasciare è legata a motivi personali, ed è stata molto sofferta, come ha sottolineato lei stessa, e come è stato evidente dai saluti e dai ringraziamenti pronunciati trattenendo a stento le lacrime.
“Volevo rendervi partecipi della mia decisione di rimettere il mio incarico di assessore ai servizi sociali nelle mani del sindaco – ha esordito – e volevo comunicarvelo durante il Consiglio. Lo farò prossimamente. È stata una decisione sofferta, ho dovuto prenderla a malincuore esclusivamente per motivi personali e familiari, che mi privano del tempo necessario a svolgere il mio incarico nel modo migliore. Per onestà, verso me stessa e nei confronti del sindaco, del Consiglio comunale e di tutti i cittadini caravaggini, in coscienza mi sento di fare in questo modo”.
Poi, con la voce rotta, ha espresso il suo profondo rammarico nell’abbandonare la Giunta.
“Mi dispiace perché in questi nove anni ho lavorato bene – ha affermato – seppur con tutte le difficoltà dell’assessorato, le fragilità che diventano sempre più complesse. Colgo anche l’occasione per…” ma l’emozione ha avuto il sopravvento e non è riuscita a terminare la frase. In Aula si è levato un applauso spontaneo.
“Colgo l’occasione per ringraziare il sindaco – ha ripreso – nel lontano 2016 mi ha coinvolto in occasione delle elezioni e poi nel 2018 mi ha nominato assessore. Un ruolo che credo di aver svolto nel migliore dei modi. Grazie per la fiducia, da parte mia medesima fiducia e stima nei suoi confronti. Grazie anche per la bella esperienza perché, nonostante le difficoltà, abbiamo fatto tante cose, non solo relativamente al mio assessorato, ma nel complesso della macchina amministrativa. Ringrazio anche i miei colleghi assessori, con Ivan Legramandi ho condiviso nove anni di Giunta, il presidente del Consiglio e tutti i consiglieri con cui mi sono sempre trovata davvero bene e, in tante occasioni, abbiamo lavorato altrettanto bene”.
Se non arriva Tura è già pronto un altro nome
A prendere la parola dopo Ariuolo è stato Bolandrini.
“Mi spiace, a livello umano, che motivi personali e familiari non ti consentano di portare a termine il lavoro iniziato insieme e che, compatibilmente con le difficoltà, i nostri limiti e le nostre fragilità, di svolgere sempre al massimo delle nostre capacità e competenze al servizio della nostra comunità – ha affermato – Capisco però che la famiglia e la salute abbiano la priorità e ti ringrazio per la disponibilità data e per il servizio svolto al meglio delle tue possibilità per Caravaggio”.
Sul futuro, Bolandrini è sereno: “Se Tura non dovesse venire c’è un altro candidato, prontissimo”.