La struttura polifunzionale sarà gestita dagli alpini, «Per Martinengo»: "E il bando?"

La nuova struttura polifunzionale in costruzione nel parco di via Gramsci di Martinengo sarà gestita dagli alpini. Con una delibera di Giunta votata all’unanimità è stata confermata la convenzione già in essere tra Comune e Penne nere relativa all’area verde, ed è stata stabilita la concessione «dei locali al rustico in costruzione» per il resto della sua durata (termina il 26 maggio 2039). Nessuna menzione del bando per la gestione aperto a tutte le associazioni cittadine prospettato in Aula dal sindaco Mario Seghezzi.

Struttura polifunzionale: gestione agli alpini

Un tema, quello del fabbricato che sta sorgendo sulle ceneri della vecchia sede alpina, distrutta da un incendio il 26 aprile 2023, che è stato al centro di un vivace dibattito politico mesi fa. E non poteva che essere così, dal momento che il Comune, dopo il rogo, ha deciso di impegnare ben 325mila euro per l’opera, da subito tacciata dalla minoranza «Con Adriana Belotti per Martinengo» come una ricostruzione camuffata. Un’illazione subito respinta dal primo cittadino, tuttavia la delibera pubblicata nei giorni scorsi ha suscitato perplessità.

"Con la convenzione stipulata il 27 maggio 1999 veniva assegnata in concessione per un periodo di 40 anni l’area pubblica del parco di via Gramsci, ai fini della sua gestione e manutenzione, autorizzando, in cambio dei servizi resi, l’installazione all’interno del parco di un prefabbricato da destinare a sede del gruppo - si ricorda nelle premesse - Gli alpini hanno provveduto nel corso degli anni alla manutenzione ordinaria e straordinaria del parco, al pagamento di tutte le utenze, alla cura e manutenzione del patrimonio immobiliare affidato in concessione, garantendone il decoro e la libera fruizione alla cittadinanza negli orari stabiliti con l’Amministrazione".

A seguito dell’incendio, si precisa che gli alpini "hanno comunque provveduto ad adempiere agli accordi convenzionali in essere senza nulla pretendere, garantendo l’apertura del parco nella parte rimasta fruibile e curandone la manutenzione e il decoro".

Poi si fa presente che "il 25 ottobre 2023 è stato approvato il progetto esecutivo dei lavori (…) che riguardano la realizzazione allo stato rustico di un edifico polifunzionale da destinare a sede delle associazioni, utilizzata e resa agibile, previa esecuzione di interventi edilizi ed impiantistici quantificati in 100mila euro, consistenti nella realizzazione delle partizioni interne, degli impianti e delle finiture".

Infine, nel documento si rende noto che l’8 marzo scorso il «Gruppo Alpini» ha manifestato la volontà di "proseguire nella gestione del parco e di gestire, per la durata restante della convenzione, l’immobile ivi realizzato previo convenzionamento con il Comune, rendendosi disponibile ad ultimarne i lavori".

Proposta che è stata accolta.

"La vigenza della convenzione rappresenta elemento forte e significativo imprescindibile per la gestione dell’immobile comunale ivi realizzato - si spiega ancora nella delibera - evitando di frammentare la gestione di un bene unitario a una pluralità di soggetti ed esporre il Comune a duplicazioni nella gestione del bene stesso (…). L’utilità sociale perseguita concedendo in gestione i locali è data dal fatto che persegue anche attività di pubblico interesse, strumentali alla realizzazione delle finalità istituzionali di questo Comune".

La minoranza: "E il bando?"

Dunque come in precedenza lo stabile sarà gestito direttamente dagli alpini, che ne completeranno finiture e arredi, tuttavia è finanziata con l’avanzo di amministrazione e altre associazioni eventualmente disposte a fare lo stesso sono state tagliate fuori. La minoranza «Con Adriana Belotti per Martinengo», convenzione alla mano, è partita all’attacco.

"Come già ben espresso in Consiglio comunale lo scorso fine settembre, tutti riconosciamo l’instancabile lavoro che il gruppo alpini di Martinengo ha fatto, fa e farà a favore dei cittadini in diversi modi e forme - ha esordito il gruppo capitanato da Sauro Olivari - A seguito di un avvenimento così negativo come la perdita fisica della sede, dovuta a un incendio, il compito di un’Amministrazione è pensare di trovare una soluzione lungimirante, che sia di supporto concreto (non una sostituzione tout court) all’attività del gruppo in un contesto che, nel frattempo, è necessariamente cambiato. Quanto ideato, progettato e realizzato più di 20 anni fa non è detto debba essere necessariamente replicato, questo anche per il bene dell’associazione stessa. Le risorse investite dal Comune sono state rilevanti e soprattutto prelevate dai denari pubblici. Ora l’associazione dovrà integrarle (investimento previsto a questo punto più di 400mila euro)".

Poi l’opposizione è entrata nel merito della convenzione.

"Alcuni aspetti non ci sono per nulla chiari - hanno osservato i consiglieri - In modo particolare, il rapporto che deve essere ancora regolamentato tra l’ente gestore della nuova struttura, gli alpini, e le potenziali associazioni utilizzatrici. Queste ultime a nostro avviso non sono state ancora nemmeno contattate per essere coinvolte in questo progetto. Si era parlato di un bando di cui non si hanno più notizie, inoltre nella convenzione si aggiunge che ogni associazione che entrerà a qualsiasi titolo nei locali dovrà avere una propria copertura assicurativa. Una serie di vincoli e paletti che ci convincono ancora di più del fatto che, ciò che è ormai compiuto, non è affatto un progetto lungimirante e dedicato alle associazioni, quanto più il rifacimento dell’esistente che verrà gestito né più e né meno come in passato".

Contattati per un commento, né il sindaco né il capogruppo degli alpini Ulisse Martinelli hanno rilasciato dichiarazioni.

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