Approvato dal Consiglio comunale di Urgnano il nuovo regolamento di Polizia locale che ha sancito il passaggio da servizio a Corpo.
Col nuovo regolamento per gli agenti possibilità di avere più armi in dotazione
A spiegare a grandi linee cosa cambia con il nuovo testo durante la seduta consiliare di giovedì 20 novembre è stato il comandante Gianluca Cataldi.
“Il regolamento nasce da una modifica dell’assetto relativo all’organico del servizio di Polizia locale – ha spiegato all’Aula – Organico che ha raggiunto un numero di operatori, me compreso, pari ad otto. Questo per la nostra legge nazionale comporta un cambiamento, trasformando quello che ieri veniva denominato servizio in quello che oggi diventa Corpo. Sostanzialmente, per noi cambia poco ma, grazie al fatto di aver raggiunto questo numero di operatori e di aver costituito il Corpo, ci ha permesso di elaborare questo nuovo regolamento che, tra l’altro, prevede anche un adeguamento alla normativa vigente rispetto ad altri punti di cui il precedente regolamento non teneva conto. Mi riferisco al punto in cui andiamo a disciplinare anche l’armamento del personale”.
Quindi è entrato nei dettagli.
“E’ previsto l’utilizzo non soltanto della pistola – ha chiarito – c’è la possibilità che il Corpo venga dotato anche di due strumenti di autotutela: lo spray al peperoncino e il bastone estensibile. Una possibilità in più che un regolamento di un corpo deve prevedere perché ormai purtroppo le difficoltà operative nei territori sono cambiate oggi. La pistola è un qualcosa che difficilmente la norma ci consente di adoperare, quindi abbiamo approfittato di questo momento per andare a disciplinare questa possibilità. Rimane un servizio svolto da operatori che adempiono a quanto trasmesso dal comandante nel rispetto delle direttive impartite dal sindaco ma cambia il nominativo rappresentato dal grado che ogni operatore ha sulla propria divisa e io dovrò firmare come comandante, non più come responsabile del servizio. Si tratta di un atto dovuto che ci permette di diventare un Corpo istituzionalizzato e rimanere anche al passo con i tempi”.
Comandante Gianluca Cataldi
Sindaco: “Da qui non si torna indietro”
Il sindaco Marco Gastoldi ha voluto sottolineare la visione politica che sta dietro questa scelta.
“Da qui non si può tornare indietro, chiunque verrà in futuro dovrà andare avanti in questa direzione a meno di tornare in Aula e cancellare il Corpo – ha affermato – penso che tutti condividiamo la necessità di avere sul territorio una vigilanza attiva per cui non si vuole scendere rispetto al numero di otto operatori tra agenti e ufficiali”.
Zammataro: “Un traguardo importante”
Aperto il dibattito, la prima a intervenire è stata la capogruppo di ‘Volto Civico’ Maria Rosaria Zammataro.
“La proporzione tra il numero degli abitanti, le esigenze territoriali e gli operatori comincia ad essere più che adeguata per il benessere di tutti e per una questione di sicurezza – ha affermato – avere un Corpo di Polizia locale permette l’accesso a bandi più specifici e a situazioni sicuramente migliorative dal punto di vista lavorativo. Otto operatori sono un ottimo numero, si stabilisce una soglia, inoltre era necessario svecchiare il regolamento perché sotto diversi aspetti era limitante. Ovviamente ognuno dovrà essere inquadrato in aree specifiche ognuno potrà essere inquadrato come figura professionale più specifica rispetto a quello che era l’esigenza del passato. Un traguardo importante, un regolamento essenziale”.
Bonfadini: “Perché non il teaser?”
A ruota è arrivato il commento del capogruppo della lista Lega Salvini e Fratelli d’Italia Simone Bonfadini.
“In campagna elettorale avevamo puntato molto sulla necessità di aumentare il numero di operatori – ha ricordato – sia per poter fare meglio i servizi comprendo meglio il territorio, avere una turnazione più ampia e partecipare ai bandi quindi saremo assolutamente favorevoli. Però sarebbe stato opportuno poter discutere su alcuni punti in commissione Sicurezza, come della possibilità di dotarsi anche di un altro strumento, il taser, che non essendo così invasivo e come un’arma da fuoco potrebbe essere una via di mezzo in determinate situazioni”.
A rispondere è stato il sindaco.
“Non ho convocato la Consulta sicurezza perché ha ruolo di monitoraggio, ne fanno anche rappresentanti delle Forze dell’ordine e della società civile – ha detto – In ogni caso il regolamento è un punto di partenza, se ci sono osservazioni e migliorie siamo aperti”.
“Uno strumento utile ed efficace – ha considerato il comandante – solo che attualmente può essere utilizzato in via sperimentale annuale solo da tutti i territori che abbiamo almeno 20mila abitanti. Noi comunque lo abbiamo visto da vicino nei vari corsi, è un’arma molto avanzata, seppur con dei limiti, infatti con suoni e luci avvisa l’opponente che potremmo usare le armi, all’estrazione comincia la registrazione e non spara più due dardi. Ma il costo di un taser più il corso per due agenti è di ottomila euro mentre quello di una pistola è di 800… si sta facendo del business, aspettiamo che cali quando la legge permetterà l’utilizzo larga scala”.
Una spesa impegnativa, tuttavia Bonfadini ha comunque sottolineato l’importanza di una possibile dotazione.
“Sarebbe un buon investimento perché potenzialmente potrebbe salvare una vita. Se ci dovesse essere l’opportunità di dotarci di questo strumento invito a parlarne in commissione o in un altro consesso ritenuto idoneo “.
Favorevole al nuovo regolamento anche la minoranza “Rinnoviamo Urgnano”.