La Russa a Soncino: "Vincere a Crema era una mission impossible"
Il parlamentare presente all'assemblea regionale di Fratelli d'Italia ha rilasciato un'intervista sulle ultime comunali
Sabato a Soncino si è svolta la quarta assemblea regionale di Fratelli d’Italia (Fdi) che ha raccolto la partecipazione di oltre 400 persone. Tra i relatori di spicco il parlamentare Ignazio La Russa, che ha concesso un'intervista sulle recente elezioni amministrative, in cui ha trionfato Stefania Bonaldi del Pd.
Fratelli d'Italia in Lombardia
L'onorevole La Russa a Soncino ha ribadito la vitalità di Fdi e gli obiettivi futuri.
«In Lombardia anni fa siamo andati a competere con politici del calibro e del potere di Formigoni, cercando una nostra identità - ha sottolineato - Non dimentichiamocelo. E’ ingeneroso comparare il nostro risultato attuale in Lombardia con quelli a Roma, Napoli o Catania. Lì non ci sono competitors così forti. Vi chiedo di non avere come fine l’orticello e di non dividerci, l’obiettivo è restare uniti per cercare insieme nuovi spazi. Non immiseriamoci in vecchie pratiche divisorie e calcoli di probabilità di successo personale. Con la crescita dei successi di Giorgia Meloni, anche al Nord il partito è destinato a migliorare e allargarsi».
La sconfitta a Crema
Qual è l'opinione di La Russa su come sono andate le recenti elezioni a Crema, in cui ha vinto il Pd con la riconferma a sindaco di Stefania Bonaldi? «Sono andato a Crema il 22 giugno, per l’ultimo giorno di campagna elettorale dopo il ballottaggio, ma sapevo che era una “mission impossible” quella di far vincere Enrico Zucchi - ha detto - In base ai sondaggi e alle informazioni che circolavano era quasi scontato trionfasse Bonaldi, però le battaglie si fanno lo stesso perché siamo convinti che il centrodestra avrebbe dato alla città un’Amministrazione migliore. Adesso onore al merito per la vittoria della Sinistra».
I rapporti con gli alleati
Fdi dev'essere centrale. «Il nostro compito è essere l’elastico tra La Lega e Forza Italia ha concluso - Prima viene l’interesse della nazione, ossia battere la Sinistra, e poi subentra pure il singolo vantaggio dei partiti. A volte ci sembra, invece, che sia Forza Italia, sia la Lega facciano prevalere più l’interesse di bottega che quello del Paese».
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