L'assemblea pubblica di Legambiente mette tutti d'accordo: nessuno vuole un digestore a Spirano
L'assemblea pubblica organizzata in paese dal circolo Legambiente ha visto una massiccia partecipazione e ha messo tutti d'accordo.
Il digestore di via Spiranella mette tutti d’accordo: unanimità tra maggioranza, opposizione, Legambiente e cittadini, nessuno vuole quell’opera in quell’area.
L'assemblea pubblica di Legambiente
E’ questo quanto emerso dalla serata organizzata dal circolo Legambiente Oglio e Serio giovedì 1 agosto nella sala "G. Conca", cui hanno partecipato diverse autorità ed esponenti della politica locale. A introdurre la serata Olivo Campana, che ha sottolineato come Legambiente abbia saputo tardi della procedura e si sia subito mossa chiedendo informazioni al Comune e avanzando delle osservazioni preliminari, pur non avendo ancora potuto visionare il progetto. La posizione, del resto, è quella di opposizione al digestore, come sottolineato dallo spiranese Mario Riva: "Quando ho appreso di questo progetto mi sono ritrovato con amici e conoscenti e abbiamo creato un gruppo che si è associato al circolo Legambiente per ottenere l’aiuto di persone competenti. Non vogliamo il digestore in via Spiranella e stiamo cercando di ostacolarne la costruzione" ha esordito, sostenuto in toto anche da Roberto Rovelli, confinante con l’area in oggetto e tra i promotori della raccolta firme presentata in Comune la settimana scorsa.
"Dopo un appuntamento con il sindaco e il tecnico comunale, ho protocollato una richiesta di accesso agli atti che ad oggi non è stata ancora soddisfatta, con il dipendente comunale che mi ha detto che potrò consultare i documenti solo fisicamente in formato cartaceo - ha dichiarato, rassicurato dal sindaco Yuri Grasselli circa la possibilità di ricevere anche una copia digitale degli stessi, che comprendono oltre mille pagine di incartamenti".
Le preoccupazioni di Rovelli sono dunque state raccolte da Patrizio Dolcini, tecnico di Legambiente.
"Di per sé un impianto di questo tipo in una zona con un distretto agricolo potrebbe anche avere un senso, poi, ovviamente, dipende da dove lo si fa – ha dichiarato – La prima cosa che noto in questa procedura è la mancata verifica di assoggettabilità alla VIA, cosa che subito richiediamo come Legambiente. L’iter deve subire una valutazione di impatto ambientale per avere la certezza che gli elementi critici vengano valutati nei siti e nelle sedi istituzionali nel modo più adeguato".
Rischi idrogeologici
Quanto alle problematiche, evidenti anche per Dolcini il particolare assetto idrogeologico dell’area, che sarebbe dovuta, secondo lui, essere compresa in un parco locale di interesse sovracomunale già da anni (decisione non gradita invece al consigliere comunale ed ex sindaco Giovanni Malanchini, che ha criticato l’utilità e l’efficienza di tale decisione).
"Ci sono diversi elementi critici che vanno valutati dagli enti superiori, come la verifica della viabilità e la valutazione del piano di impatto olfattivo: per questo, come Legambiente, chiediamo che il Comune avanzi richiesta di assoggettazione alla valutazione di impatto ambientale".
Richiesta che il Comune, nella persona del sindaco Yuri Grasselli, è pronto a sostenere, con il primo cittadino intervenuto a più riprese rispondendo alle domande di Legambiente e dei cittadini.
"La procedura è iniziata il 27 dicembre con la presentazione del progetto, poi consegnato in forma cartacea il 2 febbraio, prima di successive integrazioni – ha spiegato – Il 2 luglio c’è stata la Conferenza dei Servizi e a seguire abbiamo ricevuto richieste di integrazioni e chiarimenti: proprio ieri, 31 luglio, abbiamo richiesto la sospensione del procedimento allegando la raccolta firme e le osservazioni avanzate in Conferenza dei Servizi. Inoltre già domani daremo integrazione di quanto protocollato in questi giorni da Legambiente".
Quanto alla mancata assoggettabilità alla Via, Grasselli ha fatto intuire una mancanza dell’Ufficio Tecnico dettata dalla richiesta di una procedura semplificata da parte del privato. Nessuna risposta invece in merito alla mancata comunicazione alla cittadinanza nei mesi da dicembre a luglio.
"E’ un progetto complesso che deve essere valutato dall’Ufficio Tecnico: ora daremo incarico a un tecnico esperto in materia, così come ci siamo già rivolti anche a un legale - ha invece reso noto Grasselli, che a titolo personale ha dichiarato di non veder bene un impianto di quel tipo in nessuna area del paese. - Forse, l’unica, potrebbe essere quella sopra la Francesca. In ogni caso noi oggi siamo qui per collaborare, quindi già domani chiederemo che venga fatta anche la Valutazione d’Impatto Ambientale, come suggerito da Dolcini".
Alla domanda se il Comune intenda assumere una posizione ferma e decisa contro il digestore, Grasselli ha dunque fatto capire di dover prima di tutto rispettare procedure e leggi: "Quello che posso dire è che certe cose dovrebbero cambiare dall'alto, perché ci troviamo di fronte a imprenditori travestiti da agricoltori che vanno in zone agricole per fare business anche attraverso fondi europei, e non lasciano nessun onere, perché in questo caso si parla di quattromila euro l'anno per 20 anni" ha concluso il primo cittadino, che ha comunque ribadito la necessità di tutelare legalmente l’operato dell’ente.
Anche "Spirano in Movimento" si oppone al progetto
Tra gli ultimi, anche l’intervento della capogruppo di "Spirano in Movimento" Olga Iaconis, lì sostenuta dalla presenza in veste di ascoltatori del consigliere regionale del Pd Davide Casati e Matilde Tura del Pd trevigliese.
"Anche noi di Spirano in Movimento ci siamo attivati da subito come gruppo per analizzare il problema e la situazione, studiare i documenti e cercare le vie da percorrere per evitare l’installazione del biodigestore in quell’area – ha spiegato Iaconis – Abbiamo continuamente chiesto di riattivare le commissioni, sia consiliari e comunali, ma non siamo stati ascoltati".
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