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L'analisi del voto: le elezioni provinciali viste da Treviglio

Il voto è ovviamente segreto, anche alle Provinciali, ma se è vero che i numeri non mentono, è abbastanza semplice "unire i puntini" e farli parlare

L'analisi del voto: le elezioni provinciali viste da Treviglio
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Partiamo da un dato: per i candidati della Bassa bergamasca questa tornata delle elezioni provinciali è andata molto, molto bene. Da tempo la Pianura non aveva cinque rappresentanti su sedici in via Tasso.  Ma il voto racconta anche qualcosa di più degli equilibri politici locali, specie per Treviglio e per Caravaggio. Da un lato si nota, stavolta, la sostanziale compattezza che questa volta ha caratterizzato il voto dei consiglieri di Treviglio (anche se un piccolo giallo politico c'è stato), attorno al sindaco Juri Imeri e al consigliere Erik Molteni. Dall'altro, a Caravaggio, la clamorosa elezione del sindaco Claudio Bolandrini grazie alla quota civica della sua maggioranza ha fatto a pezzi il tentativo dei suoi consiglieri dem di silurarlo per la seconda volta.

Ma andiamo con ordine, partendo da Treviglio. Dal momento si tratta dell'unica città bergamasca al di sotto dei 100mila abitanti e al di sopra dei 30mila, è giocoforza possibile in un batter d'occhio intuire chi e come abbiano votato i consiglieri trevigliesi alle ultime provinciali, consultando le tabelle "per fascia" dei risultati del voto di domenica. Tracciando così qualche ipotesi su come sia potuta andare,  dietro alle tende delle cabine elettorali.

Il voto dei trevigliesi

Ovvio che si tratta di una ricostruzione: il voto è ovviamente segreto, anche alle Provinciali, ma se è vero che i numeri non mentono, è abbastanza semplice "unire i puntini" e farli parlare. Tanto più se l'affluenza ci aiuta: ha votato il 100% dei consiglieri trevigliesi, cioè tutti e diciassette.

Il quadro che emerge è sostanzialmente quello che ci sarebbe aspettati, con due sole incognite. Da un lato, conferma il fatto che almeno a Treviglio le elezioni provinciali sono state vissute dai consiglieri più come una battaglia di rappresentanza territoriale, molto più che politica: ben 12 delle 17 preferenze espresse dai consiglieri trevigliesi sono infatti andati ai due principali candidati trevigliesi il sindaco Juri Imeri e il consigliere Erik Molteni.

Il gruppo di fedelissimi di Imeri

Nel dettaglio. Il primo ha preso a Treviglio 7 preferenze, realisticamente l'intero gruppo leghista in consiglio composto da 5 consiglieri, più (ma è un'ipotesi) due consiglieri civici di Io Treviglio, il gruppo filo-Prandina rappresentato da Marco Ghiggini e Giancarlo Fumagalli. Oppure, dal consigliere manganiano Max Vavassori.

Il gruppo del Pd trevigliese

A Molteni invece sono arrivate cinque preferenze, su cinque consiglieri eletti in Consiglio comunale nelle file dei dem.

FdI: Treviglio sceglie Antegnate contro Brignano

Altri due voti di trevigliesi (realisticamente di maggioranza, essendo andari alla lista Centrodestra per Bergamo vicina a FdI) sono collegati alle due preferenze per il candidato Simone Nava di Antegnate, espressione se non della città perlomeno della Bassa. Si tratta probabilmente di quelli del presidente del Consiglio Andrea Cologno e di Silvia Colombo, entrambi di FdI. Nessun voto trevigliese, va notato, è invece andato a Federico Carpanoni, giovane consigliere comunale di Brignano che pure aveva fatto campagna elettorale proprio nella Geradadda. Con soltanto sette preferenze, cinque nella fascia di Brignano (5-10mila abitanti) e due nella fascia da 3 a 5mila abitanti, alla fine Carpanoni non è stato eletto.

Tre voti per Forza Italia (e un giallo)

Sono infine tre i consiglieri di Treviglio che hanno votato la lista Civici e moderati per Bergamo, vicina a Forza Italia e al deputato azzurro Alessandro Sorte. Ed è qui che si innesta un piccolo giallo politico. Se due dei tre voti sono con con tutta probabilità quello della consigliera comunale di Forza Italia Antonella Mansueto, e quello del consigliere centrista Gianluca Pignatelli, di chi è il terzo?  Per "esclusione" potrebbe essere quello del consigliere manganiano Max Vavassori, ma c'è chi sostiene che possa essere quello di Giancarlo Fumagalli, "notato" nelle scorse settimane ad una cena di azzurri in zona.

Curiosa anche la distribuzione delle preferenze ai singoli candidati azzurri: una per Umberto Valois, verdellinese segretario provinciale di FI. L'altra è per Massimo Cocchi, di Calusco.   La terza scheda è il vero giallo di questa tornata, almeno a Treviglio. Accanto alla croce per i Civici, c'era una preferenza per... il sindaco Juri Imeri, che invece era candidato  per la Lega.   La preferenza, come prevede il regolamento, è stata annullata, mentre è stata considerato valido (sempre da regolamento) il voto alla lista.  Un errore madornale? Difficile pensarlo, soprattutto perché tutti e quattro i "sospettati" di aver tracciato quel simbolo  e quel nome sono navigatissimi politici locali.   Più probabilmente, nel piccolo mondo di questa elezione di secondo livello in cui "tutti sanno tutto", un segnale preciso inviato a chi avrebbe saputo leggerlo, a urne chiuse.

