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La revoca della cittadinanza a Mussolini divide Ghisalba

Il dibattito riunisce il Centrodestra diviso, mentre la Giunta si sposta verso il Pd

La revoca della cittadinanza a Mussolini divide Ghisalba
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Revocata la cittadinanza onoraria a Mussolini, è scontro tra Maggioranza e minoranza. Sono volati gli stracci in Consiglio comunale a Ghisalba, quando nei giorni scorsi l’aula ha votato la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, conferendola invece alla senatrice a vita Liliana Segre.

La proposta del PD

La decisione dell’Amministrazione Conti era arrivata a seguito di una specifica proposta avanzata qualche tempo fa dal Partito Democratico. Con una delibera del 15 maggio 1924 il Consiglio Comunale di Ghisalba concesse infatti all’unanimità la cittadinanza onoraria al Duce, ovviamente in obbedienza a un atto d’autorità del Governo fascista. Passati 76 anni, l’atto del Comune non è però mai stato revocato, e cittadinanza (peraltro l’unica mai concessa in paese) è rimasta formalmente riconosciuta fino a settimana scorsa.

La posizione di Lega e FdI

Ad opporsi alla decisione è stato il gruppo della Lega ghisalbese. Seppur appoggiando la decisione di concedere la cittadinanza a Liliana Segre e al milite ignoto, la revoca di quella del Duce non è stata apprezzata.  Secondo il Carroccio locale, infatti, la decisione presa quel 15 maggio di 97 anni fa, era una espressione "del sentimento popolare dei cittadini di quell’epoca", come spiega Samuele Vegini. E in quanto tale, andava mantenuta. Dello stesso avviso anche Fratelli d'Italia, che ha preso atto che con questa iniziativa "l'Amministrazione Conti ha fatto una netta scelta di campo schierandosi politicamente! Non ci sono più ambiguità: Ghisalba è governata da una amministrazione di sinistra radicale", come sostenuto dal portavoce locale.

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