I voti per i trevigliesi

Ma se i consiglieri comunali di Treviglio hanno dato una significativa mano nell'elezione dei propri concittadini, è interessante capire da dove vengono gli altri voti che li hanno fatti eleggere.

Erik Molteni

Molteni ha incassato 15 preferenze nei Comuni più piccoli (0-3mila abitanti), 24 in quelli tra 3mila e 5mila abitanti, 15 tra i 5mila e i 10mila, 20 nei centri tra 10mila e 30mila. Più, come detto, cinque voti a Treviglio e nessun voto a Bergamo città. A lui il soccorso dell' "area Schlein"

Juri Imeri

Imeri ha incassato 18 preferenze nei Comuni più piccoli, 24 in quelli 3-5mila, 9 in quelli tra 5mila e 10mila, 12 in quelli tra 10 e 30mila, più i sette nella sua città e zero a Bergamo.

Gli altri candidati della Bassa: come sono andati?

Quanto agli altri candidati della Bassa bergamasca, gli altri tre eletti della zona sono il sindaco di Antegnate Simone Nava per FDI, il consigliere di Verdellino (segretario provinciali di FI) Umberto Valois e il sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini, questi ultimi entrambi per i Civici vicini a Forza Italia.

Simone Nava

Nava ha realisticamente fatto il pieno proprio nella Bassa orientale: 16 preferenze vengono da Comuni sotto i tremila abitanti e 19 da consiglieri di Comuni tra 3-5mila. Ma è interessante notare come, per il sistema elettorale delle provinciali, per la sua elezione siano stati  determinanti i voti arrivati da Treviglio (due) e da Bergamo (uno).

Claudio Bolandrini, eletto nonostante tutto

Il sindaco di Caravaggio stavolta può festeggiare, dopo essere stato silurato quattro anni fa. Allora era candidato con il Pd e fu "silurato" proprio dai suoi stessi consiglieri. Stavolta, sebbene non siano mancate curiose polemiche sollevate proprio dallo stesso Pd caravaggino al passaggio tra le fila dei Civici moderati, è andata più che bene, soprattutto grazie ai piccoli Comuni.
Ha incassato ben 31 preferenze nei paesi sotto i tremila abitanti, 25 in quelli tra 3 e 5mila e 8 in quelli tra 5 e 10mila. Caravaggio fa parte della fascia "D" (10-30mila abitanti) e in questa fascia Bolandrini ha incassato 11 voti. Impossibile dire con precisione quanti vengano "da casa" e quanti no, ma è molto improbabile che si tratti di voti "esterni" (e da dove, poi? Le altre città nella fascia in cui sta Caravaggio sono Romano, Dalmine e Seriate, città in cui Bolandrini non ha apparentemente parecchi scambi e contatti). Molto probabilmente,  il fatto è che la parte civica della maggioranza al governo della città del Merisi ha retto, eccome.  La quota del Pd della sua maggioranza  che sarebbe stata ben contenta di vederlo naufragare per la seconda volta, stavolta ha dovuto incassare il colpo. Una magra figura, che difficilmente non avrà conseguenze per gli equilibri politici caravaggini.

Aggiornamento: sulla vicenda sono intervenuti nel pomeriggio di martedì 1 ottobre gli stessi consiglieri comunali di Caravaggio interessati, con una nota che rende in numeri le proporzioni di quella che è ormai da settimane una conclamata spaccatura nella maggioranza.  Dei dieci consiglieri di maggioranza, in sei hanno spiegato di aver votato la lista Civici e Democratici, ridimensionando così l'apparentemente "tenuta" alla prova delle urne provinciali.

"Dopo averne dato conoscenza al Sindaco, sei componenti dei dieci della maggioranza che siede in Consiglio Comunale a Caravaggio, tre civici e tre appartenenti al PD, non hanno votato Forza Italia, non riconoscendosi nel programma e negli ideali di tale partito. Hanno tutti e sei votato la lista Civici e Democratici per la Bergamasca. I voti alla lista arrivano da altrove".  A firmare la nota i consiglieri Ambrosini Giuseppe, Avila Elisabetta, Bena Ilaria, Gatti Elisa, Premoli Enrico e Vicario Paolo

Umberto Valois, top player

Top player delle Provinciali, il segretario di FI ha incassato complessivamente più voti di preferenza di qualunque altro candidato, e anche per questo ha incassato i complimenti di Alessandro Sorte in una nota diffusa stamattina. Per lui anche quattro pesantissime preferenze incassate a Bergamo città, che gli hanno fatto scavalcare la cifra individuale ponderata di uno dei più "navigati" consiglieri provinciali in campo, l'ex sindaco dem di Costa Volpino Mauro Bonomelli.

Davide D'Adda

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